Calcio a 5, la Lazio lancia il nuovo presidente e un marchio d'eccellenza

Lazio calcio a 5, si cambia pagina. Nuovo presidente, Antonio Mennella, e rinnovate strategie societarie per puntare a un club capace di primeggiare non solo nel campionato di riferimento, la serie A, ma anche e soprattutto a livello sociale. Per esempio attraverso le scuole calcio griffate - appunto - Lazio calcio a 5, idea vincente da esportare solo a Roma e provincia, ma ovunque sia possibile. C'è anche un nuovo assetto societario, l'idea e la speranza è quella di trasformare il marchio in una sorta di must, un marchio per eccellenza.
Si comincia la stagione con la finale di Supercoppa italiana, traguardo raggiunto grazie alla conquista della Final eight di coppa Italia che si è disputata a Padova in primavera; ma prima ancora ci sarà da intervenire sul mercato e poi da vivere la fase della preparazione d'inizio stagione, che comincerà a Roma e proseguirà a Lucignano, in provincia di Arezzo, per il consueto momento di «ossigenazione», utile per smaltire le inevitabili tossine post vacanze. Schietto, il patron Mennella, quarantanovenne, natali campani ma romano d'adozione, non promette miracoli ma assicura «serietà professionale, grande impegno» e conferma che «i grossi calibri della squadra resteranno a Roma»; è comunque convinto delle potenzialità della Lazio, che «sarà rafforzata in fase di campagna acquisti». Con lui entrano a far parte dello staff dirigenziale Fabio Derme, l'allenatore dell'under 21 Massimo Del Rosso e Massimo Clementi. Fra gli appuntamenti del precampionato, la partecipazione alla seconda edizione del «Città di Roma», ragguardevole evento d'apertura di stagione che vedrà la squadra del confermatissimo mister, Daniele D'Orto, impegnata in un quadrangolare con i campioni d'Europa del Montesilvano, il Real Rieti neopromosso nella massima serie e il Kaos Futsal Bologna.

Sponsor tecnico anche per questa stagione sarà la Gems: a breve, location già individuata, saranno presentate le divise ufficiali per la stagione 2011/2012.
È a queste cose che la politica deve conferire priorità - conclude- non alle beghe per gli assetti di potere