Dare voce alla cultura dell'impresa per mettere al centro il futuro e le sue sfide. L'evento organizzato da Il Giornale a Palazzo Barolo, nel cuore di Torino, si conclude con un'intervista dedicata al mondo dell'imprenditoria. Il vicedirettore del nostro quotidiano, Osvaldo De Paolini, e Hoara Borselli dialogano con Barbara Graffino, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Unione Industriali Torino. Il faccia a faccia con la giovane imprenditrice sarà l'occasione per mettere a fuoco i temi più imporanti per chi lavora e produce in un contesto geopolitico globale che richiede risposte all'altezza delle criticità e capacità di costante innovazione.
"Il tema della fuga dei cervelli lo sentiamo da molto come Paese. Dobbiamo capire come trattenerli ed è sorprendete come poi all'estero guidino grandi realtà. Si tratta certamente di un orgoglio, ma anche uno stimolo per trattenerli. Rispetto al territorio sono stati fatti molti interventi di attrazione per formare persone capaci, un po' meno per trattenerle. Ho quindi provato a costruire più progettualità perché ci deve essere un filiera. Ho cercato di creare nelle aziende un mindset più innovativo che gli studenti cercano. E non si tratta solo di retribuzione". esordisce Barbara Graffino. Che poi prosegue, sottolineando l'importanza dell'intelligenza artificiale: "Noi giovani dobbiamo essere un pungolo al sistema. Abbiamo un tessuto molto piccolo di aziende, che hanno anche più difficoltà nel fare investimenti. Invece dobbiamo farli. Credo, senza essere allarmista, che l'AI sarà sempre più rapida e dobbiamo avere gli strumenti per affrontare questa sfida. Si tratta dunque di uno stimolo nei confronti di uno strumento che riguarda tutti e che rappresenta anche una opportunità".
Il 90% delle aziende piemontesi sono piccole-medie aziende che per tanto tempo hanno dipeso dalla Fiat: "Sono successe molte cose. C'è stata una presa di coscienza che c'è molto know che, indipendentemente da quel progetto, è rimasto. Non è successo per tutti, ma molte aziende sono riuscite a guardare altrove. Non era solo un tema di Stellantis. Negli ultimi cinque anni è infatti cambiato il mondo dell'automotive a livello globale. Ci sono filiere nuove che bisogna esplorare. Ci sono imprenditori tenaci che stanno raggiungendo importanti successi".
I giovani imprenditori possono fare la differenza. "Guardo sempre all'innovazione con ottimismo - afferma Graffino - è il miglior modo per non avere paura delle cose. Torino è una città che è fucina di innovazione, che ha inventato moltissime cose. Siamo uno spazio importante anche a livello europeo. Guardo anche alle imprese con persone che hanno avuto altre esperienze e possono affiancare team di giovani".
La presidente sostiene poi che la politica "può intervenire per far restare i 'cervelli' in Italia, tassare in modo adeguato i progetti più a rischio, investire sulla scuola dell'obbligo in modo prioritario.
Perché i giovani possono dare tanto. Avevo amici che giocavano ai bitcoin come al fantacalcio. Mio figlio ha un approccio con la tecnologia incredibile e, sempre di più, questa evolverà. Ma l'empatia di una persona è un'altra cosa".
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