"Il derby? Non vedo un favorito, ecco come finirà": la profezia di Zaccheroni

Zaccheroni parla in esclusiva per ilGiornale.it del derby di Milano, di Juventus, di Champions League e molto altro ancora

"Il derby? Non vedo un favorito, ecco come finirà": la profezia di Zaccheroni

Il derby di Milano è ormai alle porte, con le due squadre che arrivano alla Stracittadina con due stati d'animo differenti. L'Inter di Simone Inzaghi, nonostante alti e bassi, ha però vinto la Supercoppa Italiana, è approdata alle semifinali di Coppa Italia ed è seconda in campionato. Il Milan di Stefano Pioli, invece, è reduce da tre sconfitte consecutive tra Lazio e Sassuolo in campionato e Inter nella finale di Supercoppa Italiana e sembra aver smarrito la retta via. Chi meglio di Alberto Zaccheroni, ex allenatore di entrambe le squadre di Milano, poteva dare il suo giudizio sull'importantissimo match di domenica sera che, più che per la classifica, è importante per il morale.

Mister, che idea si è fatto del Milan di questo ultimo mese?
"Che è tutta un'altra squadra rispetto a qualche tempo fa. Prima riusciva ad imporre il proprio gioco con lucidità, continuità, qualità e adesso tutto questo non succede e non capisco il motivo. Molti parlano della prestazione individuale dei singoli, io credo che possa anche darsi ma essendo un gioco di squadra le cose vanno fatte insieme e in questo momento la squadra non è connessa, i giocatori non sono connessi tra loro e nemmeno i reparti. Il Milan delle ultime partite è questo, non c'è collaborazoine tra i reparti e tra i singoli giocatori, la squadra è troppo lunga. Non non riesce a pressare perché le linee sono troppo distanti tra loro, soprattutto tra difesa e centrocampo. Poi la prestazione individuale di alcuni giocatori come Theo Hernandez e Leao era ottimale e ora nemmeno sufficiente. Io però do la colpa ai vari reparti che non sono connessi. Poi i gol li puoi anche fare ma ne se ne prendi troppi, cosa che prima non facevi, il problema è grande".

In tanti stanno invocando al cambio modulo per uscire dalla crisi. Lei è d'accordo?
"Pioli sa cosa deve fare, lui la analizza meglio di me la squadra perché ha tutti gli strumenti tecnologici e non solo per capire quale sia il problema. La mia lettura dall'esterno è superficiale. Prima di tutto bisogna ristabilire le distanze tra centorcampo e difesa, non ci possono essere 30 metri, ce ne devono essere 10, 15 ad esagerare. Non è il modulo ma l'atteggiamento il problema. Hanno perso le distanze e quindi non riescono a fare le cose insieme e se nel calcio non riesci a fare le cose in maniera coordinata non fai la prestazione. Difesa in difficoltà il centrocampo non filtra, è un Milan che fa fatica".

L'Inter altalenante, invece, sembra stare un po' meglio rispetto ai cugini. Cosa pensa della squadra di Inzaghi?
"Penso che non si sa mai cosa possa succedere. Non ha continuità di prestazioni. Mi metto nei panni del tifoso nerazzurro che va a vedere l'Inter e non sa se sarà la giornata buona o meno. Oggi il tifoso dell'Inter non va fiducioso allo stadio perché la squadra ha evidenziato alti e bassi notevoli. La qualità dell'Inter, come quella del Milan non si discute, ma il problema è la continuità di prestazione. Anche il mondiale e lo stop forzato non ha aiutato perché bisogna riconnettersi anche la testa e magari qualcunon non ce l'ha fatta. E il Milan in questo momento lo è ancora di più dell'Inter, ma non eravamo abituati a questi svarioni dei rossoneri negli ultimi due anni, mentre l'Inter è stata più discontinua in queste due annate e te lo aspetti un po' di più".

Chi vincerà il derby di domenica sera?
"Penso sia sempre difficile stabilire un favorito e chi vincerà. In questo momento, per me, sono sullo stesso livello, meglio l'Inter in questo momento ma non dico che è favorita. Chiaro che se il Milan fa le prestazioni delle ultime partite non ci vuole molto a vincere. Parliamo molto più del Milan e della sua crisi perché abbiamo visto sempre tanti alti e pochi bassi mentre oggi è in picchiata. Ripeto, il crollo dei rossoneri desta maggior scalpore rispetto all'Inter ma non so dire nonostante questo che la squadra di Inzaghi si favorita".

