Algodistrofia, cause e terapia di questa sindrome dolorosa

Questa sindrome colpisce soprattutto le donne e può condizionare in maniera negativa la vita di tutti i giorni

Algodistrofia, cause e terapia di questa sindrome dolorosa

Nota anche con il nome di sindrome complessa da dolore regionale (CRPS) l'algodistrofia è una condizione caratterizzata da un dolore intenso e continuo a carico di un arto superiore o inferiore. Le parti del corpo maggiormente interessate sono le mani, le braccia, le gambe e i piedi. All'algia si associano altri sintomi di entità variabile.

La malattia, nota alla scienza da oltre cento anni, sembra colpire soprattutto le donne e insorge tipicamente nella fascia di età compresa fra i 30 e i 50 anni. È raro diagnosticarla nei bambini e negli adolescenti e, in tal caso, ha un decorso benigno. Ma quali sono le sue cause ed esiste una terapia valida? Scopriamolo insieme.

Tipologie e stadi dell'algodistrofia

Attualmente vengono riconosciute due tipologie della sindrome complessa da dolore regionale: l'algodistrofia di tipo 1 o atrofia di Sudeck e l'algodistrofia di tipo 2 o causalgia. Nella prima non si riscontra nessun danno diretto alle strutture nervose. Nella seconda, invece, quest'ultimo è presente. Si possono poi individuare tre stadi della patologia

  • Stadio 1: il dolore severo può essere accompagnato da sudorazione localizzata, crampi muscolari e rigidità articolare
  • Stadio 2: l'iperidrosi è più intensa, così come la rigidità articolare e la perdita del tono muscolare
  • Stadio 3: l'atrofia dei tessuti e la perdita della massa muscolare sono marcate a tal punto che possono diventare irreversibili.

Le cause dell'algodistrofia

Un tempo gli scienziati ritenevano che alla base dell'algodistrofia ci fossero fattori genetici e fattori psicologici. Entrambe queste ipotesi sono state smentite e, ad oggi, le esatte cause della sindrome non sono ancora note con chiarezza. Tuttavia diventa sempre più solida la teoria secondo cui questo disturbo sarebbe la conseguenza di un malfunzionamento contemporaneo di più sistemi, in particolare il sistema nervoso centrale, il sistema nervoso periferico, il sistema circolatorio sanguigno e il sistema immunitario.

Nel 90% dei casi le anomalie del funzionamento dei sistemi sopra menzionati compaiono dopo eventi traumatici come tagli, distorsioni articolari, fratture ossee (soprattutto quella del polso), interventi chirurgici e immobilizzazione prolungata di un arto (ad esempio a causa di un'ingessatura).

In meno del 10% dei casi l'algodistrofia è collegata ad altri eventi e condizioni, tra cui l'infarto del miocardio, interventi in artroscopia, emiplegia, fenomeni trombotici, infezioni. Ancora problematiche cerebrovascolari, neoplasie e terapie con farmaci anticonvulsivi e antitubercolari.

I sintomi e le conseguenze dell'algodistrofia

Il sintomo principale dell'algodistrofia è il dolore ad un arto che i pazienti descrivono come una percezione bruciante o pungente. L'algia, che spesso si associa a formicolio e intorpidimento, si riacutizza nei periodi di stress e può prolungarsi a lungo, anche fino a diverse settimane. Inoltre può scomparire e ricomparire in maniera del tutto imprevedibile. Altre manifestazioni includono:

  • Alterazioni cutanee in corrispondenza dell'arto dolente. La pelle appare arrossata, sudata e può risultare calda o fredda
  • Sensazione che l'arto dolente sia staccato dal resto del corpo
  • Sensazione che l'arto dolente sia più grande o più piccolo di quello controlaterale
  • Peli e unghie crescono più velocemente o in maniera più lenta del normale
  • Difficoltà nel muovere l'arto dolente
  • Tremori e spasmi muscolari
  • Rigidità e gonfiore articolare
  • Fragilità ossea
  • Insonnia.

Seppur raramente, l'algodistrofia può dar luogo ad una serie di complicanze fisiche che creano notevoli difficoltà nella vita quotidiana. Tra queste ricordiamo le contratture e l'atrofia muscolare, le infezioni e le ulcere cutanee. Non sono meno importanti le problematiche psicologiche, in primis ansia e depressione.

La diagnosi e la terapia dell'algodistrofia

L'unica diagnosi ad oggi disponibile dell'algodistrofia è di tipo differenziale. Ciò significa che con una serie di test clinici (esami del sangue, radiografie, risonanza magnetica, studi di conduzione nervosa tra cui la scintigrafia) si deve escludere che la sintomatologia sia espressione di un'altra patologia.

L'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha approvato come farmaco di prima scelta il neridronato.

Risulta utile anche la somministrazione di antinfiammatori, corticosteoidi, anticonvulsivi e antidepressivi. Imprescidibile, infine, la fisioterapia e la psicoterapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica