I punti chiave
All'indomani della disfatta contro la Svizzera che è costata la cocente eliminazione dagli Europei 2024 di Germania della Nazionale Italiana, c'era molta attesa per la conferenza stampa del presidente della Figc, Gabriele Gravina, e del ct Luciano Spalletti. Il primo a parlare è stato il presidente federale che ha sottolineato il sentimento di dispiacere per i tifosi italiani e tutto quello che non è stato dimostrato sul campo ma soprattutto confermando la fiducia in Spalletti che continuerà a essere il ct della Nazionale.
Le parole di Gravina
"È una giornata particolare: si accavvallano tanti sentimenti e tante riflessioni ma fondamentalmente siamo tutti dispiaciuti per non aver potuto riconsegnare o dare a tutti i tifosi italiani quella gioia che meritavano. Siamo dispiaciuti per il risultato ma sappiamo che nello sport il risultato è soggetto a tantissime varabili e la sconfitta va prevista. Rimane la delusione per non aver potuto dimostrare quello che è stato fatto in fase di preparazione. C'è stata incapacità di esprimere quello che avremmo potuto fare. Ed è mancata anche la capacità di reazione", ha detto Gravina di fronte ai giornalisti.
Alla domanda se c'è qualcosa da cambiare, Gravina ha detto chiaramente di sì e che "sono in corso profonde riflessioni. Mi dovete perdonare, io i problemi li affronto con il lavoro. Non fuggo di fronte alle responsabilità, vi prego di tenere distinte le responsabilità politiche da quelle tecniche. È un gioco diffuso, mi appello al senso di responsabilità. Certi atti sono stati compiuti in passato, ma cerchiamo di non fare più danni".
Spalletti confermato
La dichiarazione più importante, però, arrivata dopo le prime battute spiegando cosa è successo dopo la gara contro la Svizzera. "Spalletti resta. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il mister: sono pragmatico e penso sia impensabile risolvere i problemi abbandonando un progetto che dal primo momento abbiamo detto che sarebbe stato triennale", ha spiegato Gravina motivando la scelta con l'impensabilità di "abbandonare un progetto dopo 8-9 mesi di attività. C'è da cambiare qualcosa, da rivedere qualcosa in termini di approccio. Ci saranno riflessioni profonde, ieri sera abbiamo iniziato a confrontarci con Spalletti. Dobbiamo crescere tutti".
Da questo momento, il presidente Figc ha spiegato che c'è la piena fiducia nel tecnico toscano è che fra 60 giorni c'è il primo importante appuntamento post Europei. "Non possiamo pensare che in 60 giorni in Italia fioriscano i Mbappè, i Ronaldo e i Messi. Ci vuole pazienza. Abbiamo solo un'esigenza: attivare la politica della valorizzazione del talento, che c'è. Tutte le nostre nazionali giovanili sono qualificate alla fase finale. Ma non possiamo pensare di vincere l'Europeo che hanno dimostrato qualità ma presenze zero".
Infine, Gravina ha spiegato alla stampa che già da ieri è iniziato un nuovo percorso che non consente, però, più errori. "Dopo il confronto abbiamo individuato alcuni errori. Metteremo in essere atti per evitare errori di questo genere. Ero stato bloccato ma lo farò: individuare cinque tecnici in A per istituire organismo tecnico consuntivo all'interno del club Italia per avere maggior confronto con le società e individuare giovani. Non possiamo più commettere errori che stiamo portando avanti da tanto tempo". Alla domanda se intende ricandidarsi alla prsidenza della Figc ha risposto che è "assolutamente prematuro dirlo, non mi sono soffermato sulla voglia e sull'entusiasmo di continuare questo percorso che è molto impegnativo".
Le parole del ct
Era grande l'attesa anche per quel che avrebbe detto Luciano Spalletti nel day after della disfatta contro la Svizzera: il ct ha dichiarato che "il miglior Spalletti non si è visto, leggo che ho alzato troppo i toni, che ho individuato degli esempi da seguire, ma la mia vita è così, il mio impegno sarà ovviamente totale, con le esperienze fatte e maggiori conoscenze". Da qui l'onestà di ammettere che al suo arrivo "c'era subito un'emergenza di risultati. Siamo stati bravi fino a un certo punto, poi non siamo riusciti a crescere in questo percorso e ieri si è fatto un passo indietro inaccettabile".
Come aveva già detto ieri ai microfoni di SkySport intervistato dopo la sconfitta, Spalletti ha sottolineato di essere quello che ha "più responsabilità" e che tornare indietro è un gioco che non gli piace fare. "Nella mia vita sono sempre stato attento a quello che devo fare successivamente, indietro non ci posso tornare, è chiaro che per quello che si è visto qualche cosa ho sbagliato, ho tentato di ringiovanire un pò la squadra, siccome rimango qui, in futuro sarà fatto ancora di più".
Così come Gravina aveva spiegato che non potessero nascere dal nulla i migliori calciatori del mondo, più o meno lo stesso ha dichiarato Spalletti rivolgendosi soprattutto al reparto difensivo. È difficile trovare calciatori come Chiellini e Bonucci. Però si è visto che dando la possibilità a calciatori come Calafiori si può trovare della qualità. Dobbiamo credere che ci siano potenzialità che passano attraverso il gioco senza dover essere quello votato a gestire altre cose". Alla precisa domanda se quella appena passata è stata la notte più difficile della sua carriera ha risposto di no. "La mia vita è tutta complicata, a volte sono state complicate da gestire anche le vittorie. Tante notti passate a pensare al calcio per amore e passione. Quella più evidente è la telefonata di Matilde (la figlia, ndr) che mi dice ti voglio bene, quella supera tutto".
Al giornalista
che ha chiesto a Spalletti se tra lui e la squadra ci fosse sintonia, il ct ha spiegato di avere sempre avuto un confronto giornaliero "e non ho visto criticità particolari in quello che è stato il rapporto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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