Aperto oggi il testamento di Berlusconi

La comunicazione sui contenuti potrebbe essere fatta a mercati chiusi. L'apertura del testamento è stata pianificata un giorno prima rispetto al previsto

Aperto oggi il testamento di Berlusconi
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È stato aperto quest'oggi il testamento di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno, in presenza di tutti e cinque i figli del Cavaliere, presso lo studio del notaio Attilio Roveda che custodisce le ultime volontà del leader azzurro. Il testamento è stato aperto in presenza di due testimoni, gli avvocati Luca Fossati e Carlo Rimini, che rappresentavano i figli del Cavaliere, che stavolta erano tutti collegati da remoto. Nulla cambia nelle dinamiche politiche, quindi in Forza Italia, e in quelle aziendali.

La famiglia del Cavaliere ha voluto attendere la presentazione dei palinsesti Mediaset, che si è tenuta ieri, 4 luglio, nella cittadella di Cologno Monzese. Tutto è stretto nel massimo riserbo per quel che potrebbe essere contenuto nel testamento del Cavaliere, soprattutto le spartizioni. La più importante è quella di Fininvest, cassaforte, che controlla Mfe-Mediaset, Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, che resta saldamente nelle mani della famiglia. Berlusconi aveva una quota del 20% di legittima per la quale aveva piena libertà di disposizione e dal testamento si capirà in che modo avrà deciso di effettuare la spartizione. Il restante 40%, invece, va di diritto ai 5 figli per una quota equa a ciascuno pari all'8%.

Questa quota si aggiunge a quelle già possedute dai figli di Berlusconi. In particolare, Luigi, Barbara ed Eleonora, con questo lascito salgono al 46% delle quote mentre Marina e Pier Silvio avranno insieme il 32%. A prendere le redini dovrebbe essere la primogenita Marina Berlusconi. Fedele Confalonieri, da sempre vicino alla famiglia e allo stesso presidente Berlusconi, rispondendo ai cronisti alcuni giorni fa ha invitato tutti alla calma: "Escluderei qualsiasi ripercussione in famiglia e sull’assetto delle aziende controllate o partecipate da Fininvest".

Smentite dall'ad Pier Silvio Berlusconi, invece, le voci circolate di recente circa una possibile vendita del network media: "Se mi ha dato fastidio che sui giornali si sia parlato di ipotesi di vendita di Mediaset subito dopo la scomparsa di mio padre? La risposta è sì, è inevitabile. In ogni caso in famiglia non si è mai parlato di cessione".

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