La Peugeot che viaggiava nel tempo in Midnight in Paris

La Type 174 che nel film di Woody Allen portava Gil (Owen Wilson) a spasso nella Parigi degli anni Venti fu un grande successo nel segmento di lusso francese, dopo la prima guerra mondiale

La Peugeot che viaggiava nel tempo in Midnight in Paris
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Seduto su una scalinata da qualche parte a Parigi, disorientato, Gil Pender prova a rimettere in fila i pensieri. Ha lasciato la sua compagna, Inez, in compagnia di una coppia di amici che l'avrebbero accompagnata a ballare. Lui invece, aspirante romanziere americano, se ne è andato a fare quattro passi in cerca di ispirazione. Ma a forza di camminare è uscito dalle rotte conosciute e non ha la minima idea di come tornare in albergo. D'un tratto, allo scoccare della mezzanotte, avverte il rombo leggero di una vettura che si dirige verso di lui e poi accosta. Le persone a bordo lo invitano a salire e Gil - Owen Wilson nella fotunata pellicola di Woody Allen Midnight in Paris - accetta con piacere. Ancora non sa che sta per sta per essere trasportato nella Parigi degli anni Venti, quella che lui in fondo ha sempre sognato di visitare.

Un'altra cosa che probabilmente Gil ignora è che quella macchina è, nientemeno, una Peugeot Type 174. Costruita nel 1923, doveva rappresentare una rinascita per il segmento di lusso di Peugeot, dopo la sciagura del primo conflitto mondiale. E, anche per questo, gli ingegneri che l'avevano progettata si erano impegnati per fare le cose in grande, a partire dalle dimensioni. La Type 174 era una vera ammiraglia, da molti all'epoca inquadrata come una limousine.

Montava un grosso propulsore da quattro cilindri e 382 centimetri cubici, che arrivava a toccare una potenza massima di 75 cavalli. Il motore presentava una distribuzione con valvole di fodero, un'idea già comune ad altre auto dell'epoca. Era un piccolo transatlantico: misurava 469 centimetri in lunghezza ed un passo di 350 centimetri. La massa che ne veniva fuori diventata a quel punto tale che la potenza espressa non era sufficiente a spingerla su alte velocità. Toccava infatti, lanciata al massimo, i 100 km/h. Ragioni che, in seguito, indussero i costruttori a creare una Type S che fosse in grado di spingere di più.

In quel gigantesco abitacolo Gil conosce personaggi impensabili, che gli consentono di vivere l'epoca verso la quale ha sempre guardato con nostalgia, convinto che fosse la migliore di sempre. In quelle serate si incontra con Francis Scott Fitzgerald e la moglie Zelda, il compositore Cole Porter che prova al pianoforte la sua Let's Do It, il torero spagnolo Juan Belmonte, la soubrette Joséphine Baker e lo scrittore Ernest Hemingway. Insieme a loro spunteranno anche - tutt'altro che secondari per il suo romanzo - Hemingway e Gertrude Stein, che leggerà il suo lavoro offrendogli consigli per indirizzarlo. In casa di Stein, Gil conoscerà anche Adriana, giovane e affascinante allieva di Coco Chanel, di cui si innamorerà perdutamente.

La Peugeot lo porterà ancora, notte dopo notte, a frequentarsi con gli scrittori Henry Miller e Djuna Barnes, il pittore Salvador Dalí, il fotografo Man Ray, il regista Luis

Buñuel, il poeta Thomas Stearns Eliot, il pittore Henri Matisse e lo scrittore William Faulkner. E, anche se tornato definitavamente nel presente, Gil si convincerà a rimanere a Parigi. La patria della Peugeot.

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