La prima riunione del 2023 del Consiglio direttivo della Bce ha confermato la linea della stretta sui tassi. L'Eurotower, nella sessione odierna presieduta da Christine Lagarde, ha deciso di alzare nuovamente i tassi di riferimento di 50 punti, aumentando dello 0,5% il costo del denaro, nel quinto round di stretta da luglio a oggi.
La Bce ha chiaramente giustificato la scelta nell'ottica di combattere un'inflazione che resta troppo elevata e a cui, nonostante le critiche di governi come quello italiano, intende reagire con metodi monetari. Dopo il nuovo ritocco verso l'alto i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Bce saliranno dall'8 febbraio rispettivamente al 3,00%, al 3,25% e al 2,50%.
Bce: utimo rialzo con il "pilota automatico"
La Bce ha inoltre annunciato il rialzo di ulteriori 50 punti che sarà deliberato a marzo "alla luce delle spinte inflazionistiche di fondo". Ma sarà l'ultima spinta verso l'alto anticipata col "pilota automatico", dato che per il futuro l'Eurotower si limita a una generica intenzione di "valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria". La Lagarde, in conferenza stampa, ha ricordato che "la pressione sui prezzi rimane forte" e bisogna tenere alta la guardia.
L'obiettivo, chiaramente, è non appesantire troppo l'economia europea. La stretta Bce si prevede destinata ad avere un effetto particolare sui mutui promossi dalle banche ai cittadini delle principali economie dell'area euro. A tal proposito vale la pena ricordare quanto cita nella sua simulazione il portale MutuiOnline.it.
Rincari fino a 200 euro per rata
Secondo Nicoletta Papucci, Direttore Marketing di MutuiOnline.it, "l'aumento dei tassi di 50 punti da parte della Bce comporterà un rialzo della rata di un mutuo medio (140mila euro per un immobile dal valore di 200mila euro) fra i 33 e i 43 euro, pari a circa il 5% di aumento" nella rata mensile rispetto a fine 2022. Un mutuo di questo tipo, ipotizzando lo scenario massimo di durata (30 anni), salirebbe da 389 euro del pre-rialzo di giugno ai 590 di oggi, completando un rialzo di 200 euro complessivi. Un mutuo a 20 anni da 100mila euro mediamente prima della stretta Bce di giugno aveva una rata di 480 euro, a dicembre di 580, ora supererà i 600, per fare un esempio pratico.
Chiaramente tutto questo avrà un effetto depressivo sui mutui, soprattutto a tasso variabile, delle fasce di reddito inferiori. Tanto che Nomisma stima una contrazione di almeno un decimo degli acquisti immobiliari. E come ricordato dal Ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida la stretta Bce rende più difficile anche l'apertura di mutui per transazioni fondiarie in campo agricolo.
Quantitative easing, cala l'acquisto dei titoli
Una nota positiva della scelta del Consiglio Direttivo Bce, però, è sicuramente quella della stretta sull'austerità riguardo l'acquisto titoli. La Bce ha confermato da un lato che il portafoglio dell'Asset Purchase Program, programma di acquisti di titoli "coda" del quantitative easing, calerà di 15 miliardi al mese dall'inizio di marzo alla fine di giugno 2023, e la riduzione successiva sarà decisa nel tempo.
Per quanto riguarda il programma di acquisti pandemico Pepp, il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza almeno fino alla fine del 2024. Frenando dunque il rientro rigorista che stava spingendo al rialzo quotazioni di titoli di debito e spread in tutta Eurolandia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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