Benedetto VXI: "L'Europa corre rischio dell'amnesia delle sue radici religiose"

Monito del Pontefice: "L’Europa oggi corre il rischio dell’amnesia, dell’abbandono dello straordinario patrimonio suscitato e ispirato dalla fede cristiana, che costituisce l’ossatura essenziale della sua cultura, e non solo di essa"

Benedetto VXI: "L'Europa 
corre rischio dell'amnesia 
delle sue radici religiose"

Roma - "L’Europa oggi corre il rischio dell’amnesia, della dimenticanza e dunque dell’abbandono dello straordinario patrimonio suscitato e ispirato dalla fede cristiana, che costituisce l’ossatura essenziale della sua cultura, e non solo di essa". Lo denuncia Benedetto XVI, che questa sera, ringraziando il patriarca di Mosca Kirill per il dono di un concerto fatto eseguire in Vaticano, ricorda che "il venerabile Giovanni Paolo II che auspicava una nuova consapevolezza delle profonde e comuni radici culturali e religiose del continente europeo, senza le quali l’Europa di oggi sarebbe come priva di un’anima e comunque segnata da una visione riduttiva e parziale".

Radici cristiane Per il Papa, "le radici cristiane dell’Europa sono costituite oltre che dalla vita religiosa e dalla testimonianza di tante generazioni di credenti, anche dall’inestimabile patrimonio culturale e artistico, vanto e risorsa preziosa dei popoli e dei Paesi in cui la fede cristiana, nelle sue diverse espressioni, ha dialogato con le culture e le arti, le ha animate e ispirate, favorendo e promuovendo come non mai la creatività e il genio umano".

"Anche oggi - tiene a sottolineare Ratzinger - tali radici sono vive e feconde, in Oriente e in Occidente, e possono, anzi devono ispirare un nuovo umanesimo, una nuova stagione di autentico progresso umano, per rispondere efficacemente alle numerose e talvolta cruciali sfide che le nostre comunità cristiane e le nostre società si trovano ad affrontare, prima fra tutte quella della secolarizzazione, che non solo spinge a prescindere da Dio e dal suo progetto, ma finisce per negare la stessa dignità umana, in vista di una società regolata solo da interessi egoistici".

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