Lazio-Dea, in scena le castigate dall'Inter. Atalanta per la 12ª

In due hanno preso 10 gol dai nerazzurri. Gasperini: "Titolo? Il sogno deve continuare"

Lazio-Dea, in scena le castigate dall'Inter. Atalanta per la 12ª
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Roma - Sono le squadre del nostro campionato che propongono un calcio di respiro più europeo. Non è un caso che siano a livello continentale quelle che vantano più vittorie in stagione (17) solo dopo il colosso Liverpool. Anche se tutte e due hanno preso una «scoppola» dall’Inter scudettata: 4 gol a San Siro la Dea, addirittura 6 in casa la compagine biancoceleste. Di sicuro quando Lazio e Atalanta si incontrano, lo spettacolo e i gol sono garantiti: dal 2016 in 18 sfide, una media di 3,7 reti a partita e un bilancio quasi in equilibrio con sette vittorie per Gasp.

La loro rivalità si è acuita dopo quella finale di Coppa Italia del 15 maggio 2019: tra le polemiche (complice quel tocco di mano di Bastos in area non fischiato dall’arbitro) vinse la Lazio e Gasperini se l’è legata al dito.

Stasera il tecnico della Dea arriva all’Olimpico da capolista del campionato e forte di una serie di 11 vittorie di fila, ottenere la dodicesima vorrebbe dire allontanare una rivale pericolosa nella corsa al sogno tricolore. Il collega Baroni - che ieri non a tenuto la sua conferenza stampa - vuole cancellare l’ultima brutta figura casalinga, dimezzare il divario di punti dall’Atalanta e fare un piacere indiretto a Inzaghi (che giocherà prima di loro) e Conte. Alla Lazio, poi, incontrare la capolista di turno in questo campionato non fa paura: ha già battuto il Torino quando era prima a fine settembre e il Napoli l’8 dicembre con gli azzurri ancora davanti all’Atalanta.

Mancherà la sfida in lingua spagnola fra Pedro e Retegui, ovvero l’elemento più esperto e in forma dei laziali e il bomber degli atalantini. Ma saranno di fronte i signori degli assist di questo campionato (Tavares con 8, De Ketelaere con 5, Bellanova e Lookman con 4) oltre che una Lazio che trova tanti gol (10) dalla panchina e un’Atalanta specialista nelle reti segnate di testa (già 9).

«Era difficile da prevedere il fatto di essere primi in classifica, in virtù anche del mese di agosto che è stato difficoltoso e con qualche sconfitta - così Gasperini -. Scudetto? Non possiamo avere obiettivi così lunghi in questo momento e questo forse è il bello del calcio, cerchiamo solo di portare avanti il nostro volo il più a lungo possibile.

Dico solo che l’anno che si sta per concludere è quello della vittoria dell’Europa League». Ma l’Atalanta non può più nascondersi: nelle sfide con le prime 10 della classifica finora affrontate (mancano solo Lazio e Juventus) ha lasciato punti solo a Intere Bologna.

E il 2024 trionfale ha già registrato 36 vittorie e 126 gol segnati in tutte le competizioni, timbrare ancora il cartellino all’Olimpico dove ha battuto la Roma il 2 dicembre avrebbe il sapore di un’ulteriore consacrazione. Ma attenzione a Baroni, che ha battuto due volte la Dea con il suo Lecce due stagioni fa...

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