Milano - L’economia dell’area euro dovrebbe vedere un "rafforzamento dell’attività nel secondo trimestre" e "per il terzo si delinea un quadro migliore delle aspettative". Nel Bollettino mensile la Banca centrale europea conferma i timori già espressi l'altro ieri dalla Federal reserve. Più a lungo termine il board della Bce si aspetta "un ritmo di crescita moderato e ancora discontinuo nell’area euro, a fronte di incertezza". In Italia l’inflazione a luglio sale all’1,7%, accelerando rispetto al +1,3% di giugno. L’Istat conferma le stime preliminari e sottolineando che si tratta del rialzo più alto dal dicembre del 2008.
I timori della Bce L’economia dell’area euro dovrebbe continuare a beneficiare della crescita globale e delle misure di sostegno al credito. La Bce si attende tuttavia che "la ripresa dell’attività sia frenata dal processo di aggiustamento dei bilanci in corso in diversi settori e dalle prospettive per il mercato del lavoro". Dopo "l’eccezionale deterioramento" degli ultimi due anni, è quindi "urgente" risanare i conti pubblici da parte dei paesi dell’area euro. Proprio per questo la Bce chiede a "tutti i paesi" di "precisare misure di aggiustamento credibili incentrate sul lato della spesa, restando comunque pronti ad attuare eventuali misure aggiuntive nei prossimi anni".
In Italia inflazione alle stelle I prezzi dei trasporti a luglio si infiammano, mentre continua la gelata sugli alimentari. L’istituto di statistica precisa che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,4%. La ripresa dell’inflazione risulta trascinata dai prezzi dei beni energetici (+5,3% su anno, +0,8% su mese). Il prezzo della benzina verde a luglio è salito del 8,9% annuo, accelerando rispetto al +6,9% segnato a giugno; mentre si è registrato un incremento dello 0,8% su base mensile. Quanto al gasolio per auto si evidenzia un rialzo tendenziale del 13,2% (+13,3% a giugno), invece il congiunturale è calato dello 0,3%.
Male il mercato del lavoro Usa Nella settimana terminata il 7 agosto le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti si sono attestate a quota 484 mila contro le 482 mila della settimana precedente. Lo rende noto il dipartimento Usa del Lavoro. L’aumento è superiore alle attese degli analisti che prevedevano un calo a quota 465 mila e il dato è il più alto dalla metà dello scorso febbraio.
L’aumento delle richieste di sussidio, osserva Bloomberg, riflette la perdita di fiducia da parte delle imprese nei confronti della ripresa. Ripresa che, osservava ieri la Federal reserve, si annuncia più modesta delle attese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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