Secondo lei per lo scudetto è finita o Inter e Milan ci devono credere ancora?
"Non è finita però è chiaro che bisogna sperare che il Napoli freni, nemmeno rallenti e oltre a questo Inter e Milan non devono più sbagliare. Gli azzurri hanno una media che faccio fatica a ricordare negli ultimi 10 anni. Il Napoli è largamente favorito, siamo ad un punto che lo può perdere solo lui. Sta giocando da squadra, le cose le fanno tutti insieme, non c'è nessun atteggiamento da star, nessun muso lungo. Ecco, loro sì che sono tutti connessi".

Si aspettava che tra Skriniar e Inter finisse in questa maniera?
"Credo che sia la regola del mercato. I giocatori sono dei professionisti, noi cerchiamo sempre le bandiere ma non ci sono più, c'erano nel passato. Se oggi arriva grande offerta da un'altra parte ci vanno calcolando solo il fattore economico. Poi molti cambiano e si ambientano e molti si pentono. Il caso Skriniar quindi non mi ha stupito".

Qualcuno ha criticato il mercato del Milan perché Kessie e Romagnoli non sono stati sostituiti e De Ketelaere sta deludendo. Lei che parere ha in merito?

"De Ketelaere non si è ancora ambientato, per me non c'è stato un errore del Milan. Quando lo vedo giocare io credo che abbia solo un problema di ambientamento oppure, ma questo non posso saperlo non conoscendolo, di personalità. Ripeto, siccome non lo conosco non posso dirlo, lo posso giudicare sul piano della tecnica e della corsa e non mi sembra affatto un giocatore scarso. Ho visto tanti giocatori nella mia carriera fare bene in alcuni posti e male in altri. Dipende anche da quanto campo riesce a coprire un calciatore..."

Capitolo Lukaku. Si aspettava che avesse così tanti problemi fisici?
"Non me l'aspettavo, però lui ha bisogno di giocare con continuità, non è né mentalmente né fisicamente in grado di giocare part-time. Ha avuto problemi di ambientamento al Chelsea, ha bisogno di sentirsi protagonista e mai in discussione. Il belga è un attaccante fortissimo ma deve essere coccolato, deve sentire la fiducia incondizionata. Metterlo in campo pochi minuti serve a poco perché ha bisogno di giocare".

La Juventus vive di alti e bassi nonostante una rosa competitiva. Qual è secondo lei il problema?
"Lì c'è stato un via vai di giocatori, secondo me c'è qualcuno che è un ex giocatore ormai perché il meglio l'ha già dato. L'organico però è importante ma ci sono ancora alcuni giocatori che non fanno la prestazione che gli viene richiesta. Se Allegri li ha tutti a disposizione allora è un'altra storia. Chiesa-Di Maria-Vlahovic non so quanti li hanno in rosa, penso siano tanta roba. Pogba non l'ha mai avuto e lui quando rientrerà lo farà da mezzala destra e in quella posizione non mi piace perché lui per me il meglio lo dà a sinistra. Poi ovviamente deciderà il suo allenatore dove schierarlo".

Inter, Milan e Napoli si apprestano anche a giocare in Champions League contro Porto, Tottenham ed Eintracht Francoforte. Chi passerà il turno secondo lei?
"Io l'Inter la vedo meglio in coppa che in campionato e dunque penso che passerà il turno. Lo sta dimostrando che sulle partite secche o con andata e ritorno è competitiva. L'Inter sembra essere una squadra che deve vedere obiettivo a portata di mano e non sul lungo periodo. Lì la vedo più concentrata e concreta, gioca con più personalità. Il Milan e il Tottenham non stanno benissimo ma può essere che i rossoneri possano fare prestazione migliore in coppa. Diciamo che qui è più un 50-50, è difficile sapere chi passerà il turno.

Il Napoli penso che passerà il turno, anche se l'Eintracht è una buona squadra. Gli azzurri in questo momento vanno alla grande, titolari e "riserve". Spalletti se li studia bene i suoi giocatori e penso che sarà competitivo su entrambi i fronti fino alla fine.

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