Finalmente il ciangolare del calciomercato lascia il posto al calcio giocato, anche se senza il pathos dei tre punti in palio. L’undici di Stefano Pioli è sceso in campo nella notte italiana nel cavernoso Rose Bowl di Pasadena per affrontare il Real Madrid dell’ex bandiera Carlo Ancelotti. Per fortuna, stavolta, in gioco non c’era la Coppa del Mondo ma, comunque, si è visto qualche sprazzo del Diavolo vero, nonostante le tante mancanze in campo ed i nuovi arrivi non ancora aggregati alla comitiva. Segnali positivi per il tecnico emiliano, qualche errore e disattenzione di troppo ma tutto sommato non male come debutto di un Milan che ha cambiato davvero tanto in questo mercato estivo.
Primo tempo ok, poi solo Real
Nella prima partita della tournee americana Pioli sceglie di confermare il 4-3-3 visto nella sgambata con il Lumezzane, dando spazio a due nuovi arrivati ed un paio di possibili opzioni per la prossima stagione. Loftus-Cheek e Pulisic, idolo del pubblico statunitense, titolari fissi con Colombo terminale offensivo e una faccia nuova, Jan-Carlo Simic che prende il posto di Gabbia, in uscita direzione Villarreal. Ancelotti schiera Bellingham e l’ex Brahim Diaz ma i Blancos, a parte una bella azione di Valverde non pungono. Il Milan ne approfitta e passa al 26’, quando Pulisic imbecca Tomori: terzo tempo perfetto del britannico, è 1-0. Pioli approfitta del cooling break per sostituire Messias, dando spazio a Luka Romero e l’ex Lazio fa capire che non ha dimenticato come si fa gol: cannonata millimetrica da fuori area, proprio sotto l’incrocio dei pali sulla quale Lunin non può niente.
Anche se è calcio estivo, prendere due gol da un’altra grande d’Europa non è nel manuale del madrilista perfetto e Don Carlo rivoluziona la squadra, gettando nella mischia otto titolari. La differenza la nota subito Sportiello che prima si supera su Rodrygo poi fa una papera colossale sul tiro di Valverde. Il sudamericano approfitta poi di una disattenzione della difesa per trovare il pareggio, cosa che spinge Pioli a rispondere con Maignan, Theo Hernandez, Leao e Giroud. Il turnover non basta a cambiare il verso della partita, decisamente a favore degli spagnoli: all’84’ ci pensa il solito Vinicius Junior a mettere a sedere Kjaer e infilare il portierone rossonero per il vantaggio. Giroud prova a metterci una pezza su punizione ma non è fortunato. Si finisce quindi con un tonfo che, visto quanto fatto nel primo tempo, non fa tanto male. Giovedì notte si replica, sempre in California, contro la Juventus: vedremo se stavolta sarà Diavolo vero per tutti i 90 minuti.
Che sorpresa Romero!
La curiosità tra i tifosi rossoneri, dopo un mercato che ha saputo riportare il sorriso dopo la dolorosa cessione della bandiera Tonali, era tanta ma presentarsi di fronte ad una corazzata come il Real Madrid con un cantiere ancora aperto non era certo il viatico ideale. Eppure il tecnico milanista ha avuto qualche risposta positiva da questi primi 90 minuti decisamente impegnativi. Gli occhi di tutti erano puntati su Pulisic e lo statunitense ha fatto vedere alcuni lampi quasi abbacinanti ma anche Loftus-Cheek è apparso in crescita, scambiandosi spesso con l’affidabile Krunic sulla mediana. Niente male, poi, Colombo che, nel primo tempo va vicino al gol: l’arrivo di Okafor potrebbe metterlo fuori rosa ma l’ex Lecce potrebbe essere un’opzione non male per Pioli. Rivedibile, invece, Sportiello, che ha sulla coscienza questa prima sconfitta americana, come Pobega, un po’ imballato visti i carichi di lavoro del periodo ma avranno tempo per rifarsi.
La vera sorpresa per molti, però, è Luka Romero, arrivato a Milanello senza grandi fanfare e circondato da un certo scetticismo. Presentarsi con un super-gol da fuori area è roba da libro dei sogni per un giovane talento che merita davvero di poter trovare spazio nell’undici di Pioli. Assieme al diciottenne Simic, che ha sostituito il partente Gabbia all’ultimo minuto, Pioli si è detto soddisfatto del giovane argentino cui certo la personalità non manca. Intervistato a fine partita, “Lukita” sembrava quasi stizzito dal paragone con la Joya: “Gol alla Dybala? Ho calciato come so fare io”, la stessa garra mostrata quando debuttò col Maiorca a 15 anni e 219 giorni, il più giovane di sempre nella Liga, proprio contro le Merengues. Dopo due anni anonimi alla Lazio, la voglia di rifarsi è tanta: lui dice “voglio restare qui, posso imparare molto” ma su quella fascia destra la concorrenza sarà parecchia.
Chukwueze arriverà per giocare proprio lì e lo stesso Pulisic non disdegna di muoversi anche a destra. In una stagione lunga e complicata come quella del Milan, anche Lukita potrebbe dire la sua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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