Biblioteca Isimbardi, alla scoperta della storia di Milano

Apertura straordinaria oggi dalle 17 alle 19 per la biblioteca della Provincia che conserva le raccolte legislative provenienti dall'ex Biblioteca Vicereale e parte della biblioteca gentilizia dei marchesi Isimbardi. Aperta al pubblico da circa vent'anni è specializzata nell'area giuridico-istituzionale

Un pomeriggio diverso dal solito alla scoperta di tesori nascosti e della storia della nostra città. Oggi la Biblioteca Isimbardi rimane aperta in via straordinaria dalle 17 alle 19, in occasione dell'iniziativa «Un pomeriggio a Palazzo Isimbardi» organizzata dalla Provincia ogni seconda domenica del mese. (L'ingresso è libero, per informazioni 02.7740.1/2820).
La Biblioteca conserva le raccolte legislative provenienti dall'ex Biblioteca Vicereale e parte della biblioteca gentilizia dei marchesi Isimbardi. Istituita nel 1921, è aperta al pubblico da circa vent'anni specializzandosi nell'area giuridico-istituzionale, con particolare attenzione alle materie su cui la Provincia ha competenza, ovvero gli aspetti socio-economici, culturali, ambientali, del territorio milanese/lombardo e la storia locale dei comuni della provincia. Biblioteca principalmente di conservazione spicca per la raccolta delle antiche leggi (alcuni volumi del 1796) dal 1802 come Foglio officiale della Repubblica Italiana, la collezione celerifera per le annate a partire dal 1823, fonte di riferimento per il quadro normativo risorgimentale poichè molti degli atti contenuti divennero vigenti per tutto il Regno d'Italia nel 1861.
Tra i suoi scaffali si possono trovare la Raccolta Ufficiale degli atti normativi della Repubblica Italiana, edita dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e la raccolta degli Atti del Consiglio provinciale di Milano dal 1860, fonte insostituibile per ricostruire la storia e la vita dell'ente. Impossibile non citare il Bollettino della città di Milano dal 1916 al 1974, che rappresenta la più ricca fonte per ricostruire il quadro urbanistico, civile ed umano della città che andava espandendosi e crescendo.
Ma la biblioteca vanta anche la Divina Commedia illustrata da Amos Nattini: l'opera, pubblicata nel 1924, ricorda il settimo centenario della morte di Dante Alighieri. Nattini lavorò per quasi 20 anni alle 120 tavole policrome e al testo e li incise in silografie pagina per pagina. Ne furono confezionati 400 esemplari.
Oltre alla viosita guidata sarà possibile ammirare anche i rari Manuali Hoepli della Sezione Agricoltura dei primi due decenni del secolo scorso, celebre collana a basso costo che costituiva una sorta di enciclopedia di base delle principali scienze.

Dedicati soprattutto ai giovani delle scuole professionali e agli artigiani autodidatti, i volumetti fornivano con linguaggio agile e asciutto le conoscenze tecniche più avanzate in grado di preparare all'accelerata modernizzazione del Paese. I volumi in possesso della Biblioteca Isimbardi, circa 70 tra i quali "Boschi e pascoli", "Caseificio", "Il mais" e "Il pomodoro", provengono dalla cessata "Cattedra ambulante d'agricoltura di Milano e Lodi".

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