Unicredit non arretra di un millimetro e stringe la sua presa su Commerzbank. Nella mattinata di oggi, infatti, la banca guidata da Andrea Orcel ha comunicato di essere salita a circa il 28% della seconda banca tedesca, rafforzandosi dal precedente 21% tramite strumenti derivati. Nonostante gli attacchi dalla Germania e dall’Italia, dunque, la banca italiana continua a rilanciare sulla sua personale politica dei due forni: da una parte, ha depositato l’Offerta pubblica di scambio su Bpm in Consob; dall’altra si è avvicinata al 29,9% che in precedenza aveva dichiarato di voler raggiungere. Al momento, Unicredit ha una partecipazione diretta del 9,5% mentre il resto è composto da strumenti derivati che verranno prontamente convertiti quando dalla Banca centrale europea arriverà la luce verde per salire fino al 30%, soglia oltre la quale sarebbe necessario lanciare un’Offerta pubblica di acquisto sul resto della banca.
“L'esposizione economica di UniCredit è quasi completamente coperta, dimostrando prudenza nell'approccio e garantendo piena flessibilità e opzionalità”, ha affermato l’istituto italiano in una nota, lasciando intendere dunque di poter scegliere se vendere la quota o andare oltre fino all’Opa. “Questa operazione conferma l'opinione di UniCredit che all'interno di Commerzbank vi sia un valore significativo che deve essere consolidato. Riflette la fiducia nella Germania, nelle sue imprese e nelle sue comunità, nonché l'importanza di un settore bancario forte nel sostenere lo sviluppo economico del Paese”.
L’istituto di Piazza Gae Aulenti aveva comprato la prima quota di Commerz lo scorso settembre, acquisendo il 4,5% dalla dismissione della quota del governo federale tedesco. Un altro 4,5% era stato invece rastrellato a fari spenti sul mercato, circostanza che ha irritato non poco la politica di Berlino. In seguito, il 23 settembre Orcel si era rafforzato al 21% sempre con strumenti derivati. Prima di arrivare a stamattina, 18 dicembre, con l’ulteriore salita al 28%.
“La posizione rimane al momento solo un investimento e non ha alcun impatto sull'offerta pubblica di scambio con Banco Bpm”, ha precisato Unicredit. Il riferimento a Bpm arriva, in ambienti finanziari si sottolinea non a caso, dopo che ieri la banca guidata da Castagna ha sferrato un duro attacco a Unicredit: il cda di Piazza Meda, infatti, ha annunciato un esposto in Consob per fermare l’Ops accusando l’istituto di Orcel di avere lanciato un’offerta a un prezzo basso solo per vincolare la banca del ceo Castagna all’interno dei vincoli della passivity rule e influenzare così la sua Opa su Anima.
Il titolo di Unicredit, a circa un’ora e mezza dall’apertura della seduta in Piazza Affari, è in salita dello 0,88% a quota 38,53 euro.
Più galvanizzato, invece, il titolo di Commerzbank, che è in rialzo di circa il 3% alla Borsa di Francoforte, segno di come la conferma dell’interesse di Unicredit possa riaccendere l’appeal speculativo sull’istituto in vista di una futura Opa. Quanto al fronte italiano, invece, il Banco Bpm è in lieve calo allo 0,38% a un prezzo di 7.93 euro per azione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.