Choc allo stadio. Tifoso lancia un coltello, ferito l'ex Cagliari Ceppelini

Il centrocampista dell'Atletico Nacional è stato colpito mentre si apprestava a battere un calcio d'angolo

Choc allo stadio. Tifoso lancia un coltello, ferito l'ex Cagliari Ceppelini
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Un episodio che ha dell'incredibile, quello accaduto all'ex giocatore del Cagliari Pablo Ceppelini, colpito alla testa da un coltello lanciato dalle tribune dello stadio Atanasio Girardot mentre si apprestava a battere un calcio d'angolo.

L'episodio si è verificato nei minuti conclusivi del caldissimo derby di Medellin andato in scena nella serata dello scorso lunedì 22 aprile, scontro molto atteso che vedeva contrapposte da un lato l'Atletico Nacional, squadra in cui ora milita l'ex calciatore rossoblu, e gli acerrimi rivali del Deportivo Independiente. Per la cronaca, il match si è concluso in parità col risultato di 2-2 per effetto delle reti messe a segno da Brayan León Muñiz e Ménder García per l'Independiente e di Édier Ocampo e Joan Castro per l'Atletico. Un pareggio che in sostanza non serve a nulla per le due compagini di Medellin, che viaggiano a metà classifica della Primera A colombiana nel campionato di apertura, ma come sempre nei derby di questo genere, soprattutto in sudamerica, la tensione è palpabile.

I fatti si sono verificati nei minuti di recupero della partita, per la precisione al 92esimo, quando Pablo Ceppelini si accingeva a battere un corner da destra. Le immagini mostrano chiaramente l'oggetto che colpisce l'ex centrocampista del Cagliari alla testa: anche la guardalinee accanto a lui si ritrae, mentre il coltello, stando a quanto riferito dalla stampa locale, si conficca nel terreno di gioco.

Il calciatore dell'Atletico Nacional crolla a terra, e c'è qualche attimo di panico in campo. Dopo aver compreso cosa era appena accaduto, tuttavia, l'arbitro Wilmar Roldán, ha deciso di aspettare qualche minuto e di terminare la partita dopo lo scadere del tempo di recupero, tenendo conto che Ceppelini si è poi rialzato e che anche i suoi compagni di squadra hanno accettato di continuare a giocare. Una decisione che ha scatenato un'ondata di polemiche, vista la gravità dei fatti e dato che le cose sarebbero potute andare molto peggio al calciatore se fosse stato centrato dalla punta del coltello o dalla parte tagliente.

"È accaduto durante un calcio d'angolo negli ultimi minuti della partita", racconta Ceppelini. "Mi piovevano addosso un sacco di oggetti, mi sentivo come se qualcosa mi esplodesse in testa, non sapevo cosa mi avesse colpito", aggiunge, "per terra ho visto monete, bottiglie, accendini, di tutto. Lascio la responsabilità a Dimayor e alle autorità".

"È un peccato perché il calcio è una festa, ma in questo genere di partite ci si è abituati", prosegue l'ex Cagliari. "Abbiamo parlato con Wilmar Roldán, un arbitro molto conosciuto a livello internazionale, pensavamo che avrebbe sospeso la gara e che sarebbero state prese delle decisioni". Purtroppo così non è andata, e questo ha fatto esplodere la rabbia in rete e sui social.

"Mancavano pochi minuti alla fine, ma giocare in quelle condizioni non fa bene al calcio. Non preoccupatevi, mi piace parlare più di calcio che di cose extra. Quando sono arrivato nello spogliatoio mi hanno detto che era un coltello. Non ne avevo idea", conclude il calciatore.

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