In campionato le cose vanno tutt’altro che bene, per usare un eufemismo, ma se si guarda ai conti il Milan di Gerry Cardinale, governato dalla triade Furlani-Moncada-Ibrahimovic, è in ottima salute. I rossoneri si sono confermati la prima squadra italiana per fatturato al 13simo posto nella Football Money League di Deloitte, giunta alla 28ª edizione. Con 397,6 milioni di euro di fatturato la prima squadra di Milano per data di fondazione (e per numero di trofei vinti) ha mantenuto la stessa posizione in classifica dell’anno precedente. Idem per i cugini dell’altra sponda del Naviglio, passati dalla famiglia Zhang al fondo Oaktree, quattordicesimi con 391 milioni di fatturato. La squalifica dalle Coppe europee nel 2023/2024 ha invece determinato un calo della Juventus, passata dall’11simo al 16simo posto con un fatturato di 355,7 milioni di euro, deprivato dai ricavi televisivi internazionali e di quelli da matchday.
La leadership del Real Madrid
Il Real Madrid ha raggiunto un traguardo storico, diventando la prima squadra a superare il miliardo di euro di entrate in una singola stagione, confermandosi al vertice della Football Money League. Questo successo è stato favorito dal completamento dei lavori di ristrutturazione dello stadio Santiago Bernabeu, che ha portato a un aumento significativo delle entrate da matchday (248 milioni). Il club ha anche registrato un aumento del +19% dei ricavi commerciali (da 403 a 482 milioni), grazie all'aumento del merchandising e a nuove sponsorizzazioni. A seguire il Manchester City è rimasto al secondo posto nella classifica generale della Money League. Si tratta del club inglese che ha generato più entrate (838 milioni), battendo ancora una volta il proprio record per una singola stagione, anche se il divario tra il primo e il secondo classificato della top 20 non è mai stato così grande (208 milioni). Il precedente record di una singola annata risaliva al 2018/19 ed era pari a 84 milioni. Seguono, poi, Paris Saint-Germain (806 milioni), Manchester United (771 milioni) e Bayern Monaco (765 milioni).
L’eterno dilemma: vincere o possedere uno stadio? Meglio tutti e due
Le prestazioni sportive hanno giocato un ruolo determinante nella performance finanziaria di molte squadre. Un discorso che riguarda soprattutto l'Arsenal (717 milioni di euro), la finalista della Champions Borussia Dortmund (514 milioni di euro), il Newcastle (372 milioni di euro) e l’Aston Villa (310 milioni di euro) che hanno incrementato i ricavi grazie alla partecipazione alle competizioni Uefa e al miglioramento delle performance a livello nazionale che hanno generato maggiori introiti televisivi.
La performance finanziaria dei club classificati dall'11° al 20° posto è attribuibile principalmente all’impatto dei successi sul campo. L'Eintracht Francoforte (245 milioni) è uscito dalla top 20 nella stagione 2023/24 a seguito di un calo del -34% dei ricavi televisivi (calo del -16% dei ricavi totali) in seguito alla partecipazione del club alla Conference League invece che alla Champions League. Questi numeri ribadiscono l’importanza delle entrate commerciali che hanno permesso a squadre del calibro di Liverpool (715 milioni di euro), Tottenham (615 milioni di euro) e Chelsea (546 milioni di euro) di mantenere la loro posizione nella top 10 nonostante la riduzione degli introiti televisivi dovuto alla mancata partecipazione alla Champions League.
Il Barcellona infine è sceso al sesto posto (760 milioni) dopo un calo di 40 milioni nei ricavi dovuto a una contrazione di 63 milioni dei ricavi da matchday, avendo giocato in un altro stadio durante i lavori di ristrutturazione dello stadio Camp Nou. Liverpool e Lione (264 milioni di euro) hanno invece beneficiato dell'impatto degli investimenti infrastrutturali come un fattore chiave per l’aumento dei ricavi, grazie a un aumento delle presenze e degli eventi di natura non sportiva, che hanno incrementato rispettivamente i ricavi delle partite e quelli commerciali.
