
Per favore nessun paragone con le sfide di un tempo glorioso e andato. Questa Germania che sbanca San Siro, con merito e con elegante palleggio (sembra quasi la Spagna), non conserva nessuna delle caratteristiche storiche se non in occasione di un paio di duelli in quota durante i quali emergono le teste dei bianchi di Nagelsmann e si confermano le fragilità della difesa azzurra, una volta specialità del nostro calcio.
Così matura il 2 a 1 dei tedeschi che orienta il quarto di finale di Nations league: bisogna sperare, con poche probabilità, di rovesciare l’attuale risultato domenica sera a Dortmund nello stadio dove gli azzurri di Lippi riuscirono nell’impresa storica del 2006. La partenza è azzurra, non certo nel controllo del gioco, ma nel trovare grazie a una intesa brillante Bastoni-Barella-Politano-Tonali, il gol del vantaggio azzurro salutato dal boato dello stadio milanese. Tonali e Barella (60 presenze in azzurro raggiunto Rivera) sono gli alfieri di Spalletti, Udogie l’anello debole, Politano l’estroso contributo, Kean sfrutta un paio di palloni vaganti, ma non trova grande collaborazione da Raspadori che nella ripresa ha l’occasione migliore per risalire la china.
Baumann, il portiere tedesco, compie un paio di prodezze, un misto tra istinto e ottimo piazzamento. Si arrende alla fine, per insulto muscolare, Calafiori e costringe i suoi a chiudere il recupero in dieci contro undici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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