Dacia Spring è una delle auto più intelligenti e razionali ad oggi sul mercato. Si tratta di uno degli strumenti di mobilità più azzeccati per il periodo storico attuale, caratterizzato da svariate incertezze, esigenze diversificate e il sempre minore potere d’acquisto dell’automobilista medio. Spring si pone quindi l’obiettivo di fronteggiare questi aspetti, con un prodotto concreto, pratico, smart, in puro stile Dacia. E con la nuova generazione della citycar elettrica cresce notevolmente la qualità percepita al pari del design, della meccanica e dell’equipaggiamento, senza però compromettere il prezzo. Disponibile con potenze da 45 o 65 CV e batteria da 26,8 kWh, assicura oltre 220 km di autonomia in media, che salgono però a 300 in ambito urbano, suo terreno d’elezione. Listini sempre a partire da 17.900 euro.
Come cambia fuori
Migliora dentro, fuori e nei contenuti la più compatta DACIA oggi a listino, lasciandosi alle spalle l’antenata, da cui prende ampiamente le distanze. Soli 3,73 m di lunghezza, per essere un’arma infallibile soprattutto in città, grazie anche ai soli 1,58 m di larghezza. Inoltre, ha una generosa luce da terra – essendo appunto un city-crossover – che aiuta un po’ in tutti gli scenari. Il design si allinea al corso stilistico del brand, con linee spigolose e più carismatiche. Il motivo ad “Y” ritorna nel frontale, con le luci diurne a led e i fari alogeni, ben inseriti all’interno di un frontale completamente rivisto. Anche nel retro, debuttano delle nuove luci, annegate in un fascione nero che presenta il lettering del marchio. A seconda delle versioni si possono poi avere delle personalizzazioni estetiche con grafiche originali sui paraurti (sapientemente realizzati in platica flessibile, per evitare graffi o ammaccature, soprattutto nei parcheggi). Abbiamo provato la versione Extreme, ovvero la più accessoriata, con copricerchi neri lucidi FlexWheel da 15” e design più ricercato, oltre alle modanature nere sulle fiancate e alle calotte degli specchietti color bronzo.
Dentro è tutta nuova: migliorano i materiali e la tecnologia
Ma grande attenzione è stata riposta per aggiornare l’abitacolo, che ora si allinea ad altri modelli della Casa, in termini di qualità e materiali. Di serie, per tutte le versioni si trova ora il Driver Display da ben 7”, al pari di quanto visto sulla nuova Dacia Duster. E lo stesso vale anche per il sistema multimediale, con il display che può arrivare fino a 10”, a seconda dell’equipaggiamento o degli allestimenti. Il Media Nav Live, di serie sulla versione Extreme, beneficia anche della connettività wireless per i sistemi Android ed Apple, dall’ottimo funzionamento: fluido e semplice da utilizzare, dona un aspetto moderno a tutto l’abitacolo. Questo è ora ripensato per essere pratico e sfruttabile al massimo: con un’altezza di 1,83 m non ho alcun problema né nella posizione di guida e nemmeno nei sedili posteriori, gestendo adeguatamente la posizione del sedile del conducente (ora più soffice ed ergonomico, realizzato in tessuto sintetico e TEP). Il bagagliaio è poi incredibilmente spazioso, a partire da ben 308 litri. Ben superiore rispetto a quello di molte citycar, decisamente più grandi di Spring.
Si ritrovano molti comandi, tasti ed elementi già visti su altri modelli di casa Dacia, come la leva per la selezione della marcia, i satelliti dietro al volante o il volante stesso, ora più moderno e dalla miglior fattura. Massima sfruttabilità anche per quanto riguarda gli accessori: si possono aggiungere gli innovativi supporti YouClip, pensati per agganciare vani porta oggetti, torce led, ganci, piccole borse e molto altro, come visto anche su nuova Duster. Anche le tasche nelle portiere sono decisamente più ampie, potendo accogliere o una bottiglia da un litro o due bottiglie da mezzo litro, più altri oggetti. Il bracciolo centrale e il frunk anteriore portacavi, rimangono però accessori a pagamento. Inoltre, sulla plancia si trova di serie una comoda mensola porta oggetti molto capiente.
Equipaggiamento ricco e cresce la sicurezza
A sorprendere è anche l’elenco degli accessori che si possono scegliere, a seconda delle versioni o della configurazione. Premesso che la versione Extreme risulta essere quella più consigliata, si trovano di serie gli specchietti regolabili elettricamente, due prese USB-C in bella vista, climatizzatore, servizi connessi, media Nav da 10”, lunotto termico, 4 alzacristalli elettrici, cruise control, retrocamera, chiusura centralizzata, sensori di parcheggio posteriori, modalità Eco, funzionalità V2L (Vehicle To Load - per alimentare o ricaricare device esterni come una bici o un monopattino), cavo di ricarica mode 3, fari con sensore luce automatico, driver display da 7” e molto altro. A richiesta, vi sono poi i cavi di ricarica domestica (fortemente consigliato), i sensori di parcheggio anteriori e la ricarica fast fino a 30 kW con presa CCS Combo 2, per 600 euro. Ma sono anche presenti i sistemi ADAS previsti per legge, come l’assistente alla frenata di emergenza, l’avviso per le cinture di sicurezza, assistente al mantenimento di corsia, avviso sui limiti di velocità, sistema di monitoraggio dell’attenzione conducente e molto altro.