Tim Bridge, lead partner di Deloitte Sports Business Group, ha commentato: “Gli stadi dei club rappresentano ormai qualcosa di più di un semplice asset per il giorno della partita. Molti club stanno convertendo i loro stadi in luoghi di intrattenimento a 360° in grado di attirare nuovi visitatori, sponsor e opportunità di vendita al dettaglio. I club calcistici si stanno rendendo conto dell’importanza di diventare molto più che marchi sportivi”.
Insomma, un appoggio incondizionato alle iniziative di real estate dei club. Peccato che Milan e Inter siano impantanate nella definizione della strategia da perseguire, visto che i rossoneri sono passati dallo sviluppo dell’iniziativa di San Donato all’ipotesi di ristrutturazione di San Siro in condominio con gli storici coinquilini.
L’analisi dei ricavi
I primi 20 club di calcio per fatturato a livello mondiale hanno realizzato complessivamente la cifra record di 11,2 miliardi di euro nella stagione 2023/24 con un incremento annuo del 6 per cento. Il report di Deloitte restituisce un’analisi dettagliata per settore:
Ricavi Commerciali: Hanno raggiunto un nuovo record a 4,9 miliardi di euro (+10% annuo), rappresentando il 44% dei ricavi totali. Questo aumento è stato supportato da eventi non calcistici, miglioramenti nelle vendite al dettaglio e nuove sponsorizzazioni.
Ricavi da Matchday: Con un incremento dell'11%, hanno superato i 2 miliardi di euro per la prima volta, riflettendo un aumento della capacità degli stadi e dei prezzi dei biglietti. Ricavi Televisivi: Rimasti stabili a 4,3 miliardi di euro, grazie ai contratti di diritti tv a lungo termine nei principali campionati europei.
Quello che, invece, non si legge in questi numeri è il fatto che diritti tv e merchandising di vario genere (incluso lo sfruttamento commerciale degli stadi) rappresentino oltre l’80% degli introiti dei club. In pratica, l’affluenza alle partite è un fenomeno secondario, per quanto incisivo. Insomma, l’importante è che un top club partecipi alla Champions oppure che coinvolga adeguatamente la fan base in tutto il mondo e le entrate si impennano. Ne è una dimostrazione lampante lo United, che non vince una Premier dal 2013 e una Champions dal 2008, e incassa cifre di tutto rispetto. Lo stesso discorso si può fare per il Bayern Monaco ma anche per il Milan che l’anno scorso non hanno vinto niente.
L’analisi di Deloitte indaga sui ricavi caratteristici delle società, cioè non si sofferma sulle plusvalenze derivanti da player trading, altro elemento spesso decisivo per chiudere un esercizio in attivo o per ridurre le perdite (l’Inter nel 23/24 ha effettivamente incassato 473 milioni contro i 456 del Milan, valori trascinati dalle rispettive cessioni di Onana e di Tonali). La parte mancante, infatti, è proprio la sostenibilità: delle principali squadre sopra citate solo Real, City, Bayern e Milan hanno chiuso lo scorso bilancio con un nero e in tutti e quattro i casi la marginalità è comunque bassa (low single digit, come dicono quelli che studiano finanza).
Ne consegue che, da una parte, il calcio sta evolvendo verso un modello entertainment molto simile a quello dell’Nba (diritti televisivi ambiti, merchandising spinto ed enfasi sull’experience più che sulla sola afición come era un tempo). È proprio il paradigma che Gerry Cardinale ha scelto per il “suo” Milan e che oggi la tifoseria insoddisfatta gli contesta: focus sulla qualificazione in Champions (mai a rischio come quest’anno), oculatezza nel calciomercato con la ricerca di profili poco costosi in grado dii generare plusvalenze e garantire discrete performance e lato commerciale sviluppato in tutte le sue declinazioni. I suoi primi due anni si sono chiusi in attivo a livello di bilancio, ma in pesante rosso sulla parte sportiva. È la stessa storia dello United, che per altro è in perdita da cinque anni consecutivi.
Ai tifosi dei Red Devils non interessano questi numeri ma che a Old Trafford si possano vedere buone partite a prezzi non troppo elevati. L’esatto contrario dei progetti di Gerry Cardinale e della famiglia Glazer (che tra l’altro ha lasciato a Mr Ineos, Sir Jim Ratcliffe, entrato col 25% la gestione della parte sportiva).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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