Era l'agosto del 2010, Baltimora, al minuto 33 del secondo tempo Rafa Benitez manda dentro Simone Dell'Agnello, ragazzo diciottenne di grandi promesse, un attaccante giusto, reduce dal premio di miglior boy del Torneo di Viareggio. L'Inter vinse 3 a 0 contro il Manchester City, conquistando il Trofeo Pirelli. Dell'Agnello festeggiò insieme con Eto'o, Materazzi, Zanetti, Cambiasso, Stankovic, così per dire. Anni belli, veloci, fasulli, gloria facile, denari, fama, donne, privilegi, lusso, anche l'autista per portarlo in giro a feste e galà.
Per avere notizie contemporanee del virgulto livornese, oggi trentaduenne, ricoperto di tatuaggi e fattosi biondo, secondo tendenza giovanile, è necessario consultare il casting di Temptation Island, lui è convocato nel reality show che si concluderà giovedì prossimo.
Da calciatore a tentatore, un attimo, la vita degli sportivi attraversa scenari imprevisti e improvvisi, la storia segnala casi mille simili a quello dell'ex promessa nerazzurra, fu tragica la fine di «Nacka» Skoglund, suicida per alcool e depressione, altri come lo svedese leggendario si sono smarriti in una esistenza mai vera. Dell'Agnello ha sfiorato la crisi, crede e spera di averla superata, dalla limousine alla zattera dell'isola dei falò, la sua lezione dovrebbe essere letta nelle scuole calcio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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