In città è nel suo habitat
Abbiamo provato Spring per oltre 500 km, prevalentemente percorsi in ambito urbano. Avendo a disposizione una presa di ricarica domestica Schuko, siamo riusciti a massimizzare anche l’efficacia di un’auto con queste caratteristiche. In una notte si possono recuperare kW a sufficienza per percorrere più di 100 km nel giorno successivo, considerando che in Italia si percorrono in media 41 km al giorno (dati 2023, CarVertical). Se si utilizzasse una colonnina da 7 kW, invece, in 4 ore si passerebbe dal 20% al 100%. Ancor meglio con l’opzionale ricarica fast 30 kW in corrente continua che permetterebbe di passare dal 20 all’80% in 45 minuti circa. Grazie alle dimensioni super compatte e al raggio di sterzata quasi da record (di soli 4,8 m) è agile nel traffico, sgusciando anche negli spazi più stretti, trovando parcheggio laddove molte altre auto devono desistere. Da lode anche la visibilità, ottima in ogni direzione grazie alle ampie superfici vetrate. Inoltre, supportano molto anche i sensori di parcheggio e la telecamera posteriore per poter sfruttare ogni centimetro disponibile.
Grazie alle nuove sospensioni e ad uno sterzo più consistente, non si ha più la sensazione di essere a bordo di un’auto “di rinuncia”. Per questo, prende ampiamente le distanze da Spring precedente, gestendo con sicurezza e grande stabilità anche le buche più profonde o gli avvallamenti più insidiosi. C’è maggior supporto laterale, per ridurre il rollio, comunque presente ma in maniera più contenuta. Si percepisce maggior qualità e, di conseguenza, maggior sicurezza in tutti i frangenti. Diminuisce molto anche il rumore esterno e delle ruote, soprattutto in autostrada: risulta nei limiti fino a 120 km/h, con poco disturbo alla quiete dell’abitacolo. Ma grazie poi al peso piuma – circa 1 tonnellata in ordine di marcia – risulta scattante, maneggevole e molto agile. La spinta del propulsore da 65 CV è brillante fino a 50/60 km/h, potendo scattare con vigore ai semafori. Gestisce ora con tranquillità anche velocità superiori a 80/90 km/h, rimanendo stabile e sicura anche sul bagnato. Ottima anche la presenza della modalità Brake, che rallenta l’auto automaticamente al rilascio dell’acceleratore recuperando energia preziosa: non si ha una vera e propria guida ad un solo pedale, ma ci si avvicina molto. Peccato non sia presente un tasto che attivi l’arresto automatico al semaforo, per non dover tenere il piede sul pedale del freno.
Consumi irrisori, costi di gestione molto bassi
Durante un percorso cittadino e temperatura esterna di circa 21 gradi, abbiamo raggiunto un consumo medio (da strumentazione) di 10,2 kWh/100 km, il che porta l’autonomia teoricamente raggiungibile intorno ai 250 km. Tuttavia, con clima più caldo e modalità Eco si potrebbero raggiungere valori ancor migliori, spingendo l’autonomia in città vicino ai 300 km. Considerando quindi una batteria da 26,8 kWh (lordi) e un costo medio al kW in Italia di circa 0,20€ (adiconsum.it), il prezzo per una carica domestica completa dall’1% al 100% è di circa 5,18 euro. Questo si traduce in meno di 3 centesimi al chilometro, che possono salire fino a 7 centesimi al chilometro nel caso si sfruttasse la sola ricarica pubblica da colonnine, fino ad un massimo di 7 kW (AC).
In alternativa, Dacia fornisce la possibilità di equipaggiare la vettura con una presa di ricarica rapida in corrente continua con standard CCS Combo 2, fino ad un massimo di 30 kW (optional da 600 euro, molto utile se si pensa di ricaricare spesso su colonnine pubbliche DC). In tal senso, la ricarica può essere completata in meno di un’ora, ad un prezzo medio di 0,78 €/KW. Così, il costo medio sale a 9 centesimi al chilometro. Inoltre, essendo elettrica, Dacia Spring ha libero accesso in molte aree ZTL lungo lo stivale, sgravi fiscali totali o parziali sul bollo (a seconda delle regioni), agevolazioni sui parcheggi su strisce gialle o blu e anche sull’assicurazione (già bassa, considerando la tipologia di vettura). Diventa così lo strumento di mobilità urbana perfetto, sia a livello di maneggevolezza che in ottica costi di gestione, bassi e accessibili. Inoltre, grazie alla tecnologia V2L consente di cedere la carica della batteria per ricaricare/alimentare apparecchi elettrici (come monopattini, bici elettriche, altro), diventando di fatto un grande powerbank su ruote.
Nuova Dacia Spring, quanto costa?
La base del listino di nuova Dacia Spring è rimasta ampiamente sotto i 20 mila euro, per la versione Essential da 45 CV, da 17.900 euro. L’auto da noi provata, Extreme con 65 CV (quella probabilmente più gettonata dalla clientela), presenta un prezzo di listino di 19.900 euro, esclusi accessori extra e senza considerare eventuali incentivi locali.
Considerazioni finali
Dacia Spring è stata una valida alleata nel classico casa-lavoro di tutti i giorni, dovendo percorrere più di 10 km a tratta per recarmi in una zona molto affollata del centro città, in Area C di Milano. Zero pensieri per accessi alla ZTL, parcheggi o ricarica, potendo anche vantare una presa Schuko in un box di mia proprietà. Ho sfruttato, in alcuni casi, anche delle colonnine pubbliche, ottimizzando i tempi di attesa in palestra, supermercato e altro. Si guida meglio, è dotata di molti accessori utili durante la guida e fuori è migliorata molto. Le plastiche son più solide (seppur sempre dure) e i rumori dall’esterno son decisamente ridotti.
Certo, per chi è abituato a percorrere tanti chilometri su autostrade o fuori provincia, forse non è la miglior soluzione, ma si difende comunque bene con un’autonomia che, in quel contesto, si riduce a circa 180 km. Un valido coltellino svizzero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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