Il patriottismo di CR7 sconfessa "l'associazione nata in sua difesa"

Cristiano Ronaldo prova a smentire le voci sul suo addio al Mondiale: "Gruppo troppo unito per essere spezzato". Ma dimostra solo un ego smisurato

Il patriottismo di CR7 sconfessa "l'associazione nata in sua difesa"

È nata l'associazione "Giù le mani da Cristiano Ronaldo". Tra gli iscritti Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera e Jack O`Malley, nom de plume (o pen name, facilmente riconoscibile per via delle pinte di birra) de Il Foglio. Si va per eccessi, il super uomo è ormai un impiegato del football, in prepensionamento. Fiutando aria malsana il Nostro ha provveduto a mettere in circuito il seguente messaggio patriottico: «Un gruppo troppo unito per essere spezzato da forze esterne. Una nazione troppo coraggiosa per lasciarsi intimorire da qualsiasi avversario. Una squadra nel vero senso della parola che lotterà fino alla fine per un sogno. Credeteci con noi. Forza Portogallo!». Il capriccioso Cristiano deve aver compreso di averla fatta grossa.

Grande e grandioso ma pure cocciuto ed egoista, bambino eterno e uomo furbastro, non ha ancor finito di guardarsi nello stagno, non ha ancora capito come quello specchio rifletta un`immagine infine opaca. Ronaldo, il Cristiano, tenta l`ultimo dribbling sulla fine di un`epoca unica, irripetibile, nei gol, nei trionfi, vissuta nei club più illustri d`Europa, premiata con stipendi sontuosi in cambio di prestazioni fantastiche. La grandezza di un campione sta nell`ultimo atto, così per Di Stefano, così per Cruyff, così per Platini, un po` meno per Maradona distrutto dalla propria fragilità, mascherata dall`arte meravigliosa del prestipedatore (Brera), costretto a un finale di misera solitudine.

Ronaldo, il Cristiano, è prigioniero della gabbia da lui stesso costruita, non può evadere, anzi non vuole, si atteggia a soubrette che poi, nell`etimo e significato francese, sta per servetta smorfiosa, riga il volto di una lacrima durante l`inno patriottico "all`armi, all`armi" per poi fottersi di compagni e allenatore, come già avvenuto a Madrid e poi a Torino e infine a Manchester, considerandosi il marchese Onofrio del Grillo, duca di Bracciano, guardia nobile e cameriere segreto di Sua Santità Pio VII, diverso dal resto delle canaglie della bettola. Alla vigilia di un nuovo evento, contro il Marocco, torna in classe, con la cartella in ordine, attende l`interrogazione, deve evitare la bocciatura. Ogni grande attore sa che l`ultima recita può essere la migliore purché dignitosa e non compassionevole. Le celebrazioni di queste ore coinvolgono la sua sensibilità e generosità, verissime.

Ma Jack Harding la pensa diversamente. Trattasi del 14enne di Liverpool che al termine di Everton-United, dello scorso aprile, tentò di filmare con il suo telefonino il portoghese che, rabbuiato per la sconfitta, stava rientrando nello spogliatoio. Ronaldo afferrò il cellulare dalle mani di Jack e lo scagliò a terra. Ci fu un`inchiesta, secondo usi e costumi inglesi, squalifica di due giornate che Ronaldo dovrà scontare in qualunque squadra andrà a giocare, fatta eccezione per la nazionale.

L`episodio sgradevole è stato uno dei segnali del suo cambiamento, di carattere e di comportamento. Se ha voglia e forza di essere ancora Ronaldo, il Cristiano, ha l`occasione unica: il campo, fino all`ultima goccia, fino all`ultimo pallone, fino all`ultimo secondo.

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