Italia sconfitta dalla Francia. Siamo tornati con i piedi per terra

La Francia, sollecitata nell’orgoglio calcistico maltrattato dal precedente 1-3 di Parigi, ha restituito lo stesso punteggio dinanzi al pienone di San Siro

Italia sconfitta dalla Francia. Siamo tornati con i piedi per terra
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Siamo tornati con i piedi per terra. Forse in modo fragoroso e anche inatteso. E la Francia, sollecitata nell’orgoglio calcistico maltrattato dal precedente 1-3 di Parigi, ha restituito lo stesso punteggio dinanzi al pienone di San Siro (da dimenticare i fischi alla Marsigliese) guadagnando il primo posto del girone per via dei gol fatti. Anche questo è un dato da non trascurare: qui segnano solo centrocampisti ed esterni.

Tre gol subiti da calcio piazzato (punizione e calcio d’angolo) possono chiamare in causa il portiere Vicario (rimpiazzo di Donnarumma fermato da un virus intestinale) da un canto e la statura collettiva azzurra sorpresa due volte da Rabiot (a proposito: nessun rimpianto in casa Juve?) dall’altro e nel caso della punizione di Digne c’è una cattiva collaborazione della barriera. A decidere la sfida i duelli vinti a metà campo da Koné e Guendonzi capaci di soffocare Barella e Tonali, in altre occasioni decisivi nell’orientare per non trascurare la potenza fisica di Thuram che ha messo a durissima prova Di Lorenzo e soci.
Cambiaso uno dei pochi a timbrare il cartellino dei marcatori, a dimostrazione che la cifra fisica e tecnica di questa Nazionale non può ancora legittimare sogni di gloria per il futuro. Anche i cambi decisi da Spalletti non aggiungono vitamine a una squadra tradita anche dalla resa insufficiente di Frattesi. Kean, Rovella, Raspadori non possono capovolgere il dominio del palleggio francese.

Il debutto azzurro di Daniel Maldini, sotto gli occhi di papà Paolo, ha solo un valore simbolico: 15 minuti per fargli assaggiare il clima internazionale visto che tra Spezia, Empoli e Monza non ha avuto altro battesimo europeo. L’ultimo urlo strozzato lo procura proprio Keane su cui Maignan compie una delle solite prodezze.

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