Mercati finanziari 2023: le azioni italiane da tenere sott'occhio

A livello azionario italiano ci sono diverse opportunità sul mercato. In questi frangenti è bene seguire le azioni che hanno un momentum positivo più del mercato stesso

Mercati finanziari 2023: le azioni italiane da tenere sott'occhio

Il Wall Street Journal ha pubblicato un elenco di 23 istituzioni finanziarie USA, banche e fondi di investimento, assicurazioni, che hanno fatto una previsione sconcertante: per 21 di loro nel 2023 gli USA andranno in recessione e le restanti 2 invece pensano che ci andranno nel 2024.



Sui media e sui giornali finanziari si fa un gran parlare della curva dei tassi USA che è invertita, ovvero le scadenze a breve sono superiori a quelle a termine e questo si mercati non è normale perché più il debito è lontano nel tempo nella sua restituzione più c’è rischio e più i tassi debbono essere elevati. Quindi se il denaro a breve rende più di quello a termine significa che c’è tensione sui mercati monetari.

Ma c’è un altro fattore che spesso i media finanziari si dimenticano: un indicatore macroeconomico che ha il pregio di essere molto accurato nel prevedere la recessione. Questo indicatore è lo US Leading Indicator che se scende sotto 50 e se perde il 4% del valore negli ultimi 6 mesi allora segnala impietosamente l’arrivo della recessione, o almeno così è stato finora.

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Ebbene proprio a novembre lo US Leading Indicator ha suonato le trombe della recessione e molti operatori lo considerano il segnale dei segnali.

In realtà io mi chiedo se non sia il caso di separare i problemi: il primo è la recessione, e il secondo è di quanto sia profonda questa recessione. A dire il vero con l’inflazione che è arrivata a toccare livelli terribili, quelli degli anni ’70 ed ’80 dove c’è stata una redistribuzione della ricchezza impressionante nella società italiana (leggi gente che si è rovinata e gente che si è arricchita, cosa che sta succedendo anche ora), un po’ di recessione non guasta. E quello che abbiamo visto finora è servito a fare reclinare la testa all’inflazione, che i trader sui bond considerano avere toccato il massimo nelle settimane scorse. Se avremo una recessione come quella che paventavano esattamente un anno fa non sarebbe forse una cosa utile per l’economia mondiale? Quella che paventavano è che non si è ancora manifestata o almeno non è stata apertamente dichiarata dai sacerdoti del NBER.

A livello azionario italiano ci sono diverse opportunità sul mercato: le azioni bancarie sono a ridosso dei massimi di periodo e se li rompono si tratta di un buy di lungo periodo. Fineco sta spaccando tutto e si sta posizionando proprio sui massimi. Ma ora in questi frangenti è bene seguire le azioni che stanno davanti alle altre ovvero quelle che hanno un momentum positivo più del mercato stesso (indice) come ad esempio Azimut che ha fatto un breakout da manuale.

Per gli amanti del rischio segnalo le azioni Portobello, illiquide ma comunque con un pattern interessante che ha portato via i massimi di una trendline e si appresta forse ad un allungo. Il bilancio è interessante e le prospettive rosee e magari se strappa di nuovo è bene montare sul carro.



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