Autostrada del Brennero, un'infrastruttura cruciale nata dall'intuizione degli enti locali

Nel 1974 erano 10.930 i veicoli che in media transitavano ogni giorno. Oggi sono oltre 43mila tra turisti, persone che si muovono per lavoro e autotrasportatori

Autobrennero (Foto Marco Parisi)
Autobrennero (Foto Marco Parisi)
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Autostrada del Brennero è una Società speciale. Con i suoi 314 chilometri dal Brennero a Modena rappresenta solo il 5% della rete autostradale italiana. Ma è sicuramente una delle più strategiche. “Dal Brennero – osserva l’Amministratore Delegato di Autobrennero Diego Cattoni – transita una quota rilevante dell’intero import export nazionale, che si traduce in oltre 60 milioni di tonnellate di merci all’anno. Lungo l’A22 ogni anno viaggiano oltre 70 milioni di veicoli”. Ma quando se ne iniziò parlare, negli anni Cinquanta, a crederci non erano in molti. La legge Romita del 1955 infatti, quella che ha dato all’Italia la sua prima vera rete autostradale, relegava l’autostrada del Brennero a opera da realizzare, eventualmente, in un secondo tempo. A intuirne invece la crucialità e a voler fermamente finanziare e realizzare questa autostrada furono gli stessi enti locali che formano oggi l’84,7% della sua compagine societaria: Regione TAA, Province di Bolzano, Trento, Verona, Mantova, Modena, Reggio Emilia, Azienda consorziale trasporti Reggio Emilia, Comuni e Camere di Commercio di Bolzano, Trento, Verona, Mantova.
La Società venne fondata nel 1959 e il primo cantiere fu aperto il 4 maggio del 1964; dopo soli 4 anni, nel 1968, venivano inaugurati i primi 50 chilometri fra Trento e Bolzano. L’11 aprile del 1974 si concretizzava, con l’apertura dell’ultimo tronco Chiusa-Bolzano Sud, l’apertura al traffico dell’intera tratta.

Diego Cattoni, amministratore delegato di Autostrada del Brennero
Diego Cattoni, amministratore delegato di Autostrada del Brennero

La fondamentale presenza degli Enti Locali nella Società fa sì che l’attenzione che questa ha verso i territori attraversati dal nastro, per il loro sviluppo economico e al contempo per il rispetto dell’ambiente circostante siano stati e permangano costantemente elevati.

I numeri parlano da soli e rivelano quanto abbia contributo l’A22 allo sviluppo economico, sociale e turistico dei territori attraversati. Nel 1974 erano 10.930 i veicoli che in media transitavano ogni giorno. Oggi sono oltre 43mila. Turisti ma anche persone che si muovono per lavoro. E tanti autotrasportatori. Sulle ruote di tir e camion corre del resto l’economia. Industrie, artigiani, il commercio: l’universo produttivo necessita di collegamenti rapidi e sicuri.

Colossi come Coca Cola e Zalando, non hanno nascosto come sulla scelta di potenziare o realizzare degli stabilimenti in Provincia di Verona, abbia inciso la vicinanza con l’Autobrennero.

E non è finita qui: ogni anno Autostrada del Brennero destina una cospicua quota del proprio fatturato alle manutenzioni. Si tratta di circa 60-70 milioni all’anno, ossia 200.000 euro per prendersi cura di ogni chilometro della propria tratta. E questo per offrire efficienza, comfort e soprattutto sicurezza a chi viaggia.

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