Il gioiello di Richarlison contro la Serbia ha stappato la gazosa dei ricordi. Un colpo da biliardo, un’acrobazia dei sentimenti che nasce soltanto ad una condizione: spegnere il lato razionale, girare la manopola dell’intuito. Perché i gol più prodigiosi abitano nelle stanze della mente paradossalmente più scomode e desolanti, quelle che non contengono pensieri. Solo un baluginio incerto che potrebbe trasformarsi in qualcosa. Se ci si fermasse a riflettere, del resto, non se ne farebbe di nulla. Il gesto tecnico più folle è quello che germoglia dall’atto, non dall’azione, per dirla con Carmelo Bene. Il primo contiene una robusta dose di incoscienza. La seconda è la sterilizzazione dell’afflato romantico. Qui sotto abbiamo ripescato cinque fratelli maggiori del circense brasiliano.
Cruijff (Olanda - Brasile 1974)
Ruud Krol scende sulla sinistra, imbeccato da un filtrante luminoso. Porta avanti la palla, poi alza lo sguardo. In mezzo c’è Cruijff: cross a mezza altezza che fende la difesa verdeoro. Il prodigio dei tulipani si avventa sulla traiettoria e spedisce dentro al volo, senza pensarci un solo istante.
Zico (Brasile - Nuova Zelanda 1982)
Altro giro, altro brasiliano. Questo un po’ più illustre dell’ottimo Richarlison. Samba boys che giocherellano con uno sfibrante possesso palla al limite. Parte un cross morbido dalla destra. Lui si sistema e la mette all’angolino con una sforbiciata che - per coordinazione ed esecuzione - è un inno all’estetica.
Davor Jozic (Jugoslavia - Colombia 1990)
Notti magiche, inseguendo un gol. Quello che pesca e trova Davor Jozic a Italia ’90 è fenomenale per intuito e volontà. Palla che si impenna dalla trequarti, lui che presidia il centro area e prende un vantaggio esiziale sul marcatore. Stop di petto. Potrebbe metterla giù e dribblare, invece calcia al volo. Ne esce una bordata spaziale.
Tim Cahill (Australia - Olanda 2010)
Lui di certo non è un habitué della materia. Però si sa, a volte i difensori puri coltivano all’interno un germe di sana ignoranza che una volta su mille li conduce verso imprese favolose. Così quando cade quel pallone che sembra scendere da Saturno, lui non ci riflette minimamente e calcia. Coefficiente di difficoltà: 110%. Gol implausibile.
Robin Van Persie (Spagna - Olanda 2014)
Lui si che era l’estetica applicata al calcio. Un cigno dalle movenze regali, sempre intento a fabbricare prodezze che facevano bene al cuore.
Questa contro la Spagna è ancora più preziosa, perché non affonda nel suo tipico repertorio. Si sporge in avanti, salta e per un attimo sembra sul punto di decollare. Un gol di testa impresso sulle copertine mentali di ogni calciofilo.
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