Bonolis «sposa» Mediaset: «Sanremo? L’avrei rifatto ma la Rai non m’ha cercato»

MilanoAveva deciso di fare solo «contratti a progetto», di diventare cioè il manager di se stesso. Invece si lega ancora a Mediaset e, alla fine di una «bella e lunga trattativa», Paolo Bonolis e Mediaset hanno trovato l’accordo: uno dei conduttori più popolari d’Italia, sino alla notte di Capodanno del 2011, sarà - come lo definisce lo stesso Pier Silvio Berlusconi, il vicepresidente Mediaset - una delle punte di diamante del Biscione. Là aveva cominciato nel lontano ’82, è un habitat in cui si sa muovere: «Chiambretti ha portato Pier Silvio al circolo Arci, io lo volevo in un Inter-club, ma non c’è stato niente da fare. Comunista ancora, ancora, ma interista mai, el parùn», scherza, tentando un dialetto milanese un po’ improbabile. L’unica polemica riguarda il «silenzio desertico» della Rai, come lo definisce il presentatore: «Con questo contratto - dice - ho chiuso l’ipotesi di un Festival di Sanremo bis, però l’avevano già negata loro. Non ho ricevuto una sola telefonata, se me l’avessero chiesto l’avrei rifatto, ma...».
Di quella cinquantanovesima edizione fu importante la serata conclusiva con Maria De Filippi, fece parlare del mostro televisivo «Raiset»: quindi ora ci si aspetterebbe qualche «connubio» tra i due. Invece, «là abbiamo lavorato in sintonia - dice Bonolis - e in questi giorni Maria mi ha accennato all’idea di una serata evento come gli Oscar della musica, i Grammy awards (di cui sembra che la De Filippi abbia acquistato i diritti, ndr). Ma ora non c’è nessun progetto di co-conduzione in ballo», continua, lasciando a bocca asciutta chi sperava in una versione per vip di Amici. Quindi che farà il figliol prodigo non più in bilico tra i due colossi televisivi? I cavalli di battaglia, che già scaldano i muscoli, sono e restano due, Chi ha incastrato Peter Pan? e Il senso della vita: «Ma voglio dire che l'accordo con Pier Silvio, Alessandro Salem, Massimo Donelli e con tutto il “cucuzzaro” di Mediaset comprende la realizzazione di nuove proposte che io ho preparato, che l’azienda sta vagliando e che, sono convinto, si faranno. Si tratta di due nuove “prime serate”, ma ne parleremo in un altro momento». Lui che, dopo aver resuscitato Sanremo, si sente quasi un gladiatore del video, sottolinea: «Ho la mia oggettività e con l’esperienza accumulata offro delle garanzie. Diciamo, come se fossi un format straniero. Ma, tenendosi al concreto, cominciamo in autunno con Chi ha incastrato Peter Pan?». È lo spettacolo che ha per protagonisti i bambini: ed è impossibile non pensarlo come una risposta a Ti lascio una canzone di Antonella Clerici, con i piccoli cantanti che si sfidano su Raiuno registrando ascolti straordinari. Peraltro, lo stesso vicepresidente Mediaset l’aveva definito «il programma che più invidio alla Rai». A Bonolis sfugge perciò una classica battutaccia smorza-tensione: «Ma i bambini di Peter Pan sono bambini normali, e pure io non sono “dotato davanti” come la Clerici. In primavera, faremo Il senso della vita, va bene anche la seconda serata, purché non si finisca a tarda notte».
Ma non solo: «Io ipotizzo anche una ripresa di Ciao Darwin, con me ci sarà sempre Luca Laurenti, che sta girando un film ed è disperso». Con una contentezza quasi da gita scolastica, lo stato maggiore di Cologno Monzese riabbraccia Bonolis. Dal «siamo felici» di Alessandro Salem, direttore generale dei contenuti Rti «perché lavorerà in un momento di grande trasformazione e sviluppo dell’azienda». Al «regalo» del quale ringrazia Massimo Donelli, perché Bonolis «completa una squadra di conduttori e conduttrici amati e pensati per le giovani famiglie italiane». Ma è Pier Silvio a mostrare più affetto: «Sono felicissimo di avere Paolo, per noi è di casa, il pubblico lo vivrà come una buonissima notizia.

Ammetto che non avevo previsto il grande successo del Sanremo di Bonolis, ma poi è caduto nel vuoto». Soldi? L’argomento è tabù, Bonolis glissa: «È un buon importo, guadagnerò, non intascherò. Rispetto alla crisi sono un privilegiato».

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