L'ipertensione polmonare è una grave condizione consistente in un aumento della pressione del sangue all'interno delle arterie polmonari. Normalmente la pressione polmonare media a riposo è di circa 14 mmHg. Se supera i 25 mmHg, si può già parlare di anomalia patologica.
Ciò è dovuto ad un irrigidimento o ad un ispessimento delle pareti arteriose. Questa alterazione mette a dura prova il ventricolo destro. Esso, deputato a pompare il sangue verso i polmoni, deve così subire un sovraccarico di pressione e di volume che, a lungo andare, può tradursi in un'incapacità dello stesso di contrarsi in maniera adeguata o addirittura nel suo scompenso.
Le cause e i fattori di rischio dell'ipertensione polmonare
Esistono numerose forme di ipertensione polmonare. La più rara è quella idiopatica che interessa principalmente le donne di età compresa fra i 30 e i 50 anni. Come suggerisce il termine stesso, la causa non è nota, tuttavia si ritiene che la sua insorgenza sia associata a determinate mutazioni genetiche.
Più frequentemente, invece, la condizione è la conseguenza di altre patologie, come ad esempio:
- Malattie autoimmuni del tessuto connettivo: sclerodermia, lupus eritematoso sistemico;
- Difetti cardiaci congeniti;
- Malattie cardiovascolari;
- Malattie polmonari: broncopneumopatia cronica ostruttiva, enfisema, fibrosi;
- Malattie croniche del fegato;
- Anemia falciforme;
- Embolia polmonare;
- Assunzione di alcuni farmaci: inibitori della ricaptazione della serotonina.
Non devono poi essere trascurati i fattori di rischio. Tra questi figurano i disturbi della coagulazione, l'età avanzata, il sovrappeso, l'obesità e l'esposizione all'amianto.
I sintomi dell'ipertensione polmonare
Nella fasi iniziali l'ipertensione polmonare spesso è asintomatica. La sintomatologia compare con il progredire della condizione e include manifestazioni che possono essere confuse con quelle di altre patologie:
- Dispnea a riposo e sotto sforzo;
- Stanchezza;
- Sensazione di svenimento o vera sincope;
- Giramenti di testa;
- Tachicardia;
- Cianosi;
- Edema alle gambe;
- Dolore o senso di oppressione al torace.
Se trascurara, l'ipertensione polmonare dà luogo ad una serie di complicanze anche fatali. Si pensi, ad esempio, al sanguinamento nei polmoni, alle aritmie, alla tendenza alla formazione di coaguli, all'insufficienza cardiaca e al cosiddetto cuore polmonare, caratterizzato questo da un ispessimento della parete muscolare del ventricolo destro.
La diagnosi dell'ipertensione polmonare
Se si sospetta l'ipertensione polmonare, il primo approccio non invasivo consiste nell'esecuzione dell'ecocardiografia transtoracica che consente di visualizzare in maniera accurata eventuali anomalie morfologiche e strutturali del cuore.
La diagnosi definitiva è possibile solo grazie al cateterismo cardiaco, un esame che permette di valutare tre parametri importanti: la portata cardiaca, la pressione polmonare media e quella nell'atrio destro del cuore.
Sono tuttavia utili anche altre indagini diagnostiche: esami del sangue, spirometria, emogasanalisi, TAC, risonanza magnetica nucleare, analisi della perfusione polmonare e il test da sforzo cardiopolmonare.
La terapia dell'ipertensione polmonare
Il trattamento dell'ipertensione polmonare varia a seconda della causa scatenante. Lo specialista può prescrivere farmaci in grado di vasodilatare il circolo polmonare, come i calcio antagonisti, le prostacicline e gli inibitori della fosfodiesterasi tipo 5. Sono altresì utili i diuretici e gli anticoagulanti. In casi particolarmente gravi si ricorre all'intervento di settostomia atriale e persino al trapianto del cuore, dei polmoni o di entrambi gli organi.
Convivere con l'ipertensione polmonare non è semplice. Alcune regole, tuttavia, possono migliorare la sintomatologia.
Una dieta sana a basso contenuto di sale deve essere associata ad un'attività fisica regolare senza eccessivi sforzi. Il fumo è vietato, così come le gite in montagna e tutte quelle situazioni che potrebbero causare ipotensione (saune, bagni troppo caldi).Leggi anche:
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