Il tailleur, i contanti e il real estate. Bernardini de Pace: "Il mio timore? Le tasse"

L'avvocato specializzata in diritto di famiglia racconta il rapporto con i soldi e come gestisce i propri risparmi: tra investimenti immobiliari molto azzeccati e acquisti on line clamorosamente sbagliati

Annamaria Bernardini de Pace, avvocato
Annamaria Bernardini de Pace, avvocato

“Vuole parlare di investimenti? Allora questa sarà l’intervista più breve della sua vita, perché tra le tasse che verso e i costi della vita non mi avanza più nulla da investire”.
Esordisce così Annamaria Bernardini de Pace, avvocato che ha fatto del diritto di famiglia il proprio campo di specializzazione al punto da diventare il legale matrimonialista più celebre d’Italia. Di fronte alla richiesta di un’intervista sul suo rapporto con i soldi e su come gestisce i propri risparmi, risponde con una battuta. Poi, però, si concede con grande cortesia e disponibilità. Tanto da rilevare anche dettagli molto personali e divertenti.

Davvero versa così tanto al Fisco?

"Io pago 700 mila euro di tasse all’anno, e lo faccio con un sistema fiscale che non mi consente di scaricare praticamente nessuna spesa. Ho sei studi, venti persone da pagare e oltre un milione di spese non scaricabili: cosa vuole che mi resti?"

Non vorrà dirmi di essere povera…
"In realtà ogni volta che ci sono da pagare le tasse temo di non avere soldi a sufficienza. Detto questo, sono una persona che quando vede una cosa che le piace se la compra senza troppo pensarci. Tuttavia so bene anche cosa significhi essere senza soldi."

Bernardini de Pace


Davvero?

"Quando mi sono separata da mio marito, che era il mio professore all’università e che non voleva che studiassi, né che lavorassi, mi sono ritrovata con due figlie da mantenere e gli studi in legge da completare. In quel periodo vendevo vestiti per Edy Campagnoli e per cinque anni non sono andata dal parrucchiere e non mi sono comprata un vestito perché non potevo permettermelo."

E poi?

"Ho completato l’università, dando tutti gli esami che mi mancavano in due anni, e ho cominciato a fare l’avvocato a 35 anni. È stato un percorso difficile, ma ho lavorato così tanto che non me ne sono praticamente accorta."

Qual è stato il suo primo acquisto una volta raggiunta la stabilità economica?

"Era la fine degli anni Ottanta, intorno a metà del 1989, e mi sono comprata un tailleur da riunione di quelli che si usavano allora e che per me era sinonimo di successo."

Per lei quindi il successo va a braccetto con il denaro?

"Direi più che altro che i soldi sono sinonimo di persecuzione da parte del fisco. Certo, come si diceva negli anni Settanta, è meglio piangere sul sedile posteriore di una Rolls Royce che su una 500."

Con i primi risparmi cosa ha fatto?

"Con i primi guadagni che ho messo da parte ho comprato una casina a ciascuna delle mie figlie: due bilocali in via Passione a Milano, che hanno ancora oggi e che per loro costituiscono un reddito."

Non male.

"Erano gli anni Novanta e si potevano ancora fare acquisti immobiliari a quotazioni sensate. Oggi quelle due case valgono almeno 10 volte quello che le avevo pagate. Anche la casa che mi sono comprata da grande a Milano, a 50 anni, vale sicuramente almeno il doppio rispetto a vent’anni fa."

Quindi qualcosa è riuscita a risparmiare.

"Di fatto tutto quello che ho risparmiato l’ho usato per comprare case. Gli affari che ho fatto sono la casa al mare, la mia e soprattutto quelle delle mie figlie."

Sembra chiaro che il suo bene rifugio sia il mattone.

"Mi sarebbe piaciuto che fossero i diamanti, ma in effetti è il mattone. Anche oggi continuerei a investire in case perché mi sembrano l’investimento meglio riuscito. La Borsa e la finanza, invece, mi sembrano giochini per uomini che non hanno altro da fare per cui non ci metterei molto del mio."

Altre passioni?

"Ho una passione per le opere d’arte, che ho acquistato soprattutto tanti anni fa, quando ancora il sistema fiscale lo consentiva. Mi piacciono molto Mimmo Rotella ed Ercole Pignatelli, due artisti di cui sono collezionista grazie a quanto ho potuto comprare i passato. In realtà ho comprato un’opera di Pignatelli anche pochi giorni fa, ma l’ho fatto per beneficenza."

Non è mai stata tentata di investire in Bitcoin o NFT?

"Faccio delle lunghe discussioni con i miei nipoti, che sono fissati con i Bitcoin, ma a me sinceramente fanno orrore perché mi sembrano tutta una finzione. A me piacerebbe avere ancora solo il denaro contante, perché con le carte di credito non riesco nemmeno a rendermi conto di quanto spendo in una giornata."

Che rapporto ha con i soldi?

"Un rapporto molto estemporaneo. Di certo non intenso, lungo e passionale. Diciamo che li incasso e li spendo, li incasso e li spendo."

Fa tanto shopping?

"Andare per vetrine mi piace, ma non ho molto tempo per farlo. Se mi capita di andare a Milano o a Forte dei Marmi faccio volentieri un giro. Altrimenti mi diverto moltissimo a fare shopping online. Ho cominciato durante il lockdown e poi ho mantenuto l’abitudine, per cui compro parecchio. È molto divertente perché ti portano a casa qualsiasi cosa, anche se a volte capita qualche svarione."

Cosa intende?

C’è stato un episodio che non posso raccontarle, se non in confidenza.

Mi dica.

Lei però poi non lo scriva.

Intanto mi racconti.

Una volta ho comprato una specie di panciera di quelle che promettono di far dimagrire, ma evidentemente ho sbagliato qualcosa nel prendere le misure o la tabella di conversione delle taglie era sballata. Sta di fatto che quando è arrivata a casa era il doppio di me.

Alla fine, però, restituirla era così complicato che me la sono tenuta.

È molto divertente: me lo faccia scrivere.

Se proprio la diverte così tanto, lo faccia. Però se deve scriverne, lo faccia con levità. Almeno quello.

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