"Bros" piace solo agli assessori Dopo Sgarbi nel mirino Finazzer

Critiche dal Pdl per le offerte di collaborazione al writer assolto dai giudici per un cavillo. Il sindaco: "Chi ha contenziosi non può lavorare con noi"

"Bros" piace solo agli assessori 
Dopo Sgarbi nel mirino Finazzer

Scontro tra il Pdl e l’assessore alla Cultura. Dopo Vittorio Sgarbi, che da assessore alla Cultura definì Bros il "Giotto del XXI secolo", questa volta è il suo erede in giunta Massimiliano Finazzer Flory a finire sotto attacco. Non è piaciuta la porta aperta alle manifestazioni dedicate agli artisti di strada a Daniele Nicolosi - sempre lui, Bros - dopo che due giorni fa il writers che ha messo la firma su parecchi muri della città è stato prosciolto dal tribunale dall’accusa di imbrattamento per un graffito che aveva realizzato nel 2004 su un palazzo in zona De Angeli. Un colpo di spugna alla tolleranza zero del vicesindaco Riccardo De Corato contro chi sporca palazzi e arredi urbani. Tanto più che Bros l’ha scampata soltanto perché secondo il giudice il reato è prescritto. Ma l’assessore Finazzer non ha perso tempo e a poche ore dalla sentenza si è detto pronto ad invitarlo alle iniziative che l’amministrazione sta mettendo in campo il prossimo autunno per valorizzare gli artisti di strada, il progetto dei "Walls of fame", dieci muri che verranno assegnati ad altrettanti writers per esprimere la propria fantasia con le bombolette spray. E "non avendo più il vincolo di un contenzioso con il Comune (che si era costituito parte civile, ndr.), posso coinvolgere anche Bros, con coerenza e convinzione, nelle nostre attività" ha dichiarato Finazzer. Apriti cielo. Il consigliere del Pdl e segretario dell’Associazione nazionale anti-graffiti, Fabrizio De Pasquale, boccia duramente l’assessore alla Cultura: "Premetto che non sono contrario a priori all’assegnazione di spazi ai graffitari, anche se nelle altre città che hanno tentato questa via per risolvere il problema degli imbrattamenti selvaggi non ha portato a grandi risultati". Fatta la premessa, "sarebbe assurdo accogliere a braccia aperta un writer che intanto è stato assolto solo per motivi tecnici, e gravano su di lui ancora multe e denunce da parte dei vigili che lo hanno trovato in parecchie occasioni all’opera sui palazzi e gli arredi della città, e credo che Finazzer ne sia a conoscenza. Se lo ignora, può chiedere informazioni al vicesindaco De Corato". Anche i pm "dimostrano con la sentenza una scarsa sensibilità verso un fenomeno grave e che costa milioni all’anno all’amministrazione". De Pasquale chiede che gli spazi del Comune "vengano assegnati solo a chi devono essere assegnati, solo agli artisti che sottoscrivono un impegno a non imbrattare i muri, senza alzare invece le quotazioni di chi fa il rivoluzionario e poi non disdegna lo star system, le mostre che danno visibilità".
Anche il sindaco prende le distanze da Finazzer. "Chi imbratta e sporca va condannato, chi invece fa opere artistiche rispettando il criterio che i muri della città non sono i suoi e l’arte serve per abbellire la città - afferma Letizia Moratti -, allora è giusto che possa collaborare con il Comune". Chi ha contenziosi aperti con il Comune, puntulizza, "non potrà lavorare con l’amministrazione. E Palazzo Marino continuerà a costituirsi parte civile nei processi a carico dei writers. C’è una linea di demarcazione molto precisa" e "si può fare un ragionamento simile a quello per la propria casa: chi di noi non saprebbe distinguere in maniera molto precisa un figlio che imbratta da uno che dipinge?".
Ieri intanto è finita alle 18.

30 - dopo ventiquattro ore - la notte bianca della street art al Museo della Scienza e della tecnologia di via San Vittore. I muri del chiostro sono diventati una tela di 170 metri su cui i writers hanno realizzato quaranta opere diverse, tutte realizzate su pannelli. La mostra sarà aperta fino al 29 agosto.

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