Indebitarsi conviene? Diciamo che dopo il (lieve) taglio del costo del denaro, deciso dalla Bce, indebitarsi è un po’ meno doloroso. Insomma, la riduzione - peraltro attesa - decisa a Francoforte non è stata colossale, anzi. Tanto è vero che i titoli bancari hanno fatto festa: la remunerazione su prestiti personali e mutui resterà pingue. La piccola sforbiciata è stata poi accompagnata da un monito: “non aspettatevi tagli lineari” ha detto Christine Lagarde; tradotto: non è detto che il taglio dei tassi venga proseguito e accentuato nelle prossime riunioni della Bce (la prossima già a metà luglio); anzi.
Insomma, non è il caso di brindare; né tantomeno di fare debiti eccessivi. Non è cambiato molto. Le famiglie con mutuo a tasso variabile sono tra le categorie che più delle altre si accorgeranno del taglio al costo del denaro. Per chi ha un mutuo a tasso variabile (per 125mila euro a 25 anni) dovrebbe già registrare una riduzione di -48 euro al mese rispetto al picco di novembre 2023, risparmiando fino a 576 euro all’anno.
GLI EFFETTI DEL TAGLIO
Ma per l’investitore quali possono essere gli effetti del “piccolo” taglio della Bce?
BTP. Riguardo i Btp, la riduzione del costo del denaro farà muovere al rialzo il prezzo dei titoli già in circolazione e al ribasso il rendimento dei titoli di Stato, soprattutto per le prossime emissioni che, teoricamente, diventeranno meno appetibili rispetto al passato. Per fare un esempio, prendiamo un investitore che ha comprato un BTP che offre un tasso di interesse del 3%. Se i tassi scendono, per dire, all'1%, il BTP diventa più appetibile perché offre un rendimento superiore rispetto ai nuovi titoli emessi con un tasso più basso. Di conseguenza, la domanda per il BTP acquistato in precedenza aumenta, facendo salire il prezzo.
AZIONI. Per il mercato azionario la previsione è più articolata. Come si è visto i bancari hanno reagito bene, dal momento che il lieve taglio non dovrebbe incidere di molto sul guadagno degli istituti di credito. Solitamente, quando i tassi cominciano a scendere i mercati diventano più volatili e virano al ribasso. Per i mercati, infatti, vale molto la regola del “buy on rumors sell on news”, salvo poi riprendersi entro breve. Si scommette sulle voci, non sulle informazioni. Ma è anche vero che sul medio periodo le aziende aumentano valore (hanno meno vincoli finanziari) e quindi investire in azioni potrebbe essere conveniente.
CONTI DI DEPOSITO. Con tassi di interesse in calo, chi ha denaro su conti di deposito può vedere diminuita la remunerazione poiché, come spiegato dalla stessa Bce: “l’interesse è l’ammontare che fruttano i tuoi risparmi, ossia il rendimento che ricevi quando è la banca a “prendere denaro in prestito” da te.”
ORO. Anche l’oro potrebbe subire forti riduzioni di prezzo, in quanto viene scambiato a livello globale in dollari americani. Dunque, quando il dollaro si rafforza rispetto ad altre valute, l'oro diventa relativamente più costoso per gli acquirenti che utilizzano queste altre valute. Di conseguenza, la domanda di oro potrebbe diminuire, portando a una riduzione del prezzo.
EURO. Con il taglio dei tassi, con grande probabilità l’euro andrà a perdere valore in confronto al dollaro. Essenzialmente, siccome i tassi negli Usa saranno più alti (la Fed vuole aspettare ancora del tempo prima di ridurre i propri), questi attireranno più capitale straniero rispetto all’Europa perché avranno conseguentemente più rendimento.
DOVE INVESTIRE?
In queste situazioni, solitamente si investe in bond governativi. Europei, per l’esattezza. Ma anche gli americani possono riservare belle sorprese.
Riguardo i corporate, ovvero quelle obbligazioni emesse da società private (non governative) con un rating creditizio molto elevato, invece la scelta migliore ricade ovviamente su quelli di maggior qualità come AA o AAA. Ma come detto, anche il mercato azionario potrebbe riservare qualche buona opportunità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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