Secondo il ministero dell’Economia e delle finanze, tre famiglie su quattro vivono in una casa di proprietà. Ciò certifica la predisposizione degli italiani all’acquisto del mattone e, con il passare degli anni, la compra-vendita tradizionale ha lasciato spazio a nuove formule, tra le quali l’affitto con riscatto.
Un’evoluzione del classico contratto d’affitto che offre vantaggi sia al venditore sia all’acquirente ma che, tuttavia, non è del tutto esente da rischi. Ecco cosa sapere.
Cos’è l’affitto con riscatto
La formula dell’affitto con riscatto permette a un locatario di diventare proprietario del bene locato. Il locatore affitta l’immobile per un determinato periodo e, allo scadere del contratto, il locatario versa il prezzo pattuito dal quale deduce i canoni già riconosciuti nel frattempo al locatore.
Si tratta di una modalità che permette di acquistare casa anche a chi non ha un’immediata disponibilità finanziaria e non può accedere a un mutuo ed è un contratto disciplinato dall’articolo 23 del decreto Legge 133/2014.
Può sembrare una panacea e una misura degna di lode, perché capace di fare trovare un punto di incontro tra venditore e compratore. Ci sono però vantaggi e svantaggi che vanno soppesati.
I vantaggi e gli svantaggi per il locatario
L’affitto con riscatto porta con sé vantaggi e svantaggi per entrambe le parti. Il locatario, l’affittuario-acquirente, dovrebbe tenere conto di questi spunti.
Durante tutta la durata del contratto d’affitto, l’acquirente gode di diversi vantaggi, tra i quali:
- Iniziare a pagare l’immobile in rate mensili (ovvero i canoni)
- Prendere subito possesso dell’immobile
- Le imposte dirette sono a carico del locatore (il venditore)
- Solo le spese di manutenzione ordinaria continuano ad essere a carico del locatario
- Nel caso in cui il venditore volesse recedere dal contratto, il locatario può ottenere il rimborso dei canoni
- Libertà di decidere se procedere con l’acquisto dell’immobile oppure recedere
- Possibilità di cedere il contratto a terzi.
Gli svantaggi più ricorrenti sono:
- Il canone da pagare è di norma più alto rispetto a quello di mercato
- Rischio di perdere le pigioni versate nel caso in cui, al termine del contratto d’affitto, si volesse cambiare idea e si rinunciasse a finalizzare l’acquisto.
Va da sé che questi vantaggi e svantaggi hanno un corrispettivo anche dal punto di vista del proprietario-venditore.
I vantaggi e gli svantaggi per il locatore
Il proprietario dell’immobile ha dalla sua alcuni punti positivi. Tra questi:
- Il mantenimento della proprietà del bene fino al saldo del prezzo pattuito da contratto
- La possibilità di avere introiti mensili superiori a quelli di un canone di mercato
- Possibilità di trovare una platea di acquirenti più ampia
Gli svantaggi meritano una riflessione supplementare:
- Deve farsi carico di imposte e spese per la manutenzione straordinaria ma, quest'ultime, comunque sarebbero a suo carico
- Non ha accesso alle agevolazioni per la prima casa, poiché di fatto proprietario dell’immobile oggetto del contratto d’affitto con riscatto
- Non può vendere l’immobile né farlo diventare garanzia per finanziamenti
Il rent to buy
Il contratto di affitto con riscatto, come visto, nasconde qualche insidia per tutte le parti coinvolte.
Un’alternativa è la modalità di acquisto denominata “rent to buy”, modalità di acquisto riconosciuta dalle banche e che quindi può ricevere finanziamenti. Per farvi ricorso, però, è necessario di avere un capitale almeno del 20% del costo degli immobili a uso abitativo o almeno del 30% del valore di quelli commerciali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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