Mercedes Benz Italia, una Stella che brilla da 50 anni

Quella tra Mercedes-Benz Italia e la casa di Stoccarda è una storia d'amore intrisa di passione, abnegazione e innovazione

Mercedes Benz Italia, una Stella che brilla da 50 anni

La Stella brilla da 50 anni. Quella tra Mercedes-Benz Italia e la casa di Stoccarda è una storia d'amore intrisa di passione, abnegazione e innovazione. Oltre 2 milioni di unità, tra auto e Vans è il numero che certifica il successo dell'unione.

Una storia che inizia il 18 aprile 1973 a Roma, quando la casa automobilistica tedesca, cavalcando l’ondata di cambiamento ed innovazione che stava colpendo il settore automobilistico e della mobilità in generale, fondò Mercedes-Benz Italia. La filiale ufficiale della Stella fu aperta a Roma, in via degli Abruzzi 3, ed inizialmente fu dedita esclusivamente alla vendita di veicoli commerciali ed industriali. Il 75% di proprietà di Casa Madre e il restante 25% di Autostar, importatore di autovetture dal 1959 e l’artefice della rete commerciale italiana. Acquistare una Mercedes-Benz era un privilegio: un trattamento di lusso, una lunga attesa, un prezzo più elevato e non si poteva parlare di sconti, né tantomeno di portare in permuta un’auto che non avesse la Stella.

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Gli anni ’70-‘80

Per Mercedes in Italia gli anni ‘70 rappresentano la crescita dell’organizzazione, dei processi, della rete di assistenza e, dal 1978, la nascita della Merfina, la finanziaria captive ufficiale. Hans Breithaupt, primo a guidare la Mercedes-Benz Italia in qualità di Amministratore Delegato, fu anche tra i maggiori promotori di questa nuova scommessa italiana, tanto da accettare apertamente la sfida dell’allora Presidente Boccanelli: “Mi faccia fare a modo mio per un anno e vediamo i risultati; se non arrivano, mi dimetto”. E tutto funzionò per il meglio. Negli anni ‘80 Mercedes triplica i suoi volumi in Italia rispetto alla fine degli anni ‘70. Sono gli anni dei capolavori dell’italiano Bruno Sacco, a capo del centro stile della Stella, che ha disegnato linee di successo, immortali. La rete commerciale e di assistenza, e l’intera organizzazione ben gestiscono l’allargamento della gamma verso l’alto con la nuova S, il SEC e la leggendaria G. Ma soprattutto verso il basso, con l’arrivo della Baby Benz. La 190 del 1982, fu inizialmente contestata internamente perché si temeva potesse diluire l’esclusività del marchio con clienti con minor disponibilità economica e blasone. Nulla di più sbagliato: la 190 divenne istantaneamente un’auto di gran moda e successo preludendo e preparando il trend di crescita dei due successivi decenni.

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Gli anni ‘90


Gli anni ‘90, sono gli quelli della grande affermazione e della crescita di Mercedes-Benz in Italia: da 40.000 vetture e vans del 1989 si passa a oltre 80.000 del 1999. Le offensive di prodotto allargano la gamma verso tutte le direzioni. Dal fattore K del motore KOMPRESSOR che rende le nuove Stelle potenti anche sotto i due litri, alla SLK e CLK che rinnovano il mito delle Roadster e Coupè con la Stella parlando dritto al cuore di un pubblico più ampio e sensibile alle prestazioni. E poi la Classe A, la smart, la ML, senza dimenticare il Vito, la Classe V e lo Sprinter che segnano la trasformazione dei veicoli commerciali in Vans premium. Ma per far questo non bastava il prodotto. Fu predisposta l’organizzazione. I margini dei concessionari da fissi divennero variabili in funzione dei risultati. Fu creato un settore dedicato alla gestione dell’usato e delle flotte per accompagnare la crescita verso i nuovi target. E fondamentali furono il marketing e la comunicazione che resero ancora più desiderabili, attraverso un chiaro posizionamento, i nuovi modelli che arrivavano sul mercato. Intanto, nel 1995 in via Giulio Vincenzo Bona a Roma viene inaugurata la nuova, attuale e futura, sede di Mercedes-Benz Italia.

