Quegli eroi-meteore che hanno segnato nel derby di Milano

Il derby della Madonnina ha regalato gloria a diversi calciatori che vengono ricordati soprattutto (o soltanto) per aver segnato nella stracittadina. Scopriamo chi sono i più famosi

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Segnare nel Derby di Milano può cambiare la vita di un giocatore. Le sfide tra Inter e Milan hanno regalato gloria e fama anche a calciatori che poi sono stati dimenticati, eroi per un giorno che ancora oggi vengono ricordati per un gol segnato a San Siro.

Troppo facile pensare a Shevchenko e Milito. A Kakà e Ronaldo, oppure, tornando indietro nel tempo, citare Meazza, Nordahl, Altafini, Boninsegna e Altobelli. Campioni senza tempo, che di gol nei vari Inter-Milan (e viceversa) ne hanno segnati tanti. Entrare nel tabellino di una sfida così unica e speciale come il Derby vale davvero una carriera. Ancora di più per tanti "eroi per caso".

Mark Hateley

Per la Milano rossonera è ancora un idolo, nonostante tantissimi altri attaccanti più forti abbiano vestito la maglia milanista. Parliamo di Mark Hateley, un vero centravanti all’inglese, forte di testa e potente ma poco raffinato con i piedi. Indecifrabile, potente, selvaggio. Per queste sue caratteristiche era piaciuto ai tifosi del Milan, che lo avevano ben presto soprannominato Attila, storpiandone il nome.

Il 28 ottobre 1984, al 63' Hateley segna il gol della vittoria (2-1) con un imperioso stacco di testa su un perfetto cross dalla destra di Virdis. La soddisfazione fu ingigantita dal fatto che l'inglese sovrastò di molti centimetri lo stopper dell’Inter Fulvio Collovati, ex idolo dei tifosi rossoneri passato sull'altra sponda del Naviglio. In totale Hateley segnò pochi gol: 7 nella prima stagione, 8 nella seconda e solo due nella terza. Ma l'immagine di quello stacco imperioso è diventata un'icona e resiste ancora nel cuore dei tifosi rossoneri.

Giuseppe Minaudo

Un gol nel derby di Milano vale una carriera, quante volte ci avrà pensato Giuseppe Minaudo? Per chi non se lo ricorda parliamo del ragazzino delle giovanili nerazzurre, che il 6 aprile 1986 decise il primo derby di Silvio Berlusconi da presidente del Milan. In un San Siro gremito, Mario Corso a fine primo tempo, toglie Marangon e inserisce proprio Minaudo. Un jolly di centrocampo, con carica ed entusiasmo: è il debutto in Serie A del classe '67. Al minuto 77', sullo 0-0, Fanna pennella una punizione dalla sinistra: Mandorlini svetta di testa, la palla colpisce il palo. Il portiere Terraneo è fuori causa. Minaudo è il più lesto e segna l'1-0 che vale la vittoria.

L'istantanea è chiara e cristallizza un momento unico: Tassotti, Di Bartolomei, Baresi e Maldini sono sorpresi, Minaudo in un lampo gira la palla in porta. Un attimo dopo il ragazzino corre, pazzo di gioia: Bergomi prova a braccarlo, ma è una felicità troppo grande anche per essere confinata da un abbraccio. La carriera non gli ha dato poi molte soddisfazioni, tra Ancona, Udinese e Atalanta, ma quella zampata tanto basta per essere ricordato da qui all'eternità.

Gli altri "eroi per caso"

Chi si ricorda Vinicio Verza, numero 7 sulle spalle, che il 17 marzo 1985 batté Zenga firmando il 2-2 finale? Dopo le reti di Virdis, Rummenigge e Altobelli, ecco il gol di chi non ti aspetti. Indimenticabile anche Gianni Comandini, l'attaccante che l'11 maggio 2001 mise a segno una doppietta in un derby passato alla storia, quello vinto dal Milan per 6-0. Gli unici due gol segnati in campionato con la maglia rossonera. Da ricordare anche Walter De Vecchi, autore nel 1979 della doppietta che permise al Milan di rimontare da 0-2 a 2-2 dopo i gol di Oriali e Altobelli.

Dall'altra parte invece, è il 15 aprile 1995 quando con un bel colpo di testa il centrocampista tuttofare Andrea Seno sblocca il Derby di Pasqua che vedrà l’Inter battere il Milan 3-1. Di sicuro il punto più alto della carriera. Come dimenticare anche il gol del 2-2 della meteora turca Hakan Sukur il 7 gennaio 2001. Con l'Inter ne segnò soltanto cinque, ma quello nel derby basta per essere ricordato.

Proprio come Ezequiel Schelotto, autore del gol del pareggio il 24 febbraio 2013, prima di rifare i bagagli a fine stagione e girovagare in provincia. È proprio vero che segnare nel Derby può cambiare la carriera.

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