Prevenzione, sintomi, cure: cosa sapere sul tumore alla cistifellea. Allarme tra gli under 50

L'incidenza aumenta con l'avanzare dell'età, ma ultimanente si stanno registrando anche dei casi in soggetti più giovani. Gli esperti si stanno interrogando sulle cause

Prevenzione, sintomi, cure: cosa sapere sul tumore alla cistifellea. Allarme tra gli under 50
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Ultimamente si sta sempre più parlando di tumore alla cistifellea. Questo perché di recente questa tipoligia di carcinoma sta colpendo soggetti sempre più giovani, preoccupando molto i medici. In passato questa malattia era caratterizzata da un'incidenza che aumentava con l'avanzare dell'età. Di fatto questa era nulla prima dei 40 anni, per poi arrivare al suo massimo intorno ai 65.

I dati sono stati riportati dal Cancer Research UK (CRUK), che ha registrato un incremento dell'84% dei casi fra pazienti di età compresa tra i 24 e i 49 anni.

Il tumore alla cistifellea

La cistifellea, conosciuta anche come colecisti, è un piccolo organo situato sotto il fegato. Il suo compito è quello di immagazzinare la bile prodotta dal fegato, indispensabile per consentire la digestione e l'assorbimento dei grassi. Quando ci troviamo in fase di digestione, la cistifellea si contrae, immettendo bile nell'intestino. Il tumore si origina dalle ghiandole della mucosa di questo organo, nella zona interna, e si manifesta causando un ispessimento. Col suo progredire, la massa riempie il lume dell'organo fino, purtroppo, ad estendersi ad altri organi vicini, come lo stesso fegato, o il duodeno.

Dati Airc alla mano, nel 2020 abbiamo registrato 5.400 nuovi casi in Italia, con una maggiore incidenza nelle donne (3.000 casi) rispetto agli uomini (2.400 casi). Al momento la sopravvivenza a 5 anni dopo la diagnosi è bassa: 17% per gli uomini e 15% per le donne.

Fra i possibili fattori di rischio abbiamo le infezioni pregresse come la colangite primitiva sclerosante (infiammazione cronica delle vie biliari), oppure le infezioni da parassiti, più comuni in certi Paesi del mondo. Anche l'aver contratto l'epatite virale di tipo B o C può rientrare fra le cause. Attenzione anche alla presenza di polipi o di cisti congenite del coledoco, che devono essere controllate dal medico. Anche diabete, obesità, consumo di alcolici e fumo possono essere considerati fattori di rischio. Infine, è stato riscontrato che in questo tipo di tumore è stata riscontrata anche una certa familiarità, sebbene non elevatissima.

Sintomi

Questa malattia ha un esordio silente, di tipo asintomatico, e proprio per questo è così insidiosa. I sintomi arrivano quando il tumore si trova ormai in fase abbastanza avanzata. Si manifesta un dolore addominale esteso, più marcato nella zona inferiore all'arcata costale destra, e calo di peso con associata perdita di appetito. Il tutto si accompagna a una condizione di malessere generale, nausea, e, in caso di aggravamento e occlusione della via biliare, anche ittero (colorazione giallastra). Può comparire anche febbre.

Le cure

Fra i trattamenti per combattere questo tipo di cancro abbiamo la rimozione chirurgica, possibile solo su un paziente su 4 e in fase inziale; la chemioterapia, spesso associata alla immunoterapia; la radioterapia; la terapia target con bersaglio molecolare in alcuni tipi di colangiocarcinoma.

L'importanza della prevenzione

Purtroppo per questo tipo di tumore non esistono ancora valide strategie di prevenzione. I medici consigliano di evitare il più possibile i fattori di rischio, come obesità, fumo e consumo di alcolici. Importante è anche ridurre l'esposizione a sostanze chimiche. Si è parlato anche dell'utilità del vaccino contro l'epatite B che, secondo alcuni studi, ridurrebbe il rischio di insorgenza di colangiocarcinoma.

Perché sta colpendo i più giovani

Molti medici, preoccupati dal nuovo target di questa malattia, stanno cercando di capire le ragioni di questo abbassamento agli under-50. Diversi oncologi sono convinti che fra le cause rientrino anche le abitudini alimentari, spesso associate alla dieta moderna.

Questo nuovo modo di alimentarsi, prevalentemente giovanile e basata su cibi ultra-processati, porterebbe a una modifica della flora batterica intestinale. Come conseguenza, l'organismo non sarebbe più protetto come prima. Ecco perché questa malattia starebbe colpendo in fasi precoci.

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