Broker truffa 880mila euro ad anziana

Ricca vedova convinta a investire in criptovalute con la promessa di guadagni facili

Broker truffa 880mila euro ad anziana
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Una truffa da oltre 880mila euro ai danni di una donna facoltosa e anziana. Questa volta non bussando alla porta e chiedendo denaro per un parente in difficoltà, bensì attraverso (falsi) investimenti in criptovalute. Un fenomeno, questo, secondo gli esperti in crescita preoccupante. La vicenda diventa nota grazie alla denuncia della vittima presentata in Procura.

Nel dettagliato atto di oltre 70 pagine, redatto dallo studio International Lawyers Associates, si legge tutta la storia. Gabriella M. R., milanese di 82 anni, ex modella e oggi vedova e senza figli, è stata convinta nel tempo da finti trader e consulenti finanziari a trasferire più di 880mila euro attraverso una piattaforma di trading online, descritta «come efficace e gestita da professionisti ed esperti del settore» e chiamata 3AFund, verso «conti bancari di società fraudolente». Un investimento, le è stato assicurato, che avrebbe portato ingenti guadagni. Tutto è cominciato con una telefonata del 10 novembre 2023 da un numero sconosciuto. Sullo schermo compariva però l'intestazione «Milano Finanza» e una donna di nome Chiara, che mostrava di conoscere bene le abitudini dell'anziana, le ha proposto l'affare. La prima mossa, che l'82enne accetta di fare, è aprire una carta prepagata con 140 euro da versare a una società con sede in Lituania. Il passaggio successivo sono state le chiamate di un presunto consulente da Londra di nome Sergio Z., che conquisterà presto la fiducia della signora Gabriella. A tal punto che lei si fa convincere a installare il software Anydesk, attraverso cui i truffatori controlleranno da remoto il suo pc.

L'anziana disinveste grosse cifre da un fondo lasciatole dal marito. E sul portale la vittima vede in effetti crescere giorno per giorno i propri guadagni. Ma è un'illusione. Arriva poi un terzo complice, di nome Montana, che fa acquistare all'82enne, con diverse transazioni da 30mila euro ciascuna, asset virtuali (criptovalute) da una società ceca ma con conto corrente sempre in Lituania. Gli investimenti vanno avanti fino al maggio del 2024.

Una volta che le disponibilità economiche della donna sono finite, è lei a chiedere aiuto a un amico, co-azionario in società di famiglia ed esperto di trading. Qui la vittima capisce il raggiro e presentato la denuncia, chiedendo il sequestro delle somme sparite e l'apertura di indagini per truffa aggravata.

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