Doveva essere la festa per Zlatan Ibrahimovic, commosso di fronte alla scenografia che gli ha riservato la curva sud ma se il Milan non aveva più niente da chiedere a questa stagione, l’orgoglio dei campioni d’Italia è venuto a galla. Il Verona aveva disperato bisogno di punti ma si è presentato troppo contratto, finendo sotto nel primo tempo su un rigore trasformato da Giroud. Uno schema da fallo laterale viene concretizzato da Faraoni ma a questo punto l’Hellas spinge per mettere al sicuro la salvezza. Quando gli spazi si aprono, Leao trova sempre il modo di punirti: due gol, uno più bello dell’altro, segnano l’omaggio ad Ibra e la vittoria che segna la festa rossonera. Il Verona aspetta minuti interminabili prima della conferma: sarà spareggio. San Siro, invece, saluta l’idolo di una vita, che ha annunciato il ritiro davanti ai settantamila di San Siro.
Milan e Hellas con l’11 titolare
Visto che dopo la vittoria dell’Inter a Torino il sorpasso sul filo di lana nei confronti dei cugini è impossibile, il Milan non ha più niente da chiedere a questo campionato. Invece di dare spazio a chi ha giocato poco in questa stagione, Pioli decide di onorare il tutto esaurito di San Siro presentando lo stesso undici titolare che ha battuto la Juventus. Tra la coppia Krunic-Tonali sulla mediana e il roccioso Giroud, il trio composto da Messias, Brahim Diaz e Rafael Leao.
L’Hellas Verona si gioca tutto in novanta minuti e Zaffaroni non se la sente di rischiare troppo. Una sola modifica rispetto alla formazione che è stata raggiunta al 96’ dall’Empoli, con il ritorno di Faraoni dal primo minuto sulla destra. In avanti, accanto a Ngonge, trova quindi spazio Djuric, considerato più affidabile dal tecnico degli scaligeri. Anche se l’allenatore ha imposto di non avere cellulari in panchina, gli occhi ed i pensieri di tutti saranno rivolti al risultato dello Spezia in quel di Roma.
Possesso Milan, Verona timido
Al pronti via, si capisce subito quanto questa partita sia fondamentale per i veneti, aggressivi quanto basta nei confronti dei centrocampisti rossoneri. Il Milan non si fa intimorire, continuando a gestire con calma il pallino del gioco. Dopo sei minuti arriva il primo pallone interessante sulla corsa di Leao: per sfortuna del lusitano, però, sul passaggio di Krunic arriva prima Faraoni, mandando la palla in angolo. I padroni di casa alzano la pressione, chiudendo l’Hellas nella sua area ma non va oltre ad una serie di angoli sventati senza grossi problemi dalla difesa gialloblu. Visto che lo spazio non è molto, ci prova dalla lunga distanza Junior Messias: la mattonella sarebbe quasi quella giusta ma la mira è decisamente sballata. Dopo una lunga stagione il ritmo non può certo essere forsennato ma comunque il Milan gestisce senza fretta il pallone, come a provocare il Verona ad alzare il baricentro. I veneti non ci cascano ed i rossoneri provano a cambiare fronte di gioco spesso e volentieri, senza però mai riuscire ad impensierire Montipò.
Il Milan continua ad appoggiarsi spesso a Diaz che gioca spalle alla porta, invitando il fallo dei difensori. Quando il Diavolo trova il ritmo, il fraseggio è delizioso, tanto da portare Theo Hernandez in piena area: il transalpino salta Veloso e Faraoni ma viene battuto sul tempo prima di tirare. Intervento ruvido ma per Valeri l’entrata era sul pallone: niente rigore. I rossoneri spingono forte sulla sinistra come al solito e c’è qualche scintilla di troppo tra Leao e Faraoni. L’Hellas non vuole rischiare nulla, butta via qualche pallone, molto nervosismo in campo, specialmente ora che lo Spezia è avanti all’Olimpico. L’unico pericolo per la porta degli ospiti arriva al 25’, quando l’ennesimo tiro dalla lunga distanza di Messias viene deviato e per poco non inganna il guardiameta veneto. Il primo pericolo per il Milan arriva poco dopo quando Depaoli strappa un pallone a centrocampo e alimenta la ripartenza di Ngonge. Niente male la sua corsa ed il cross che attraversa tutta l’area piccola: Tameze non ci arriva per un niente. Calabria prova a rendere il favore prima con un tiro da fuori poi con una sforbiciata scenografica ma Montipò non rischia niente. Il capitano rossonero rimane a terra dopo un contrasto con Depaoli ma riesce a riprendere il gioco senza problemi.
