Gian Piero Milanetti
Sono quasi tutto chiusi i bagni pubblici sotterranei del centro storico. In rovina o, almeno in parte, fuori uso. Quello a Trastevere, chiuso da anni, è stato riempito di detriti e murato da privati. Sulla rampa di quello di piazza Risorgimento crescono piante alte un metro, tra mucchi di spazzatura e escrementi di topi. Quello di piazza Cavour lo hanno chiuso con un lucchetto e poi hanno gettato la chiave. Gli altri sono aperti a singhiozzo o hanno rubinetti rotti o lascensore per disabili non funzionante. Eppure, come si ricorderà, il Comune aveva promesso di ristrutturarli o rinnovarli tutti per il Giubileo. Lallora presidente dellAma, Domenico Tudini, e il direttore generale, Giovanni Fiscon, nel dicembre del 1999 avevano assicurato che entro il gennaio 2000 i lavori sarebbero finiti. Il costo stimato dellintervento era di 6 miliardi e 356 milioni di lire. A più di 3 miliardi e 180 milioni ammontavano le risorse della legge 651 del 1996.
Ma i ritardi si accumularono già in pieno Giubileo. LAma diede prima la colpa allAcea che tardava ad allacciare le utenze di acqua e luce. Poi si giustificò parlando di un sopraggiunto definanziamento. Il 15 settembre di quellanno, tuttavia, allUfficio Roma Capitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri risultavano «sostanzialmente ultimati tre dei quattro lotti». Cerano ritardi consistenti solo sul quarto lotto (affidato allimpresa Record srl). Quel che è certo è che alcuni cantieri non sono mai stati chiusi. Come quello a piazza Sidney Sonnino: questa toilette era rimasta chiusa per anni dopo il ritrovamento di un tossicodipendente morto per overdose, quando iniziarono i lavori di ristrutturazione per il Giubileo. Il vano dellascensore per disabili fu ricavato dallala riservata alle donne. Ma alla fine dellanno giubilare i lavori non erano ancora stati ultimati, e il pozzo è rimasto transennato e ricoperto di tavole. Dopo cinque anni, un esercente della zona ha pagato tre extracomunitari per fare - è proprio il caso di dirlo - piazza pulita di quanto restava del bagno e del cantiere. In un paio dore i muretti sono stati abbattuti, il pozzo è stato colmato di detriti e ricoperto da una gettata di cemento. Il tutto in pieno giorno. E prima che la polizia municipale potesse accorgersene e intervenire. L'altro ala del bagno per gli uomini è chiusa da una grata metallica. Le scale sono ricoperte di tappi di birra e cicche. Al cancelletto è incatenato un bidone della spazzatura.
Non completato e in abbandono anche il bagno in muratura di piazza Risorgimento. Per la disperazione del giornalaio che ha il chiosco proprio davanti a quella che doveva essere la rampa daccesso, ricoperta di rifiuti. «Da quella che era lentrata - si lamenta - escono dei topi enormi». Sullingresso dellascensore per i portatori di handicap è stata saldata una lastra dacciaio. Chiusi anche i bagni di piazza Cavour, con catena e lucchetto. Le scale, protette da una grata metallica, sono coperte di cartacce e spazzatura e il gabbiotto per lascensore è arrugginito e ricoperto di scritte spray.
Ma anche i bagni aperti non hanno certo un aspetto invitante. Prendiamo il wc più utilizzato dai turisti: quello del Colosseo. Orari e indicazioni in inglese sono appiccicati sullinsegna con pezzetti di carta. Lingresso per le donne è chiuso, transennato e costeggiato da un cumulo di mattoni. Le signore devono entrare dallingresso degli uomini, per poi passare davanti alla porta spalancata del bagno dei signori con i vespasiani in bella vista e pazientare in fila per più di mezzora (abbiamo contato dieci donne in fila). Si presenta molto meglio, invece, la toilette sotterranea di via Venti Settembre, allaltezza di via Castelfidardo. Restaurata per il Giubileo dopo anni di degrado assoluto, è stata, però, completamente dimenticata (non compare nemmeno sul sito dellAma) ed è lasciata in pieno abbandono. Sulle scale a spirale ci sono strati di vecchi abiti, cartoni, posate di plastica e piatti. Sul fondo, proprio davanti agli ingressi, gli escrementi si accumulano sotto due fogli di carta svolazzanti.
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