Addio a Fabio Cudicini, il "Ragno Nero" che vinse tutto col Milan

Il club rossonero deve dire addio a uno dei suoi giocatori più iconici, Fabio Cudicini, che si è spento oggi all'età di 89 anni

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É morto all'età di 89 anni Fabio Cudicini, ex portiere di Roma e Milan, conosciuto come il "Ragno Nero". Ne dà notizia il club rossonero. Cudicini era il padre di Carlo, a sua volta portiere di livello internazionale."La tela del Ragno sul nostro Cuore rossonero. Per sempre", si legge nella nota della società milanese. "È scomparso Fabio Cudicini, campione di tutto con il Milan, grande portiere e grande persona. Le condoglianze di tutti i rossoneri al figlio Carlo, cresciuto nel club, e a tutta la famiglia. Ciao Fabio".

Paragonato al mitico Lev Jascin, anche per il completo nero, era dotato di fisico slanciato, essenziale negli interventi ma poco spettacolare, Cudicini è entrato nella storia del Milan anche come para rigori. Detiene un record di imbattibilità a San Siro di 1132 minuti che resiste ancora oggi. Nonostante i successi col suo club, il portiere non giocò mai in Nazionale, dove erano quasi inamovibili allora Ricky Albertosi e Dino Zoff. Venne solo chiamato a dare da riserva al secondo durante le qualificazioni ai Mondiali 1970.

Nato a Trieste il 20 ottobre 1935, Cudicini era cresciuto nelle giovanili dell'Udinese per poi passare alla Roma, con cui vinse la Coppa delle Fiere nel 1961, oltre a una Coppa Italia nel 1964. Nereo Rocco lo porta al Milan nel 1967, malgrado lo scetticismo di chi lo riteneva ormai in parabola discendente, e invece il "Ragno Nero" sarà decisivo per la conquista di uno scudetto, una Coppa Italia, una Coppa Campioni, una Coppa delle Coppe e la prima Intercontinentale, nel 1969.

Come nacque la leggenda del "Ragno Nero"

Il soprannome nacque la notte del 15 Maggio del 1969, quando Cudicini, nella semifinale di ritorno di Coppa dei Campioni, impedì al Manchester United di ribaltare il 2-0 di vantaggio rossonero acquisito nella gara di San Siro. Best, Bobby Charlton e Stiles prepararono la grande rimonta all’Old Trafford, trasformato per l’occasione in una bolgia: in campo cominciò a piovere di tutto, Cudicini venne colpito da un oggetto e perse i sensi per qualche istante ma fu insuperabile e con le sue parate miracolose trascinò il Milan in finale.

Quella sua prestazione fu talmente leggendaria che la stampa inglese cominciò a chiamarlo Black Spider, come il mitico portiere russo Lev Jascin.

"Fu un onore", dichiarò Cudicini, che spiegò poi i motivi del suo look total black (maglia, pantaloncini e calzamaglia nera): "Ero un tipo freddoloso, la calzamaglia d’inverno aiutava. C’era la sotto-maglia ufficiale, ma le gambe pativano il freddo, quindi optai per un completo tutto nero. La stampa inglese cominciò a chiamarmi Black Spider, come Lev Jascin. Per me fu un onore".

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