Il Milan gioca di fino, spesso di prima e quando le geometrie funzionano è un bello spettacolo per tutti, anche per Montipò, che finora ha lavorato poco o niente. Quando l’Hellas si presenta in area è anche sfortunato, come quando Djuric è disturbato dall’intervento di Thiaw ma sul rovesciamento di fronte una delle tante combinazioni dei rossoneri vede un uno-due tra Theo Hernandez e Giroud che mette il laterale francese a tu per tu col portiere veneto. Tiro da dimenticare ma gran bella azione quella messa dall’undici di Pioli. Quando tutti stavano già pensando all’intervallo, contatto sospetto tra Brahim Diaz ed Ngonge in piena area. Il francese è ingannato dal tocco mancino dello spagnolo e lo stende: Valeri è richiamato al monitor dal VAR e, dopo qualche minuto, assegna il rigore. Dagli undici metri si presenta Olivier Giroud: rincorsa sicura, pallone da una parte, portiere dall’altra, 1-0 Milan. Tredicesima rete in stagione per il centravanti francese, che ha messo una delle stagioni più positive dai tempi dell’Arsenal. Doccia gelata per l’Hellas, che va sotto poco dopo il pareggio della Roma con lo Spezia.
Pari di Faraoni poi si scatena Leao
Nessun cambio da entrambe le parti ma gli ospiti provano a mettere in qualche imbarazzo il Milan, partendo subito forte. Le sfuriate degli scaligeri non vanno oltre ad una puntata offensiva di Magnani sulla quale interviene in extremis Leao. Pochi minuti, però, ed i padroni di casa riprendono a macinare il loro solito gioco, anche se poco preciso quando si tratta di lanciare le corse dei laterali. I rossoneri, però, sembrano crescere minuto dopo minuto, costringendo i veneti ad arretrare dietro la linea del pallone. Al 51’ per fermare una percussione di Theo Hernandez e un passaggio molto invitante per il solito Giroud, serve un intervento disperato di Sulemana che butta la palla in angolo. Il piglio dell’undici di Zaffaroni è quello giusto, ma spazi buoni nella retroguardia meneghina ce ne sono davvero pochi. Il Milan continua a muovere tanto la sfera ma ora l’Hellas mette più pressione a centrocampo, riconquistando un buon numero di palloni. Su una ripartenza micidiale di Ngonge su una palla persa da Giroud ci vuole un tackle millimetrico di Mike Maignan, che prima tocca il pallone, poi travolge il giovane connazionale. I rossoneri sono costretti ad arretrare di fronte al pressing a tutto campo degli ospiti, che però non riescono mai ad essere veramente pericolosi. Il tecnico veneto decide che è il momento di cambiare qualcosa: fuori Veloso e Djuric per Verdi e Lazovic, meno fisico, più velocità e tecnica per trovare varchi nell’attenta retroguardia di Pioli.
La gara s’incattivisce un attimo e ne pagano le conseguenze prima Sulemana, poi Cabal: Bocchetti ne ha quattro da dire a Valeri e si becca due gialli in rapida successione. I rossoneri hanno bisogno di qualche minuto per trovare le contromisure al nuovo gioco, più verticale degli ospiti: l’Hellas arriva in gran numero a riempire l’area ma si apre inevitabilmente alle ripartenze rossonere. Una galoppata di Theo Hernandes semina difensori su difensori, passaggio illuminante ma un filo lungo per Brahim Diaz, che non ci arriva per pochissimo. Ora il Milan ci crede e prova a verticalizzare con più regolarità negli spazi invitanti che si aprono nella retroguardia gialloblu. L’Hellas si rende pericoloso su una punizione dell’ex Verdi, uno schema sul palo vicino sul quale è costretto ad intervenire Giroud. Krunic si fa male al ginocchio e viene sostituito da Pobega. Gli applausi per l’uscita di Brahim Diaz, che esce per De Ketelaere non si sono ancora spenti che l’Hellas Verona trova il pari all’improvviso. Depaoli mette un fallo laterale lungo per Lazovic: pallonetto sulla linea di fondo invitantissimo, la retroguardia del Milan è ancora in confusione e non si accorge dell’arrivo di Faraoni, che la schianta in porta.
