Felicità è fare un Sanremo senza scandali e volgarità... Ci sono voluti anni, sono dovuti passare all'Ariston decine di presentatori, per arrivare a capire che il festival può funzionare alla grande con la sola musica e uno show simpatico e pulito senza per questo dimenticare l'impegno sociale. Ci sono voluti un governo di destra e quella che ormai viene definita TeleMeloni. Non è certo merito della premier il successo di questo festival che, al debutto martedì, ha raggiunto il 65 per cento di share, ben tre punti in più della prima serata dello scorso anno, per una media di 10 milioni e 561mila spettatori. Merito (o colpa, secondo la narrazione della Rai occupata militarmente dalla destra) sarebbe quello di aver «ordinato» ai vertici della tv pubblica di eliminare le volgarità, sopire le polemiche, evitare scene come l'amplesso mimato tra Rosa Chemical e Fedez o la fotografia strappata di un politico dello scorso anno (sempre Fedez). Pressioni ovviamente smentite dal «premier» sanremese Amadeus. «I miei festival non sono né di destra né di sinistra». Comunque sia, ieri i vertici della tv di Stato insieme al loro campione hanno festeggiato un avvio della kermesse con gli ascolti più alti in termini di share dal 1995. E hanno anche festeggiato l'assalto dei giovani spettatori: merito dei rapper e dei performer della generazione Z stipati sul palco e tutto intorno.
Siamo solo agli inizi: sceneggiate o imprevisti sono dietro l'angolo. Finora Amadeus è riuscito a schivarle ma la cronaca e la politica continuano a bussare alle porte dell'Ariston, come il tweet improvvido di un dirigente della Rai dal sapore di bodyshaming verso BigMama (già stigmatizzato dall'ad Roberto Sergio). Inoltre gli agricoltori - che hanno portato la mucca Ercolina sul lungomare di Sanremo e domani porteranno i trattori - continuano a chiedere di essere accolti sul palco.
Intanto ieri, nella seconda serata, in cui sono stati protagonisti Giorgia e John Travolta, Giovanni Allevi ha raccontato in modo commovente come ha affrontato la malattia che lo ha tenuto lontano dal palco per due anni. È tornato ieri per la prima volta a suonare il piano in pubblico: «All'improvviso è crollato tutto, il dolore era così forte che non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello - ha detto - Ho perso molto: il mio lavoro, i miei capelli, le mie certezze ma non la speranza».
Ha anche scoperto dei «doni inaspettati» e che «quando tutto crolla e resta in piedi solo l'essenziale, il giudizio che riceviamo dall'esterno non conta più» e ha aggiunto, togliendosi il berretto: «Com'è liberatorio essere sé stessi». Infine, prima di intonare l'inedito Tomorrow ha promesso: «Non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l'anima».
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