La resistenza alla religione woke passa anche dalla Borsa. Un gruppo sostenuto da BlackRock e Citadel Securities è al lavoro per avviare una nuova Borsa valori in Texas con l’obiettivo di sfidare la regolamentazione piuttosto onerosa della Borsa newyorkese e del Nasdaq. Il progetto è quello di offrire un porto sicuro alle società stufe dei vincoli ESG o sulla parità di genere che oggi attanagliano in maniera esclusivamente strumentale il business e la governance.
Dalla California al Texas, la “casa” di Donald Trump. Non si tratta di una boutade - quattro anni fa naufragò un progetto molto simile - ma di realtà disposte ad andare fino in fondo. Tra i promotori dell’iniziativa ci sono colossi del mondo del risparmio e aziende dal respiro internazionale. Il denaro è sul tavolo, basta questo: si vocifera di 120 milioni di dollari e dell’obiettivo di iniziare le attività di trading già nel 2025, a condizione del via libera della Securities and Exchange Commission.
Il Texas Stock Exchange avrà “TXSE” come indice mentre l’amministratore delegato sarà James Lee. L’obiettivo è attrarre tutte quelle aziende preoccupate per l’aumento di regole – spesso legate alle follie woke – e dei costi delle due borse di NY. Basti pensare alla regola del Nasdaq che fissa target per una maggiore diversità all’interno dei consigli di amministrazione. Integralismo allo stato puro. Ken Griffin, apo di Citadel Securities, è stato uno dei principali critici dell’ideologia del risveglio ed è pronto a guidare la rivoluzione texana.
Come riportato dal Wall Street Journal, il “TXSE” ha presentato la documentazione necessaria alla Sec, la Consob a stelle e strisce: la speranza è quella di dare il via agli scambi nel 2025 per poi
suonare la campanella della prima matricola nel 2026. La vittoria di Trump alle presidenziali di novembre darebbe ulteriore forza a un progetto che ambisce a tracciare un solco nell’economia statunitense.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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