
A Mosca, a Mosca. Stavolta non c'entrano le Tre sorelle di Cechov, è roba ben più seria, direi farsesca. Francesco Totti riempie i cartelloni pubblicitari della Capitale, Mosca è «la terza Roma» come strilla la scritta «L'imperatore sta arrivando nella terza Roma», l'ex capitano indossa la maglia numero 10. Trattasi di marchetta pubblicitaria, l'8 aprile è previsto l'evento International RB Award, organizzato dai fogli russi di sport e di scommesse, Totti è l'ospite d'onore. In verità diventa l'invitato della vergogna, scatta l'indignazione, si sconsiglia il viaggio all'ex capitano romanista che non può e non deve essere presente nel luogo del diavolo, essendo lui il rappresentante «per Roma, per l'Italia e per milioni di persone molto più di un grande campione: è simbolo di generosità, cuore e valori positivi», come sostiene Andrea Massaroni, coordinatore di +Europa. Per la cronaca, prima di Totti hanno partecipato all'evento Del Piero, Figo, Cafù, forse in occhiali scurissimi.
Ma i tempi sono cambiati, anche se un altro caso diplomatico era scoppiato con l'invito di Pupo al festival della canzone patriottica, il cantante prima aveva evitato la trasferta ma infine, per un evento privato, gli organizzatori avevano accettato le richieste: 35mila euro, whisky, prosciutto di Parma e hotel a 5 stelle. Non si conosce l'ingaggio di Totti ma da Pupo al Pupone è un attimo.
W PUPO!! W il PUPONE!