Altro che la storica (e iconica) “strizzatina” di zebedei di Vinnie Jones su quello zuzzerellone di Gascoigne; altro che le “palpatine” del marocchino Neqrouz nella privatissima area off limits di Pippo Inzaghi; altro che la recente intima “triturata” dell’interista Thuram ai danni dei gioielli di famiglia del montenegrino Savic. Roba vecchia, figlia del patriarcato machista. Ora, anche su questo delicatissimo fronte, l’emancipazione femminile ha completato il suo faticoso percorso. E da ieri si può affermare, con legittimo orgoglio, come la parità uomo-donna nel calcio sia davvero totale.
Le immagini della giocatrice del Barcellona che “manomette” nelle parti basse la diretta marcatrice dell’Espanyol sono una testimonianza inoppugnabile e colmano, finalmente, un gap di genere che il football moderno non poteva più tollerare. Basta col vecchio stereotipo che voleva da una parte i calciatori sporcaccioni e dall’altra le calciatrici pure come gigli.
Il merito del provvidenziale riallineamento cafonal è - ormai lo sanno tutti - della spagnola Mapi Leon, artefice nel bel mezzo della partita di una toccatina proibita nel bel mezzo delle gambe della colombiana Daniela Caracas. Quest’ultima non ha reagito in campo né alla provocazione “tattile”, né a una presunta provocazione verbale. Gesto controverso a parte, dalla lettura del labiale (eseguita dagli scrupolosi “doppiatori” della stampa spagnola) emergerebbe infatti come Leon, contestualmente alla zampata galeotta, abbia anche chiesto alla Caracas “hai il pene?” domanda quantomai inappropriata considerato che la calciatrice dell’Espanyol è spesso insultata in rete per l’aspetto piuttosto mascolino.
Ed è stata forse questa seconda parte dell’atteggiamento di Mapi ad aver turbato maggiormente Caracas, tanto da sollecitare al proprio club una pubblica denuncia con la richiesta alla federazione di punire Leon. La quale non ha chiesto scusa, sostenendo invece che si è trattato solo di un banale “contrasto di gioco” e dicendosi pronta a querelare gli autori della “speculazione mediatica” che “infangano la sua immagine”.
Intanto il video dello scandalo ha fatto il giro del mondo, mentre la nota ufficiale dell’Espanyol suscita
sorrisi nel punto in cui sottolinea la «grave violazione della privacy patita dalla nostra tesserata». Sì, ora quella parte dove non batte il sole (e non dovrebbe battere neppure la mano di un’estranea) si chiama «privacy»...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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