Levoluzione delle forze politiche francesi, sotto la V Repubblica, e più precisamente la strategia di Nicolas Sarkozy, può chiarire le scelte di Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini? È infatti evidente che Sarkozy è stato eletto presidente nel maggio 2007 perché le varie famiglie della destra sono confluite nellUnion pour un Mouvement Populaire (Ump); e che Sarkozy, guidandole, ne ha fatto unincomparabile macchina elettorale, con un programma. Ma il processo unitario è stato lungo. Per mesi e mesi i punti di vista si sono avvicinati nellelaborazione del programma presidenziale, mentre François Fillon aveva un ruolo decisivo nella definizione di un software, proponendosi esplicitamente come primo ministro, in caso di vittoria di Sarkozy. Contemporaneamente cera un cambio generazionale e appariva la volontà di rottura con la gestione tranquilla di Jacques Chirac, che pure nel 2002 aveva avuto l80 per cento dei suffragi.
Dall«unificazione» fra le destre e il centro è stata facilmente esclusa la formazione destrema destra di Jean-Marie Le Pen, poiché Le Pen non ha mai rinunciato alle provocazioni. A parlare forte e chiaro, senza timidezze né ambiguità, era dunque un centro-destra: destra democratica e repubblicana, ma capace - con il suo programma e con lefficacia dellUmp e del candidato Sarkozy - dattrarre lelettorato lepenista.
Di fronte allUmp, il Partito socialista, traumatizzato dalla sconfitta di Jospin, lacerato da più candidati - Ségolène Royal, Strauss-Kahn, Fabius - e non del tutto convinto della scelta dei militanti per la Royal. Infatti, per vincere, un grande partito è condizione necessaria, ma non sufficiente. Occorre un capo, uno solo, che incarni un programma rivolto a gruppi sociali vicini, ma diversi.
Fra gli elettori di Sarkozy - di un candidato della destra dopo dodici anni di presidenza Chirac! - ci sono stati sia ex lepenisti, sia moderati. Il discorso del partito deve dunque essere «unificatore», fedele a ciò che esso ha realizzato costituendosi. Lazione è quindi in tre tempi: unificazione delle formazioni politiche in un grande partito, elaborazione di un programma unificatore, campagna del capo del partito.
Nel 2007 la vittoria di Sarkozy conferma lefficacia di questa strategia. E, al contrario, la sconfitta della sinistra divisa, senza un programma chiaro, senza un capo incontestato, a conferma che, senza unità, non cè vittoria.
(Traduzione di Maurizio Cabona)
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