La reazione del Milan è veemente ed arrivano un paio di occasioni in pochi minuti. Su un cross di De Ketelaere, Leao va a colpo sicuro e trova la deviazione di Faraoni. Per i milanisti c’è il tocco di mano ma Valeri lascia che sia il VAR a decidere: niente rigore. Zaffaroni tira fuori Ngonge e dà qualche minuto all’argentino Gaich, che ha la fisicità giusta per reggere il confronto con i milanisti. I padroni di casa non ci stanno e si lanciano alla ricerca del gol della vittoria da dedicare a Zlatan Ibrahimovic, come preannunciato prima del fischio d’inizio da Rafael Leao ai microfoni di DAZN. Gli ultimi dieci minuti scorrono in un’atmosfera che di balneare non ha proprio niente. Qualche cambio da una parte e dall’altra, ma il lusitano ha un’idea meravigliosa in testa: prendo palla, faccio tutto da solo e sparo un rasoterra velenoso sul palo lontano. Detto, fatto, per la gioia di WonderIbra in tribuna. 2-1 Milan, 14 reti in campionato per Leao.
Gli ultimi minuti sono da psicodramma collettivo per i tifosi in trasferta dell’Hellas, che per giocarsi la sopravvivenza allo spareggio con lo Spezia hanno assoluto bisogno di segnare almeno una rete. Il Milan, però, non ci sta ed aggredisce a tutto campo, spinto dalla coppia belga De Ketelaere-Saelemakers, che sulla destra si sta trovando bene. C’è spazio per la passerella concessa a Maignan, sostituito nel finale di partita da Mirante, ma il Milan ne approfitta: ripartenza di Leao che si allunga un filo il pallone. La sfera finisce tra i piedi di De Ketelaere che tira bene, sfiorando il palo lontano di non molto. Il rigore di Dybala rianima l’Hellas, che però è spaccato in due. Concedere così tanto spazio a Rafa Leao è una pessima idea: il portoghese prima semina mezza difesa, poi scarta uno dopo l’altro i difensori, combina con Pobega, mette a sedere Montipò e la deposita in porta. Prima del triplice fischio c’è anche tempo per un pallonetto di Saelemakers che sfiora la traversa ma non c’è tempo per altro. I tifosi veneti rimangono col fiato sospeso per minuti e minuti, fino a quando arriva la notizia della sconfitta dello Spezia. Per la prima volta, per decidere chi rimarrà in Serie A ci vorrà uno spareggio.
Il tabellino
MILAN (4-2-3-1): Maignan (88’ Mirante); Calabria (83’ Florenzi), Thiaw, Tomori, Theo Hernandez; Krunic (70’ Pobega), Tonali; Junior Messias (83’ Saelemakers), Brahim Diaz (70’ De Ketelaere), Rafael Leao; Giroud. A disp.: Tatarusanu, Mirante, Florenzi, Kalulu, Kjaer, Gabbia, Ballo-Toure, Vranckx, Bakayoko, Pobega, Adli, Saelemaekers, de Ketelaere, Origi. Allenatore: Stefano Pioli
VERONA (3-5-2): Montipò; Magnani, Hien, Cabal (78’ Dawidowicz); Faraoni, Sulemana (Dawidowicz), Veloso (58’ Verdi), Tameze, Depaoli; Ngonge (78’ Abilgaard), Djuric (58’ Lazovic). A disp.: Berardi, Perilli, Ceccherini, Dawidowicz, Coppola, Doig, Terracciano, Hrustic, Abildgaard, Zeefuik, Braaf, Lazovic, Verdi, Kallon, Gaich. Allenatore: Marco Zaffaroni
Marcatori: 45+2’ Giroud (R) (M), 72’ Faraoni (HV), 85’ Leao (M), 90+1’ Leao (M)
Ammoniti: 49’ Magnani (HV), 59’ Sulemana (HV), 61’ Cabal (HV), 76’ Depaoli (HV), 88’ Hernandez (M)
Espulsi: -
Arbitro: Paolo Valeri (Sez. di Roma 2)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.