Il realismo di Allegri è inevitabile: blindata la difesa e crescono i baby. Conti giù: -75 milioni

Allegri è riuscito a rimettere in pista la Juventus, che ora punta alla vetta della classifica. L'obiettivo scudetto è raggiungibile

Il realismo di Allegri è inevitabile: blindata la difesa e crescono i baby. Conti giù: -75 milioni
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C'è poco da girarci intorno. Perché contano i punti messi insieme e la classifica. Che al momento vede la Juventus al terzo posto, a meno due dalla capolista Inter e a più tre dalla quinta piazza. E se il gioco latita, nulla cambia: i bianconeri stanno facendo quello che devono, con la legna che hanno e andando oltre una serie di contrattempi che avrebbero forse azzoppato chiunque. Invece, il bilancio è in linea con quanto sperato: la vetta è quasi a un passo, la difesa non prende gol da quattro partite e, se si esclude la follia di Reggio Emilia contro il Sassuolo (ko 4-2), le reti incassate sono state due in otto incontri.

Come dire che Allegri ha stretto i bulloni e la squadra lo ha seguito: la Juve oggi è in corsa anche per il traguardo più grande, cosa che lo scorso anno di questi tempi non era già più. Artefice del tutto, Max Allegri: da qualche tempo osannato dai tifosi allo stadio, molto meno da chi vorrebbe vedere il calcio champagne. Nell'attesa che magari spunti un Thiago Motta, non può intanto essere dimenticato che il tecnico livornese sarà sotto contratto fino a giugno 2025 e che nei suoi riguardi non sono mai mancati gli apprezzamenti da parte di John Elkann, il vero padrone del vapore che secondo l'ex presidente Cobolli Gigli potrebbe essere interessato strada facendo a «trovare dei soci di minoranza, con la possibilità di andare poi in maggioranza». E ieri il cda ha ufficializzato i conti del primo trimestre: rosso di 75 milioni, via libera all'aumento di capitale da 200 milioni (Exor versa subito 80 milioni).

Nel frattempo, senza accampare scuse per una rosa che si è sempre più ristretta a causa di infortuni e squalifiche, Allegri è tornato lassù: nelle primissime posizioni della classifica, senza pronunciare la parola scudetto ma alla fine credendoci lui per primo. Inventandosi showman a bordo campo con lo scopo di trasmettere energia ai suoi giocatori e tirando fuori il meglio possibile almeno a livello di risultati dai vari Gatti e Rugani, Locatelli e McKennie, Kean e Cambiaso: ragazzi affidabili (magari pagati anche oltre il loro effettivo valore), certo però non tutti con piedi educati. Viene insomma da pensare che tanto meglio di così questa Juve non possa fare e che Allegri sia l'uomo giusto al posto giusto, con la sua capacità di tenere i piedi ben piantati per terra.

Gli stessi che gli stanno permettendo di lanciare altri giovani, frutto del lavoro fatto con «la squadra B in Lega Pro» come sottolinea Branchini, l'agente di Allegri, a La Politica nel Pallone: la Juve è infatti al momento la sola squadra ad avere fatto esordire nell'attuale serie A almeno due nati dal 2005 in poi. E di Yildiz e Huijsen si sentirà parlare a lungo, nei prossimi anni.

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