Tesla Model S Plaid: la prova della super berlina elettrica da oltre 1.000 CV

Con il facelift cresce la qualità costruttiva e il comfort a bordo, ma con la versione Plaid a fare da protagonista sono le prestazioni: da togliere il fiato

Tesla Model S Plaid: la prova della super berlina elettrica da oltre 1.000 CV

Tesla Model S Plaid è una delle auto più veloci, potenti e incredibili che oggi si possano acquistare in serie. Sorprende pensare che possa costare “solo” 109.970 euro. Una cifra chiaramente proibitiva, ma neanche poi così tanto se si considerano le prestazioni, ampiamente migliori rispetto a quasi tutte le supercar oggi in produzione. Ovviamente non manca la tecnologica e tutti i comfort che si possono desiderare su un’ammiraglia di tale segmento. Eppure, all’occorrenza, può tranquillamente essere utilizzata come auto da tutti i giorni. I puristi certamente storceranno il naso, ma è innegabile quanto Tesla abbia stravolto le leggi del mondo dell’auto e Model S Plaid ne è la prova concreta.

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Design e dimensioni

Rivista nell’estetica rispetto alla prima edizione, a partire dal 2021, oggi beneficia di un design più affilato e moderno, con paraurti specifici e il generoso splitter anteriore, dedicato a migliorare l’efficienza aerodinamica (0,20) e generare carico all’anteriore. Tutta nuova anche la parte di ciclistica, con nuovi pneumatici specifici (Goodyear Eagle F1 Supercar 3R) e impianto frenante maggiorato, sviluppato con AP Racing, a 6 pistoncini all’anteriore e 4 al posteriore. Imponenti anche i dischi carboceramici, da ben 410 mm all’anteriore. Con il Track Pack si può anche beneficiare di uno specifico liquido dei freni, capace di resistere meglio alle sollecitazioni termiche e quindi assicurare migliori performance in maniera più costante.

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I cerchi forgiati sono dedicati al modello, e si passa da 21 a 20 pollici, per lavorare al meglio con il nuovo set-up dell’assetto dell’auto, avvicinandola anche al suolo (-1 cm), per migliorare la penetrazione aerodinamica. Sono stati migliorati anche i gruppi ottici a led, per una migliore illuminazione intelligente, mentre nel retro sono stati leggermente ritoccati i fari led, con migliorie marginali. Introdotto però un nuovo spoiler in carbonio, per migliorare il deflusso dell’aria di coda. Non variano poi le dimensioni, sempre imponenti, con 5,02 metri di lunghezza per 1,99 m di larghezza e 1,45 m di altezza.

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Batteria e nuova meccanica

Tesla Model S Plaid non è solamente una Model S sotto steroidi. È stata interamente riprogettata, soprattutto sul fronte tecnico. La piattaforma è stata aggiornata per poter resistere a maggiori sollecitazioni e ottimizzare la dinamica di guida, con una migliore rigidità strutturale. In tale senso, anche la riduzione del peso ha assunto una considerevole importanza. Pur essendo dotata di un motore in più rispetto a Model S Long Range, il peso è stato ridotto di 45 kg (2.162 kg). I tre motori a magneti permanenti sono di nuova generazione, e integrano anche un gruppo trasmissione semplificato per rendere più fluida ed efficiente l’erogazione della potenza. Questa, in condizione di picco arriva a ben 1.020 CV e 1.420 Nm e può assicurare prestazioni formidabili: 0-100 km/h in soli 2,1 secondi (con il Launch Control) e una velocità massima di ben 280 km/h, ma per alcuni mercati si può sbloccare fino a 322 km/h.

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Sono tutti e tre avvolti in una nuova “guaina” in carbonio, capace di resistere meglio alle dilatazioni termiche presenti alle alte rotazioni, riducendo il peso dell’unità e quindi non richiedendo altre strutture di rinforzo per contrastare l’espansione dei materiali. Nuova anche la batteria, da ben 100 kWh, capace di prestazioni nettamente superiori rispetto alle passate applicazioni. Può assicurare maggiori performance e per più tempo, grazie ad un controllo puntuale della temperatura nelle celle, riducendo anche l’usura e i cali di prestazioni. La pompa di calore è poi integrata nella piattaforma, così da ridurre i consumi e rendere più efficiente la gestione energetica. L’autonomia massima dichiarata arriva quindi a 600 km. La ricarica ultra rapida arriva fino a 250 KW, potendo ricaricare dal 20 all’80% in meno di 20 minuti da un Supercharger V3 (possiamo confermare sulla base della nostra esperienza di ricarica). Nuovo anche l’assetto, con sospensioni pneumatiche a controllo elettronico, regolabili su quattro posizioni, con nuovi angoli specifici e boccole di nuova generazione.

