Stellantis blocca Mirafiori: stop fino all'11 ottobre

Secondo l’azienda la misura è resa necessaria dall'attuale mancanza di ordini legata all'andamento del mercato elettrico in Europa

Stellantis blocca Mirafiori: stop fino all'11 ottobre
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Confermate su tutta la linea le anticipazioni del Giornale sul futuro di Mirafiori. Oggi Stellantis ha comunicato alle organizzazioni sindacali che la produzione della 500 Bev subirà una sospensione delle attività che si prolungherà fino all'11 ottobre. Una misura necessaria secondo l'azienda, che ha acceso i riflettori sull'attuale mancanza di ordini legata all'andamento del mercato elettrico in Europa, precisando che Stellantis "è fermamente impegnata a garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività e sta lavorando duramente per gestire al meglio e traguardare questa difficile fase della transizione".

Citando i recenti interventi l'azienda ha posto l'accento sull'investimento di 100 milioni di euro nelle Carrozzerie di Mirafiori, dove presto verrà potenziata la produzione della Fiat 500e con una nuova batteria ad alto potenziale, "integrando nuove tecnologie per renderla più accessibile e migliorare l'esperienza cliente". Ma non solo. Tra il 2025 e il 2025 verrà avviata la produzione della Nuova 500 Ibrida, che sarà realizzata sulla base dell'attuale 500 elettrica.

"Lo storico complesso di Mirafiori sta inoltre vivendo una profonda trasformazione, con l'obiettivo di renderlo un vero e proprio polo di innovazione e sviluppo a livello globale, scelta cruciale per vincere la sfida della transizione verso la mobilità sostenibile a cui siamo chiamati", riporta ancora la nota: "Una visione che prevede un processo di investimenti nel comprensorio torinese e nell'industria automobilistica italiana, finalizzato alla creazione del Mirafiori Automotive Park 2030, che ha al suo interno eccellenze globali la produzione di cambi elettrificati a doppia frizione (eDCT), il Plant di Economia Circolare e il Battery Technology Center, oltre alla creazione di un grEEn Campus, un hub per la creazione di soluzioni tecnologiche e sostenibili a supporto della visione di un futuro a zero emissioni".

L'azienda ha ribadito la sua vicinanza ai colleghi in questa fase turbolenta, con l'obiettivo di garantire continuità e crescita, nonché il ruolo dell'Italia come uno dei pilastri del gruppo. "Si tratta di un percorso impegnativo, che non risparmia scelte difficili e non offre soluzioni a portata di mano, ma esige unità d'intenti e visione, necessarie per accompagnare questa grande azienda, insieme a tutti i suoi dipendenti, nel futuro". Ma la nota dai tratti rassicuranti non ha soddisfatto i sindacati.

Per Gianni Mannori, responsabile di Mirafiori per la Fiom di Torino, siamo a livello di schizofrenia assoluta: "Stellantis chiede ai lavoratori di andare negli stabilimenti polacchi e francesi, ma parallelamente a Mirafiori arrivano addetti da Termoli, Cassino, Melfi e Pomigliano. Poi mandano mail per incentivare l'acquisto di Maserati da 200 mila euro a persone che ne guadagnano 1.200 al mese. E intanto la cassa integrazione continua inesorabilmente con un ennesimo stop produttivo di un intero mese. Invece di annunci di nuove produzioni continuano quelli sulla cassa integrazione". La Uilm invoca l'intervento del governo per discutere con l'azienda il futuro di Mirafiori: "Senza un confronto proficuo tra Governo e azienda, i prossimi mesi saranno ancora complicati per le lavoratrici e i lavoratori di Mirafiori e difficilmente arriverà qualche segnale di discontinuità da qui a fine anno", l'analisi del segretario generale Luigi Paone.

Il mercato elettrico in Europa è in grande difficoltà, come testimoniato dai problemi di Volkswagen e Bmw. Tra gennaio e settembre lo stabilimento di Mirafiori ha prodotto 18.500 auto, poco più di un terzo delle 52 mila prodotte nello stesso periodo 2023.

Preoccupazione anche sulla filiera dell’indotto, da diverso tempo in sofferenza.“Si rischia il tracollo del sistema industriale torinese”, l’allarme del segretario torinese della Fiom Edi Lazzi.

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