Acerbi: "Cosa ho detto davvero a Juan Jesus". E cosa aveva chiesto il difensore del Napoli sul razzismo

Juan Jesus è stato protagonista di un video pubblicato sul canale Youtube della società azzurra in compagnia di Mohamed Seick Mane, attaccante del Napoli Under 15. Intanto Acerbi conferma che da parte sua non c'è stata alcuna offesa razzista

Acerbi: "Cosa ho detto davvero a Juan Jesus". E cosa aveva chiesto il difensore del Napoli sul razzismo
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Il caso Juan Jesus-Acerbi continua a tenere banco. Dopo l'esclusione del difensore nerazzurro dalla Nazionale, adesso il lavoro è passato alla Procura Figc. Si stanno acquisendo tutte le immagini video disponibili, ma anche gli audio, compresi quelli dell’arbitro in costante contatto con la sala Var. Nelle prossime ore entrambi i calciatori verranno ascoltati dal procuratore Chinè, presumibilmente in videoconferenza. A quel punto se la procura riterrà di avere elementi a sufficienza, riferirà quanto scoperto al Giudice Sportivo che eventualmente procederà a sanzionare.

Intanto nella giornata di oggi il Napoli ha diffuso un video girato venerdì scorso, prima dei fatti di San Siro. Il protagonista è proprio Juan Jesus, che si rivolge a Mohamed Seick Mane, attaccante dell'Under 15 azzurro. "Il razzismo purtroppo è una situazione che viviamo da tanto tempo, ci sono delle leggi che però non vengono tanto rispettate. Dispiace, perchè siamo tutti uguali, siamo tutti creature di Dio, non ci sono differenze" afferma il difensore brasiliano.

Poi prosegue così: "Dobbiamo ancora crescere, ci sono allo stadio ancora tante persone che non hanno consapevolezza che possono ferire, speriamo che a breve ci siano leggi più forti per fermare tutto quanto". Al giovane calciatore che racconta di essere stato anche lui vittima di razzismo in campo, Jesus consiglia di essere "forte di testa e non ascoltare nessuno. Chi è razzista ha il cervello piccolo, tu devi ricordarti di essere qui per realizzare il tuo sogno di diventare calciatore ed essere consapevole di quello che sei, devi avere un carattere forte. Non è per il colore della tua pelle o per la tua religione che la gente può farti quello che vuole. Non ascoltare nessuno, devi avere una mente forte".

La versione di Acerbi

Nonostante tutto Francesco Acerbi resta fermo nel sostenere che da parte sua non c'è stata alcuna offesa razzista e lo ha riaffermato anche nel confronto che c'è stato ieri con la dirigenza nerazzurra. A quel punto l'Inter non ha emesso alcun comunicato, come invece era stato ipotizzato inizialmente, e attende l'esito del lavoro della Procura.

Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, proprio nel confronto avvenuto con la società, Acerbi avrebbe spiegato i motivi del fraintendimento (così lo stesso si era espresso al rientro da Coverciano lunedì) da parte di Juan Jesus. Nella sua versione, la frase pronunciata non sarebbe stata "sei ne**o" ma "ti faccio nero".

Materiale dunque per il lavoro della Procura che nelle prossime 48 ore dovrà provare a fare chiarezza in una situazione sempre più ingarbugliata. Anche se, va ribadito, al contrario della giustizia ordinaria in quella sportiva il cosiddetto "ragionevole dubbio" è consentito anche nel formulare una condanna. Motivo per cui a questo punto il centrale nerazzurro rischia una squalifica esemplare (almeno 10 giornate).

Parla la Curva Nord

La Curva Nord, cuore del tifo interista, è al fianco di Acerbi. "Da giorni sta tenendo banco su giornali, tv e ogni social media la vicenda di un presunto insulto razziale di un nostro giocatore nei confronti di Juan Jesus. Non sappiamo cosa si siano detti in campo - si legge in una nota della Curva - ma conoscendo Francesco dubitiamo che quelle parole siano uscite dalla sua bocca".

"Un uomo che ha combattuto e ha sconfitto il cancro, un uomo di poche parole e che si è sempre dimostrato un

professionista serio. Ovviamente se invece dovesse essere confermato l'insulto razziale prendiamo le distanze da tutto ciò, ma senza prove concrete noi restiamo al fianco del nostro Francesco", aggiunge la curva interista.

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