Lo annuncia con un tweet, il Gruppo, insieme alla lettera di Giorgio Armani. La casa di moda investirà in Puglia per un progetto di coltivazione del cotone ecosostenibile. Si tratta di un'idea innovativa all’insegna della sostenibilità. Il nome dell’iniziativa è “Apulia Regenerative Cotton Project” e sarà attuato in collaborazione con la Fashion Task Force della Sustainable Markets Initiative e la Circular Bioeconomy Alliance. Queste ultime due altro non sono che due progetti fondati dal Re Carlo III del Regno Unito.
In particolare la Fashion Task Force è leader, come fa sapere sul proprio sito internet, nel campo della moda, del tessile e dell'abbigliamento, lavorando per accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile.
Il progetto sperimentale sarà coordinato dall’Istituto Forestale Europeo insieme al Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e per l’analisi dell'Economia Agraria (Crea) e a Pretaterra.
Verranno adibiti cinque ettari in cinque anni, come si legge su “IlSole24Ore” per la coltura di di cotone secondo un sistema rigenerativo, quindi più rispettoso dei cicli della natura.
“Nella moda tutto parte dalla materia” inizia così la sua lettera rivolta ai follower Giorgio Armani. “Tutti i miei progetti partono dalla scelta del tessuto. – ha continuato lo stilista - Ed è stato sperimentando e utilizzando tessuti non tradizionali che ho rivoluzionato la moda. Ma l'industria tessile è uno dei settori con il maggiore impatto sul pianeta e anche questo è un tema che non può essere trascurato. Il nostro impegno con Sustainable Markets Initiative è quello di guidare un cambiamento positivo”. Si tratta, quindi, a detta dello stesso stilista piacentino, un progetto “audace” e “innovativo”. “Partecipare attivamente allo sviluppo del cotone rigenerativo agroforestale, soprattutto sul suolo italiano, - conclude Armani - è un passo importante e avrà un impatto reale anche sulle comunità locali.”.
Uno dei guru della moda internazionale parla di un’utopia che diventa realtà. Già, perché la tutela dell’Ambiente ed il rispetto per la natura trovano ora maggiore concretezza in tutti i settori.
Come scrive, infatti, lo stesso Re Carlo sul sito 'Sustainable Markets Initiative' "L'industria della moda è uno dei maggiori inquinatori del pianeta e quindi, se vogliamo affrontare il cambiamento climatico, dobbiamo rendere la produzione di abbigliamento molto più sostenibile. Per farlo correttamente, abbiamo bisogno di una collaborazione intersettoriale che vada oltre i confini e i marchi. Ecco perché sono così felice che alcune delle migliori aziende di moda del mondo abbiano unito le forze per trasformare il settore e lavorare per garantire che le nostre scelte di moda non ci costino il pianeta.".
Non, quindi, una riduzione dei consumi nel mondo della moda e del tessile, ma una vera e propria transizione ecologica dei produttori del settore.
La provincia pugliese che sarà coinvolta in questo progetto è Bari, in particolare Rutigliano e darà man forte ad uno dei settori trainanti dell'economia della regione: l'agricoltura.
Come si legge sul giornale on line "The Spin Off" c'è una ragione ben precisa per cui è stata scelta la Puglia tra tante regioni. Per il suo clima mite. Un ambiente ideale per una grande varietà di colture agricole. Questo progetto, inoltre, contribuisce alla ripresa, nel tacco d'Italia, di una lunga tradizione di coltivazione del cotone risalente al XII secolo.
La semina su un ettaro di terreno pare sia già iniziata lo scorso maggio e man mano si espanderà.Alla coltura verrà, inoltre, affiancato un progetto di ricerca scientifico che valuterà le proprietà del cotone prodotto e gli impatti di questa coltura sull'ambiente.
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