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Gli anni 2000


Gli anni 2000 sono gli anni in cui le vendite di Mercedes-Benz Italia raggiungono il picco. Da 80.000 a oltre 120.000 del 2007. Il marketing diventa cruciale per lanciare i nuovi prodotti e per ammorbidire le curve dei cicli di vita delle vetture. Sono gli anni di grande visibilità per il Brand grazie alle numerose attività di eventi e all’attenzione agli sport più affini al Marchio con una forte virata verso un pubblico più giovane ed ampio. Le attività di charity, il sostegno ad importanti realtà territoriali come l’ospedale ‘Bambino Gesu’, dimostrano la vicinanza di Mercedes-Benz Italia ai territori che la ospitano, ben oltre una semplice vocazione commerciale, con un forte senso di corporate citizenship. Gli eventi nelle concessionarie e sul territorio, anche in partnership con marchi di altri settori merceologici del lusso, arricchiscono l’appeal della Stella verso nuovi clienti. Il mondo della cioccolateria artigianale, dei gioielli, dell’enogastronomia, della moda e del fitness contribuiscono all’allure dai lanci delle nuove auto, attirando anche il pubblico femminile nelle concessionarie. Senza dimenticare le azioni commerciali e finanziarie, che diventano protagoniste degli spot pubblicitari. Sempre in modo ironico, senza prendersi troppo sul serio come solo un marchio di lusso può e sa fare.

E lo sdoganamento del leasing prima e del noleggio poi ai clienti privati. Vendendo la metà della macchina e abbassando di fatto la soglia del prezzo percepito dal cliente finale. Nasce in quegli anni nella nostra direzione commerciale il claim ‘e dopo tre anni puoi restituirla’. Una caratteristica comune del leasing, ben nota ai clienti professionali e alle aziende, ma sconosciuta ai clienti privati. Così efficace che ancora oggi è lo slogan più ricorrente nelle pubblicità di automobili. E poi la crisi del 2008, arrivata con molto ritardo rispetto alle classiche curve del ciclo economico. Forse proprio per l’introduzione dell’Euro, che fece quasi da aspirina, ma rese l’arrivo della crisi violento come non lo era mai stato. Il mercato auto praticamente dimezzato, e come se non bastasse arriva il superbollo: per girare con un'auto di lusso ci vuole coraggio perché in alcuni casi si arriva persino allo spregio sociale. Ma anche questa fase viene brillantemente superata grazie a prodotti dal prezzo e dalla rata più accessibile, comunicata sempre con eleganza e stile. Riusciamo a metterci alle spalle anche l’onda negativa dello scandalo del Dieselgate, con i nostri clienti che continuano a scegliere questo tipo di alimentazione in grandi numeri, premiandone la reale efficienza e sostenibilità. E poi l’inizio dell’elettrificazione, dell’ibridazione dei modelli, ma questa è storia di oggi.

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Verso il futuro


Nei prossimi anni Mercedes-Benz si trova ad affrontare la più grande sfida nella storia della mobilità dalla nascita dell’automobile. In questo contesto, la transizione energetica, la forte virata verso l’elettrificazione, il riposizionamento del marchio nel mondo luxury, i processi di digitalizzazione e la riorganizzazione della rete commerciale, rappresentano altrettante opportunità essere protagonisti della mobilità del futuro.
Entro il 2026 Mercedes prevede che circa il 50% delle vendite sarà rappresentato da vetture full electric e plug-in.

Entro il 2030, sarà pronta a vendere il 100% di vetture elettriche, ove le condizioni di mercato lo permetteranno. E dal 2039, l'intera flotta di veicoli nuovi, in tutti gli step della catena del valore, sarà carbon-neutral.

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