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Interni e tecnologia

L’abitacolo è stato notevolmente aggiornato rispetto al passato, in primis con materiali più nobili, migliori assemblaggi e maggior solidità. Ovunque arrivino le mani si incontra pelle vegana, tessuto scamosciato e plastiche solide, morbide e soffici. Le plastiche rigide sono ridotte all’osso, così come i tasti. Non sono presenti tasti fisici in tutto l’abitacolo, e l’intera vettura viene ovviamente gestita dal tablet centrale da ben 17”, orientabile su tre posizioni. Nuovo anche l’incredibile impianto audio da 22 altoparlanti e 950 W di potenza, per un’esperienza sonora di alto livello. È anche presente la riduzione attiva del rumore esterno. Nel centro sono presenti tanti vani porta oggetti, molto generosi nelle dimensioni, tutti rivestiti in tessuto scamosciato. Di fronte al conducente si trova poi una piccola strumentazione digitale e il nuovo volante Yoke, selezionabile senza sovrapprezzo rispetto a quello circolare. Seppur meno ingombrante e originale, non abbiamo in alcun modo apprezzato tale soluzione: limita le possibilità di manovra, la visibilità sulla parte in basso a sinistra dello schermo e riduce il piacere di guida nel misto veloce, snaturando l’essenza stessa dell’auto. È però più comodo in autostrada, assicurando una miglior visibilità frontale sulla strada.

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Grande poi l’ergonomia generale, con tanti vani porta oggetti tutti felpati, mentre il bagagliaio è davvero spazioso, con una capacità minima di 793 litri, superiore rispetto a molti SUV di generose dimensioni. C’è anche una comoda botola e anche un vano anteriore (frunk) in cui nascondere i cavi di ricarica e altri oggetti, da 60 litri. Come sempre, si può gestire tutto dall’app per telefono, dalla posizione, all’apertura di portiere, finestrini e bagagliaio, passando per la climatizzazione, la pianificazione della ricarica e dell’itinerario, avendo sempre sotto controllo ogni aspetto dell’auto. Piacevoli anche gli inserti in carbonio su plancia e portiere, al pari del materiale con cui sono realizzati i sedili sportivi anteriori e posteriori. Non manca poi il tetto panoramico a campata unica e i doppi vetri, per una miglior isolazione acustica dall’esterno.

Prova su strada

L’impatto sulle prime è di avere a che fare con una Model S di nuova generazione, ma non più di tanto distante da una più classica S standard. Eppure si percepisce l’assetto più solido, l’erogazione più briosa e anche un insieme più coeso e solido. In quasi tutte le circostanze si comporterà come una confortevole e moderna berlina di alta gamma, ricca di tutti i confort del caso, ben insonorizzata dall’esterno e davvero comoda, sia in città che in autostrada. Basterà però impostare la modalità Plaid o Sport per estrarre tutto il potenziale nascosto. Impostando queste modalità la sensibilità sul pedale dell’acceleratore sarà più sottile, proiettando letteralmente l’auto in avanti. Pur avendo un assetto più rigido e regolabile a controllo elettronico, sarà inevitabile generare un beccheggio notevole in fase di accelerazione. Sorprende la facilità nel cambiare direzione e la maneggevolezza, grazie anche alla presenza di un differenziale meccanico posteriore, capace di regolare la coppia tra ruota interna ed esterna, per attivare un lieve comportamento sovrasterzante, regolabile a piacimento tramite la modalitàTrack” che permette massima personalizzazione nell’erogazione e nella gestione dei controlli.

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La spinta è così intensa che le prime accelerazioni potrebbero generare dei fastidi a testa e stomaco, tant’è violenta la spinta. Se poi si volesse provare l’accelerazione massima, sarà necessario impostare la modalità Drag Strip per il Launch Control, che richiederà dai 5 ai 14 minuti per preriscaldare le batterie e consentire alla piattaforma di erogare la massima potenza possibile. In questo modo, si potrà sfruttare tutta la coppia massima e toccare i 100 km/h da fermi in solo 2,1 secondi. Esperienza che, inevitabilmente, potrebbe “stordire” eventuali passeggeri, non fisicamente pronti a tale forza G in accelerazione. Model S Plaid è poi sorprendente in termini di dinamica di guida, potenza spostare agevolmente le sue oltre 2 tonnellate con estrema naturalezza, facendo poco percepire la massa in gioco. Tra i punti critici, però, non posso non segnalare la presenza del volante Yoke, molto scenico ma poco pratico e coinvolgente alla guida: non potendo fare il “passamano” o guidare in maniera classica, potrebbe annullare il piacere al volante in una strada misto-veloce, o su un passo di montagna. E in seconda istanza, l’impianto frenante. Potente e immediato fin da subito, dopo un po’ di frenate incisive, palesa qualche accenno di debolezza. Una sottigliezza però non percepibile su strada, ma solo se messa duramente alla prova in pista.

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Considerazioni finali

Tesla però convince anche nei consumi, infatti in un utilizzo cittadino, senza farsi prendere dalla potenza, si rimane su cifre comprese tra 16 e 19 kWh/100 km, mentre su strade extraurbane si potrà salire intorno ai 23 kWh/100 km. In auostrada invece, si stabilizza su 26 kWh/100 km. L'autonomia reale si aggira quindi intorno ai 490/530 km, a seconda dell'utilizzo.

Bisogna considerare che tutte queste prestazioni e questa tecnologia sono oramai fruibili ad un prezzo di poco superiore ai 100 mila euro, in realtà poco se confrontato con ciò che Model S Plaid mette a disposizione dei suoi acquirenti. Probabilmente detiene il miglior rapporto euro per CV sul mercato, con soli 107 euro per cavallo.

Come scritto in precedenza, Tesla ha già da anni riscritto le leggi per il mondo automobilistico, e finchè altri costruttori non si allineeranno ai suoi standard costruttivi, di prodotto e tecnologici, sarà destinata a primeggiare sul mercato dell’auto elettrica, e non solo.

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