Roma - "Sono stato accusato di cose false. La sinistra e la sua stampa non riescono ad accettare la mia popolarità che è al 75%. Fa solo attacchi personali fondati su calunnie". Dal salotto buono di Bruno Vespa dove campeggia la scritta "Adesso parlo io", il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, risponde duramente agli attacchi e alle accuse che, nell'ultima settimana, hanno infiammato i media sui rapporti con la consorte Veronica Lario. "Mia moglie è caduta in una trappola - tuona il premier ai microfoni di Porta a Porta - anche la storia delle veline è una assoluta falsità, si tratta di cose inesistenti". Poi, però, conclude: "A mia moglie voglio un mare di bene e mi dispiace che siano stati tirati in mezzo i miei figli".
La "tempesta" contro il premier "Francamente non mi aspettavo questa tempesta ma già in passato sulla stampa sono state pubblicate delle cose false. Ricordo che già nel corso di una serata organizzata da Tv Sorrisi e Canzoni mi fu attribuita una frase rivolta ad una signorina a cui dicevo di volerla sposare in realtà io ho detto a lei che era una ragazza perbene e da sposare". Berlusconi torna volutamente sul polverone sollevato dalla festa di Noemi e, ricordando il servizio fotografico che domani sarà pubblicato sul settimanale Chi, smentisce le "falsità" attribuite sul suo conto. "E' stata riportata anche una frase di una ragazza che avrebbe detto di voler venire con me ovunque - spiega il premier - è una cosa falsa perché a quella ragazza è stato chiesto chi avrebbe voluto buttare da una torre, se me o un altro, e lei ha risposto che con Berlusconi sarebbe andata ovunque".
Nessuna velina in lista Berlusconi torna, poi, a difendere le donne candidate nelle liste del Pdl alle europee. Il premier respinge al mittente le critiche di questi giorni sulla presenza delle cosiddette veline: "Le veline sono inesistenti è assolutamente una falsità quella che si dice". Il Cavaliere spiega di non avere nulla contro chi lavora nel mondo dello spettacolo e si fa strada con i meriti: "Disapprovo chi critica coloro che hanno fatto questa scelta per emanciparsi, per resistere e trovare un lavoro". Il Cavaliere porta, quindi l'esempio di Licia Renzulli: "E' a capo di una equipe medica che fa anche missioni in Bangladesh e i coordinatori hanno già pensato che se sarà eletta le verrà affidato il compito di coordinare i nostri deputati". Non solo. Berlusconi spiega che si tratta di un'invenzione l'accusa che si sia deciso di escludere alcune persone dalle liste per le europee dopo le dichiarazioni della Lario. "Ero a Varsavia e non ho avuto la possibilità di intervenire - ha continuato Berlusconi - ma non c’era nessun nome che poteva suscitare degli equivoci. C’erano cento candidati e dovevano togliere 28 candidati per arrivare a 72, sono stati eliminati sia degli uomini che delle donne". E conclude: "Prestigiacomo, Gelmini, Carfagna, Ravetto. Ecco le donne che noi presentiamo. Ecco i nostri parametri. Altro che veline. Noi in Parlamento portiamo donne che bagnano il naso agli uomini".
Il rapporto con Veronica "Situazioni false che sono state ritenute vere". Questo alla base, secondo il presidente del Consiglio, della richiesta di divorzio da parte di Veronica Lario. "E' una vicenda che deve restare nel privato. È doveroso non parlarne". E continua: "Chi è incaricato di una funzione pubblica come il presidente del Consiglio può accettare la continuazione del rapporto soltanto se si capisce che due situazioni false hanno provocato un certo comportamento e se si dichiara di essere caduti in errore". Poi, però, il premier ammette: "A mia moglie voglio un mare di bene e sul rapporto con lei non voglio aggiungere altro. E mi spiace che siano stati portati in mezzo i miei ragazzi, a cui voglio il bene più totale. Credo di poter dire che sono per loro un padre straordinario e amatissimo".
I diciottesimi dei figli Il premier risponde alla maglio sulla sua "assenza" ai diciottesimi dei propri figli: "Mio figlio Luigi è come me, non ha mai fatto feste. Per mia figlia Barbara ho, invece, sostenuto finanziariamente una festa a Las Vegas in cui tutti gli invitati erano in maschera del ’700 veneziano. Tutti i suoi amici e il suo fidanzato sono stati portati a Las Vegas a spese del sottoscritto. Mentre Eleonora l’ho sentita al telefono e lei mi ha detto che nemmeno si ricorda se una festa di 18 anni ci sia stata o meno
Nessun rapporto con minorenni "Repubblica ha fatto un titolo in cui si sottintendeva una mia frequentazione con una ragazza che compiva quel giorno 18 anni e quindi, fino a quel momento, era minorenne. E' tutta una menzogna", scandisce il premier che ha spiegato di essersi presentato al compleanno della ragazza dopo aver promesso da tempo al padre di lei un appuntamento per parlare di due "ottimi candidati" per le elezioni nel Sud. Berlusconi, quindi, spiega: "Quella sera mi ha chiamato il padre della ragazza e mi ha spiegato che stava ad una riunione di famiglia in un posto a tre minuti da Capodichino". Berlusconi racconta di essere arrivato a Napoli un po' in anticipo per una riunione politica che aveva in serata. "Quando il padre di Noemi mi ha detto che loro erano riuniti per festeggiare la ragazza e che il ristorante era a soli tre minuti dall’aeroporto di Capodichino, io ho verificato ed avendo un’ora di tempo sono andato lì", continua il premier raccontando di essere arrivato con otto auto, tra polizia e scorta: "Sono entrato e subito sono partiti degli applausi. Di fronte a tutta quella gente non ho potuto non fare campagna elettorale e quindi ho iniziato fare foto con tutti, dai familiari ai gestori del ristorante. Ma io mi chiedo come sia possibile pensare che se fosse stato un incontro piccante ci sarebbero state tutte quelle foto e soprattutto io sono andato in un posto dove c’erano familiari, amici ed i genitori".
Gli attacchi della stampa "Non è stata una cosa casuale e non dico altro". Risponde così Berlusconi a Vespa che gli chiede se sia sempre convinto che ci sia qualcuno che abbia ispirato sua moglie nel dire determinate cose. Il premier, però, non risponde e ne approfitta invece per fare i complimenti a Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera: "Gli ho telefonato e lo voglio dire pubblicamente perchè ho apprezzato il modo leale ed equilibrato con cui ha trattato la notizia". Il direttore del Corsera precisa, però, che se avesse avuto la lettera che Veronica ha inviato a Repubblica l’avrebbe pubblicata. Pronta allora è la risposta di Berlusconi che fa notare a De Bortoli l’assenza "di provocazione e quindi di una lettera".
"La cosa inaccettabile che io devo denunciare - aggiunge - è che sono state costruite due falsità, una che riguarda il caso veline e che ha leso me e il Popolo della Libertà ed un’altra, più personale, che ha leso me".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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