Lo hanno definito "un clone di Collina" per la sua testa calva e per le qualità da "sceriffo" come l'ex fischietto italiano, Pierluigi Collina, che oggi è l'attuale presidente della Commissione Arbitrale della Fifa, ma questo piccolo complimento è l'unico che gli hanno riservato i francesi che ancora non digeriscono la finale persa contro l'Argentina: l'arbitro polacco Szymon Marciniak, appena rientrato nel suo Paese, non le ha mandate a dire spegnendo le polemiche e togliendosi più di un sassolino dalle scarpe in un modo che ha pochi precedenti nel calcio.
Ler accuse all'arbitro
Per capire cosa è successo bisogna fare un piccolo passo indietro: come abbiamo visto sul Giornale.it, in Francia è addirittura cominciata una petizione per ripetere la gara contro Messi e i suoi perché ci sarebbero state ben due irregolarità gravi secondo la stampa d'oltralpe: il quotidiano sportivo francese Equipe ha puntato il dito contro il calcio di rigore assegnato nel primo tempo per un fallo considerato "veniale" ma soprattutto se l'è presa per il momentaneo 3-2 di Messi al minuto 108 perché, come dimostra un fermo immagine, un paio di calciatori della panchina argentina si trovavano all'interno del terreno di gioco. A termini di regolamento, se l'arbitro si accorge della presenza di gente non autorizzata in campo può annullare il gol. Da qui, l'epiteto di "arbitro venduto" e del voto 2 in pagella non sono mancati.
La spiegazione di Marciniak
Accolto quasi come fosse Robert Lewandosky, l'arbitro polacco della finale ha preso parola passando al contrattacco: "Prima di tutto questa situazione per essere punibile dovrebbe condizionare la partita, e che impatto hanno avuto i ragazzi che si sono alzati e saltati in campo?" , afferma alla stampa locale come si legge su Calciomercato.com spiegando le sue ragioni. Insomma, il gioco non è stato condizionato in alcun modo se i piedi di due-tre calciatori erano sul terreno di gioco a 30-40 metri dalla porta, anche in questo caso i francesi non hanno saputo utilizzare il buon senso.
Il fermo immagine sul telefonino
Ma non è tutto, il vero "colpo di scena" lo ha fatto con una immagine salvata sul proprio telefonino che mostra come quasi tutta la panchina francese, al minuto 119 dei supplementari, fosse entrata in campo quando il calciatore Kolo Muani era a tu per tu con Emiliano Martinez che ha compiuto una parata da urlo che ha permesso di arrivare ai calci di rigore e all'Argentina di vincere la Coppa. Stanno cercando il pelo nell’uovo - ha aggiunto - I francesi, poi, non hanno menzionato la foto dove si vede che ci sono sette giocatori della loro panchina in campo. Non è molto serio cercare queste cose", ha affermato Marciniak mostrando alla stampa l'immagine in questione con un sorriso sornione. Secondo la tesi dei francesi, avessero segnato il gol vittoria l'arbitro avrebbe dovuto annullare la rete ma non sarebbe mai potuto accadere per i motivi spiegati molto bene sopra dal fischietto.
Sul regolamento degli arbitri c'è un punto, che vale come ogni regola, dedicata proprio al buonsenso: ad esempio, se una squadra vince con 4,5 o con più gol di scarto e i minuti di recupero sono molto numerosi, spesso i fischietti interrompono le gare prima perché, a rigor di logica, il punteggio non può più cambiare evitando l'agonia per gli sconfitti.
È solo un piccolo esempio tra decine per far capire che, allo stesso modo, anche se c'è un regolamento che vieta alla panchina di entrare in campo ma non inficia in alcun modo il gioco, è chiaro che un arbitro non si sognerà mai di annullare una rete per questa ragione, soprattutto in una finale mondiale. È logica, ma i francesi continuano a rosicare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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