L'Hercules C-130J è un velivolo quadri-turbina da trasporto idoneo anche a missioni di aviolancio di paracadutisti e materiali. L’Aeronautica Militare ne ha in servizio 22 esemplari dal 2000, 12 nella versione standard e 10 in quella allungata. Il C-130J è la versione aggiornata del C-130H, che ha effettuato il primo volo il 23 agosto 1954. La versione «J» presenta sensibili miglioramenti nell’avionica e nelle prestazioni rispetto alla versione precedente. Impiegato dalla 46a Brigata Aerea di Pisa, questo velivolo costituisce oggi l’ossatura della componente da trasporto dell’Aeronautica Militare.
Il ruolo del trasporto aereo, sempre vitale, è cresciuto negli ultimi anni in modo esponenziale per i mutati compiti delle Forze Armate del nostro Paese che hanno visto nell’impiego fuori dai confini nazionali la naturale proiezione della loro missione al servizio della difesa e della sicurezza, a protezione dei valori di progresso civile e di libera circolazione delle idee e degli individui che una Nazione democratica e pacifica come l’Italia è costantemente impegnata a tutelare.
Il C-130J è un aereo versatile con il quale giunge ovunque nel mondo il segno dell’impegno dell’Italia, sia nel settore della sicurezza sia nel campo della solidarietà. Il maggiore impegno quotidiano dei C-130J Hercules rimane comunque la rete di collegamenti aerei che fa da «trait d’union» con i teatri operativi «fuori area» più importanti, in presenza di minaccia e di notte, effettuando spesso atterraggi e decolli d’assalto da piste semipreparate e di ridotte dimensioni, anche al massimo delle sue prestazioni. La disponibilità di un vettore come il C-130J ha consentito anche di acquisire di speciali equipaggiamenti, di grande utilità non solo per la compagine militare. È il caso della speciale barella (ATI, Aircraft Transport Isolator) che consente il trasporto in sicurezza per via aerea di pazienti biocontaminati in vista del loro successivo ricovero presso strutture ospedaliere specializzate.
Missioni di soccorso e di pace Dal Congo belga, la prima missione, risalente al 1962, ai recenti voli sull’Afghanistan, dall’Iraq al Libano, dai terremoti in Turchia, Algeria e Iran fino ai soccorsi per lo tsunami in Asia e alla missione in Antartide, in supporto al Cnr, il C130J è sempre stato in prima linea. Oggi, il maggior impegno quotidiano dei C-130J Hercules è rappresentato dai collegamenti aerei tra il nostro paese, le basi avanzate nel mondo e i teatri operativi fuori aerea più importanti. Forte anche l’impegno sul territorio nazionale, dove i C130J della 46/a brigata di Pisa (assieme a quelli del 31/o stormo di Ciampino e del 15/o stormo di Pratica di Mare) sono impegnati nei trasporti di aiuti di qualsiasi genere, dai viveri alle medicine, dalle apparecchiature mediche agli ospedali da campo. E con i C130 vengono effettuati anche i trasporti di organi per trapianti e di persone in imminente pericolo di vita, che molte volte devono essere caricate a bordo del velivolo con tutta l’ambulanza. A partire dal 2006, inoltre, gli equipaggi e i velivoli della 46/a brigata - la stessa a cui apparteneva il C130 caduto a Pisa - hanno raggiunto la capacità di trasporto di persone colpite da patologie «altamente diffusibili», un’attività che in Europa assicurano solo l’Aeronautica militare italiana e la Royal Air Force Britannica.
Caratteristiche
Dimensioni: apertura alare: 40,41 mt, altezza: 11,84 mt, lunghezza: 29,79.
Prestazioni: velocità massima oltre 640 Km/h, tangenza oltre 9.300 mt , autonomia oltre 5.
Equipaggio: 2 piloti 1 addetto al carico e lancio
Capacità di carico: 92 soldati o 76 paracadutisti, 70 barelle, 6 assistenti oppure 74 barelle 2 assistenti sanitari (corto), 97 barelle 4 assistenti oppure 93 barelle 8 assistenti sanitari (lungo)
Propulsori: 4 turboelica Rolls-Royce (Allison) AE2100D3 da 4.700 HP
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.